Scuola materna Arcobaleno (2)
una vicenda contestata, ma poco conosciuta
La storia, di cui abbiamo visto in precedenza l'epilogo, inizia nell'estate del 2010, quando ho accompagnato il Sindaco e il vice-Sindaco dal dirigente scolastico provinciale di allora, la dott.ssa Giuliana Bigardi ("l'aggancio giusto", cioè il rappresentante delle istituzioni più vicino al quale presentare una legittima richiesta; intelligentibus pauca).
Eravamo li, infatti, affinchè il Sindaco e il vice-Sindaco prospettassero quella che, al tempo, sembrava la soluzione più logica, oltre che dovuta: la statalizzazione della nuova scuola materna, la cui costruzione era ormai quasi al termine.
Eravamo li, infatti, affinchè il Sindaco e il vice-Sindaco prospettassero quella che, al tempo, sembrava la soluzione più logica, oltre che dovuta: la statalizzazione della nuova scuola materna, la cui costruzione era ormai quasi al termine.
Per meglio inquadrare il periodo, erano i tempi della famigerata riforma Gelmini-Tremonti: tagli lineari alla pubblica istruzione e 74.000 posti in meno nella scuola in 3 anni!
Come si è soliti dire in burocratese, la collega Bigardi ha ascoltato "con grande disponibilità e attenzione" le istanza del Sindaco, ha fatto presente di avere sul tavolo diverse richieste analoghe di altri sindaci della provincia e alla fine si è impegnata a portare la proposta a livello regionale, pur senza dare molte speranze nell'immediato, visti i tempi, ma consigliando di istruire ugualmente la pratica, con le dovute motivazioni e, in subordine, di fare richiesta per una sezione "primavera".
Il mio contributo istituzionale, oltre ad una relazione con alcuni dati numerici e la dichiarazione di disponibilità ad accogliere la nuova scuola nell'istituto comprensivo già esistente, finiva li.
Racconto questo dettaglio, pur secondario, sia per sottolineare che l'amministrazione di allora prese in considerazione il problema dopo almeno due anni dal proprio insediamento, sia per darle atto che, fino a quel momento, la volontà primaria era di seguire la strada di chi, anni prima, in tempi completamente diversi, aveva ideato e progettato la nuova scuola materna. Una strada, come abbiamo visto, che Mestrino condivideva con molti comuni della provincia, come ad esempio Rubano.
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