sbottò un signore anziano, alla fermata di via Bernini, al Vomero, irritato dall'esasperante abitudine dei napoletani, vecchi e nuovi, di scendere dall'autobus dalla parte sbagliata. Non era consapevole di aver tradotto in modo colorito, da napoletano verace, la definizione che Croce aveva dato qualche tempo prima: "un paradiso abitato da diavoli".
Qualche minuto prima, un altro distinto signore vedendomi incerto a un semaforo con la piantina in mano mi aveva offerto il suo aiuto disinteressato, all'aeroporto avevano tentato di spacciarmi un set di calzini cinesi, per puro cotone, un tassista abusivo aveva sorpassato la fila dei colleghi regolari; presa in affitto un'auto da un ditta dall'efficienza teutonica, un posteggiatore abusivo, ma dotato di regolare cappello con visiera, mi aveva voluto restituire i 2 euro dati in anticipo, perché avevo fatto una sosta troppo breve, in via Toledo un questuante aveva esposto il cartello "oggi raccolta differenziata, accettiamo solo carta". Miseria e nobiltà! Al ristorante un trattore cordialissimo mi aveva fatto un conto di soli 12 euro per un pranzo completo, al tavolo accanto, i professori del suor Orsola Benincà si spartivano le cattedre con i colleghi del nord..
La mente andava a Lucio Dalla, "napoletano nato a Bologna e salvato da Napoli", insomma un bel posto dove vivere se si resiste al caos del traffico, se non si ha fretta, se si ama il mare, il buon cibo e soprattutto la gente con tutti i suoi chiaroscuri.
Adesso è arrivata la bomba ecologica, il biocidio, i napoletani hanno avuto un sussulto di indignazione, ma dov'erano prima? e non parlo di quelli che da Saviano e da Siano in giù si sono sempre impegnati, hanno denunciato, sono scesi in strada, hanno scritto libri, ma gli altri? quando gli coprivano i terreni di veleni, quando non potevano più usare l'acqua per gli orti? quando si avviava il suicidio collettivo di un'intera, prospera e felice zona? Minacciati dalla Camorra, che trattava con i più loschi affaristi del nord? Sicuramente, ma le amministrazioni locali sciolte per camorra, i voti dati sempre agli stessi (buon ultimo Caldoro, che corteggiava il comitato abusivi di Casapesenna), l'inquinamento prodotto dalle aziende locali, l'inefficienza tollerata con filosofia, l'ammiccamento alle furbizie più viete anche quando non dovute a necessità?
No, cari amici di Napoli e dintorni, o cari amici della Sicilia, o cari amici del Veneto, per diversi e svariati motivi, quando riacquisteremo la dignità attraverso una sana indignazione, il bene di cui l'Italia tutta è stata privata negli ultimi venti anni, forse unico paese dell'Europa? quando riacquisteremo la capacità di dirci la verità, come il signore dell'autobus?
L'indignazione per l'ingiustizia, gli sprechi, il clientelismo, gli sfregi all'ambiente, il razzismo spacciato per difesa delle tradizioni, le menzogne colossali e le promesse non mantenute della maggior parte dei politici, le origini e l'età di Ruby, l'innocenza di mister B. proclamata per dogma, i privilegi, la disoccupazione montante, la crisi economica, la necessità di grandi intese contro natura, i prefetti di famiglia..ecc.ecc.ecc.
Il buon cuore e il disincanto non bastano più, né a Napoli né altrove. Dobbiamo salvare l'acqua di Napoli, perchè con l'acqua si fa il pane, la pizza, il caffè e se non si potrà più fare il caffè, non ci sarà neppure quello "sospeso", che è poi l'essenza della civiltà.
Nel prossimo post, la relazione sullo stato della salute pubblica a Napoli, commissionata dal Comando della marina americana in Europa
Nessun commento:
Posta un commento