giovedì 3 ottobre 2013

Gino Strada, Giusi Nicolini

Diversamente italiani di oggi ......

Gino Strada
Sono quindici anni che vedo atrocità e carneficine compiute da vari signori della guerra, chi si diceva di "destra" e chi di "sinistra", e non ci ho mai trovato grandi differenze. Ho visto, ovunque, la stessa schifezza, il macello di esseri umani. Ho visto la brutalità e la violenza, il godimento nell'uccidere un nemico indifeso. 

Spero solo che si rafforzi la convinzione, in coloro che decideranno di leggere queste pagine, che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall'altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio. 



Giusi Nicolini
Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa

Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?

Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.

Sono indignata dall'assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.

Sono sempre più convinta che la politica europea sull'immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa  motivo di vergogna e disonore.

In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.

Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all'accoglienza  che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all'Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene  consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza.



6 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=_Ie-Fb5w5S4

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  2. PALERMO – E’ sopravvissuta alla tragedia di Lampedusa ma non potrà certamente dimenticare lo stupro subito dai ‘compagni’ di traversata: una ragazza eritrea di 20 anni, ricoverata nella Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo, ha avuto il coraggio di raccontare quanto le è capitato durante il viaggio della speranza verso le coste siciliane. Ha perso il figlio che aspettava, durante la traversata del deserto. Inizialmente si era pensato che la giovane fosse incinta. Ha però raccontato di avere subìto un interruzione di gravidanza durante il viaggio. Dalle parole della donna, che è ancora in stato confusionale, sembrerebbe che a causare l’aborto potrebbe essere stata una violenza subìta.

    A indurre i soccorritori nell’equivoco che la donna fosse incinta sono stati il fatto che ripeteva «baby» e che l’utero fosse di dimensioni più grandi del normale: circostanza, si è accertato in un secondo momento, causata dalla gravidanza interrotta. A confermare la tesi è stato Romano Tetamo, direttore dell’unità operativa di Rianimazione dov’è ricoverata la giovane. «C’è stato un aumento del volume degli organi – ha detto – e in particolare dell’utero, apparentemente contraddittorio. In realtà la giovane avrebbe subìto un’interruzione di gravidanza durante il tragico trasferimento nel deserto perché, da quello che abbiamo capito,

    tutte le donne hanno subìto violenza».

    Viaggio della ‘speranza’? Ma ancora con queste idiozie?
    Un barcone di stupratori.
    Ecco chi andiamo a salvare in mezzo al mare, ecco per chi, il lutto nazionale.


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  3. sempre più convinto che il web é, per i pavidi, come il muro del cesso della scuola

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  4. "Sono sempre più convinta che la politica europea sull'immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore".

    In Germania, nell'ormai lontano 2003, durante un mio viaggio d' affari, qualcuno di politicamente rilevante nel land bavarese, mi aveva confidato la vera prospettiva riservata all'Italia in ambito comunitario. All'epoca si erano già definite le linee di scambio politico tra un'Italia, instabile con un debito insostenibile e un motore economico tedesco pronto a sostenere ampiamente l'acquisto dei titoli italiani indispensabili al mantenimento dello status quo di membro europeo, altrimenti impensabile. Per farla breve la merce sul piatto era rappresentata da una stringata definizione, in stile teutonico : "L'Italia deve divenire un vicino bacino di manodopera specilizzata di basso costo al nostro servizio ed un paese cuscinetto che frena l'immigrazione dai paesi del Maghreb e dell'Africa subsahariana". Onestamente non avevo dato chissà quale peso ad affermazioni simili.
    Siamo nel 2013 ed ora posso dire che gli obbiettivi del ricatto tedesco-europeo sono stati ampiamente raggiunti. La politica europea e italiana hanno fatto si che il lavoro dell'italiano sia diventato alla stregua del lavoro da paese del terzo mondo (disoccupazione pilotata, ricatti salariali, sfruttamento tramite delocalizzazione, sindacati collusi e politicizzati, ecc..ecc..) e per l'immigrazione è stato creato il bengodi dello straniero accolto, mantenuto, impunito e fuori controllo per mancanza di volontà politica, di risorse e di stato di diritto. Di fatto l'immigrazione è esclusivamente portata a stabilirsi nel nostro paese, perchè per un clandestino è il meno problematico in assoluto rispetto al resto dell'europa. Abbiamo ottemperato agli obbiettivi orchestrati dalla politica tedesca che ha ben pensato, per tempo, di tutelarsi data la già massiccia presenza di stranieri (soprattutto turchi) sul loro territorio. Ora, con tutto il rispetto che si può avere per i nostri simili e per il genere umano, vien da chiedersi se il liberismo che si vuole imporre agli italiani in tema di immigrazione, sia solamente la pezza a colori del momento storico-politico che stiamo vivendo oppure sia la soluzione adeguata. Temo però che a molti sfugga il peso dei numeri e cioè che nel nostro bel paese, nel prossimo decennio, potrebbero riversarsi (e rimanervi) svariati milioni di persone. Se ora non riusciamo ad affrontare degnamente neanche i bisogni di molti italiani, come si può pensare di poter gestire un futuro simile ? E chissà quali altre belle idee hanno in serbo per noi i nostri amici d'oltralpe ! Nel mentre, i miei viaggi d'affari si sono spostati ad est, visto che anche la mia azienda ha delocalizzato verso i paesi "suggeriti" dal patner tedesco.
    Buonanotte.

