sabato 31 agosto 2013

Patto di stabilità, 1




Come funziona il Patto di Stabilità per i Comuni 1






In questo e nei post seguenti, un primo approfondimento a un livello leggermente superiore al precedente di Roncadelle.. 


1. IL PATTO DI STABILITÀ “ESTERNO”
• Nasce al Consiglio Europeo di Amsterdam (1997) come forma di coordinamento delle politiche fiscali all’interno della futura Unione Monetaria Europea.
• Il deficit (= indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni) degli Stati membri non poteva essere superiore al 3% del Pil.
• Il Patto di Stabilità ha avuto una vita molto travagliata.
• Nel 2002, come conseguenza della recessione post-bolla della New Economy, molti Stati europei hanno cominciato a sforare la soglia del 3%.
• Quando a sforare furono Francia e Germania, il Patto fu sospeso (2003).
• Il 20 Marzo 2005 nacque una nuova versione, un po’ più permissiva (che tuttavia manteneva il limite del 3%).
• Gli eventi successivi allo scoppio di una nuova bolla (quella immobiliare-finanziaria), con la crisi dei debiti sovrani, hanno fatto diventare obsoleto il valore del 3%....ora si parla di 0% (=pareggio di bilancio).
• In ogni caso la sostanza non cambia…..gli Stati membri devono raggiungere determinati obiettivi in termini di deficit.
• Cioè di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni.
• In Italia, le pubbliche amministrazioni sono:
a) Amministrazione centrale (= lo Stato)
b) autonomie locali (Regioni, Province, Comuni)
c) enti previdenziali ed assistenziali (Inail, Inps, Inpdap, ecc).

2. Il PATTO DI STABILITA’ “INTERNO”
• Il saldo del Patto di stabilità è un sottoinsieme del saldo di bilancio comunale.
• In pratica, è il bilancio meno:
- le entrate e le uscite in conto terzi (le “partite di giro”)
- le operazioni finanziarie (accensione e rimborso di prestiti, concessione e riscossione crediti)
• Gli obblighi di finanza pubblica della Repubblica Italiana nei confronti dell’Unione Monetaria Europea (deficit al 3% del Pil, pareggio di bilancio, ecc) sono definiti in termini di:
Indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni
“Indebitamento netto”: differenza tra entrate finali e uscite finali, al netto delle operazioni finanziarie (=il deficit)
“delle P.A”: Stato, enti locali, enti previdenziali
• Quindi, il saldo del Patto di Stabilità depura il bilancio del Comune da quello che non viene conteggiato nel computo del deficit della Repubblica (“partite di giro” e operazioni finanziarie) e così facendo:
rappresenta il contributo dell’ente locale alla formazione del deficit (=indebitamento netto delle P.A.) della Repubblica Italiana

Un’altra differenza tra il saldo di bilancio e il Patto di Stabilità
• Il bilancio di un ente locale è definito in termini di competenza pura (= registra un’entrata/uscita quando ne sorge l’obbligo giuridico, quindi accertamento o impegno)
• Il saldo del Patto di Stabilità è definito in termini di competenza mista:
- competenza per la parte corrente
- cassa per la parte in conto capitale
(cassa = registra un’entrata/uscita quando ne avviene la regolazione finanziaria, quindi incasso o erogazione)

2.1. Come si calcola il saldo del Patto di Stabilità di un Comune

ENTRATE
USCITE
Entrate correnti (entrate tributarie, trasferimenti correnti, entrate extra-tributari)
DI COMPETENZA
Spese correnti
DI COMPETENZA
Entrate in conto capitale (oneri di urbanizzazione, trasferimenti in conto capitale, alienazioni patrimoniali)
DI CASSA
Spese in conto capitale
DI CASSA
TOTALE ENTRATE:
TOTALE USCITE:








Un esempio concreto: comune di Paperopoli nel 2011









ENTRATE
USCITE
1.      Entrate tributarie:  300
1. Spese correnti:   400
2.      Trasferimenti correnti:  100
2. Spese in Conto capitale: 180
3.      Entrate extra-tributarie:  200
3. Rimborso prestiti: 200
4.      Alienazioni, trasferimenti di capitali, riscossione crediti: 50+25+25
4. Servizi conto terzi: 20
5.      Accensione mutui:  100

6.      Servizi conto terzi: 20

TOTALE : 820
TOTALE: 820

Ai fini del patto: assumendo che cassa e competenza non coincidano (residui attivi e passivi in conto capitale):

ENTRATE
USCITE
Entrate correnti (competenza): 600
Spese correnti (competenza): 400
Entrate per cassa: 90
Spese (cassa) 200
TOTALE ENTRATE: 690
TOTALE  USCITE:  600

ENTRATE USCITE
Paperopoli riporta un saldo positivo di + 90 euro.
• Sulla parte corrente ci si limita a prendere le corrispondenti poste di entrate e di uscita del
bilancio (i primi tre titoli dell’entrata e il primo delle uscite).

• Sulla parte in conto capitale NON SI GUARDA  IL  BILANCIO (che è in termini di competenza)…ma si vede quello che è effettivamente entrato in cassa o che ne è uscito (criterio della cassa). Segue

(fonte: Comune di Ferrara)

6 commenti:

  1. Mestrino non è paperopoli. Senza la vendita della scuola materna, il patto di stabilità sarebbe stato sforato o no? questo è il problema, inutile girarci attorno. Elena

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  2. So benissimo che non è Paperopoli, ecco da leggere quello che penso io: http://paolomenallo.blogspot.it/2013/03/mestrino-eun-paese-retrogrado-e-bigotto.html.
    Riguardo all'alienazione della scuola sto tentando una ricostruzione il più possibile obiettiva, solo al termine si potranno trarre delle conclusioni.

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  3. Già...per girarci attorno servono le rotatorie e mi sembra che ci stiamo ben attrezzando a Mestrino ! Mentre la gente continua ad attraversare la strada tra pulman e camion....ma questa è un'altra storia di poco conto ! Vero ?

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  4. probabilmente quando sarà completata la maxi rotonda di via Aquileia sarà anche istituito un servizio navetta da via Dante sino in centro!

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  5. Si...e lo paghiamo coi soldi destinati alla messa in sicurezza delle scuole ! Anzi no....la gente è meglio che si fermi davanti al nuovo centro commerciale della despar....almeno fino a quando non costruiranno quelli nella zona ovest di Mestrino...a cominciare dall'atelier degustazione di Bonollo !

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