martedì 18 giugno 2013

Un paese preso a schiaffi


Un professore e un
Paese presi a 
schiaffi
di Mila Spicola – su l’Unità in edicola – 16 giugno 2013 
LA SCUOLA È FINITA. Ieri in Italia, un’insegnante è stata presa a schiaffi da un genitore per avergli bocciato il figlio, – no, non il figlio, per esser stato bocciato, l’insegnante. C’è qualcosa di cui ha bisogno adesso l’Italia più del pane e sono il rispetto collettivo per ciò che siamo come paese e ciò che siamo lo dobbiamo anche alla scuola, nel bene e nel male. Non è possibile affatto che in un angolo del Paese, fosse anche il più remoto, un genitore prenda a schiaffi un’insegnante nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche. Chi l’ha permesso? Abbiamo alle spalle anni di logorio sociale e di attacco mediatico e politico a una professione inattaccabile e la responsabilità è di chi ha favorito tutto ciò, confondendo pericolosamente responsabilità individuali, – che possono e devono essere individuate e sanzionate, ma nessuno lo fa -, che ci sono statisticamente in ogni professione, e ruolo collettivo, – che non può essere mai messo in discussione e invece lo fanno tutti, persino i premier-.

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