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  5. LE TRISTI FRONTIERE DELLA REPUBBLICA (Furio Colombo)

    Cominciamo dal presente. Il 4 ottobre Umberto Bossi, che dopo avere depredato il proprio partito non è più nessuno, ma umilia ancora il Senato e l’Italia con la sua presenza, ha detto che la sua legge è la sola difesa contro l’invasione di milioni di clandestini. L’uomo più ottuso ma anche troppo a lungo potente nel mondo politico italiano (la sua perversa collaborazione serviva a fornire voti sicuri per le leggi ad personam utili ai reati di Berlusconi) ha inventato non solo la parola, per identificare rifugiati, molti dei quali avevano innegabile diritto di asilo, ma anche il reato detto “di clandestinità”, che nessun giurista avrebbe dovuto accettare e nessun giudice imputare, perché è un reato del come sei, non del cosa fai, dunque razzista, anticostituzionale e privo di fondamento nell’ordinamento giuridico italiano.

    Adesso i giudici di Agrigento stanno incriminando per il reato di clandestinità coloro che si sono salvati dal mare. Dicono che lo fanno come atto dovuto. È possibile che lo facciano per mostrare al Paese l’orrore di una legge che il governo Letta non ha toccato e (a giudicare dalle parole del vicepremier Alfano) non intende toccare. Per avere un’idea della follia in cui è precipitata l’Italia pensate questo: se per uno strano e impossibile miracolo qualcuno fosse trovato vivo in mare in questo momento tetro di recupero dei cadaveri, subito diventerebbe imputato per il fatto di essere vivo.

    Poi c’è la persecuzione dei pescatori che salvano. Anch’essi violano la primitiva legge Bossi-Fini-Maroni e, se sorpresi a salvare, sono incriminati come “mercanti di carne umana”. Ti dicono che non è mai avvenuto. Ma l’intimidazione e la dissuasione sono evidenti. Sempre che portino a riva persone vive e non cadaveri. Altrimenti si fa una commovente cerimonia. In molti hanno notato il ritardo nei soccorsi militari. Smentito ma stranamente inefficiente rispetto al soccorso immediato e volontario di turisti in barca che sono scattati dalla rada. Notate che si tratta degli stessi militari che hanno vissuto per anni sotto la legge Maroni-Gheddafi che prevede i respingimenti in mare.

    Nonostante la straordinaria tradizione umana e civile di quel corpo militare, è possibile che l’orrore delle leggi italiane abbia rovesciato il senso dell’urgenza e anche la lettura dei fatti: Per capirlo pensate ai magistrati di Agrigento che adesso dovrebbero dare la caccia a uno a uno a ciascuno dei sopravvissuti. Intanto si torna a parlare, persino nei discorsi “commossi”, di una imminente invasione di milioni di migranti. L’invasione non è mai avvenuta e non avverrà. Ma migliaia di persone e di famiglie si sono viste negare (per non avere nessuno a cui chiederlo) il sacrosanto diritto di asilo. E decine di migliaia sono sul fondo del mare, respinti o abbandonati mentre credevano di trovare aiuto in Italia. Posted by Marco

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  6. Certo certo, l'invasione non avverrà !. Infatti basta guardarsi attorno e prendere atto di come siamo ridotti rispetto al bel paese che siamo sempre stati, anche dopo disgrazie ben più tragiche. Una goccia continua di per se sembra insignificante, ma se la fai cadere sul capo del condannato otterrai una morte atroce. Bella idea togliere le frontiere. Bella idea aprirsi al mondo globalizzato. Bella idea considerare la feccia umana di qualsiasi provenienza come aventi diritto sul nostro suolo che è stato sacrificio di sangue dei nostri padri ! Ma si, buttiamoci tutto alle spalle, chi eravamo e cosa abbiamo fatto di grande in questo mondo. L'italiano verrà diluito nella melma creata da una visione del mondo distorta, concepita da pochi saggi prossimi alla tomba. Per ultimo, vorrei ricordare quali sono i doveri dei militari : fedeltà alla repubblica italiana, osservanza della costituzione e delle leggi, adempimento con disciplina ed onore a tutti i doveri dello status militare, per la DIFESA DELLA PATRIA e la salvaguardia delle libere istituzioni. I militari non hanno libero arbitrio come i turisti, quindi per cortesia andate ai piani alti a puntare il dito !

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