Una realtà artistica ed educativa da sostenere
Ermanno Signorelli è uno dei più importanti musicisti italiani contemporanei: è noto sia
come chitarrista che come compositore e ispiratore di molteplici progetti
musicali. Mestrino ha la fortuna di averlo come insegnante di musica nella sua
scuola media. Qui Ermanno ha ideato e realizzato un interessantissimo
laboratorio musicale, che ogni anno accoglie più di 30 alunni e li conduce
attraverso un itinerario di formazione umana e musicale alla realizzazione di
una performance pubblica. Dell'ultimo concerto tenuto a Mestrino è stato
scritto qui nei giorni scorsi.
Per
approfondire le modalità di lavoro, di cui in concerto si sono visti solo gli
entusiasmanti risultati, abbiamo incontrato Ermanno per una breve
chiacchierata.
Quali
sono gli obiettivi di Azione Creativa?
Sono
sostanzialmente due. Il primo è di natura puramente socio-relazionale, cioè sviluppare
la consapevolezza che ciò che si sta realizzando è si l’espressione di singole individualità,
ma nello stesso tempo il risultato di un lavoro d’insieme; questo duplice
aspetto spinge i ragazzi verso una partecipazione cosciente, accrescendo in
loro l’idea di una identità collettiva.
L’altro
obiettivo è più legato alla sfera
emotiva e sommato a tutte quelle conoscenze legate alla musica di insieme, ha
favorito relazioni affettive di sincera stima, creando i presupposti per
l’approfondimento di argomenti “umani” funzionali alla comunicazione musicale,
generando, così, il “fatto artistico”.
E’
soddisfatto dei risultati?
Sono
veramente soddisfatto dei risultati, e la cosa che mi stupisce letteralmente,
sempre, è come la musica custodisca, nonostante la vasta gamma di
variazioni culturali, l’essenza di un lessico universale.
Perché
si è dedicato a quest’attività didattica molto particolare nonostante tutti
suoi impegni professionali e artistici?
Nella pratica della didattica
musicale, solitamente viene posta particolare attenzione alla lettura e
scrittura della musica, all’acquisizione delle nozioni di teoria musicale,
concentrando l’azione educativa sulla strutturazione razionale delle conoscenze.
L’aspetto percettivo viene poi relegato all'ascolto analitico e, quindi, rendendo anche la fruizione musicale funzionale all'acquisizione di modelli compositivi, strutture, stilemi precostituiti.
Questa modalità di trasmissione della
conoscenza, pur avendo un indiscutibile valore didattico, di fatto inibisce e
rinvia l’azione creativa, perché
si ritiene opportuno
affrontare tale percorso dopo la strutturazione razionale degli elementi
costitutivi del linguaggio musicale.
Vista la complessità di questa
disciplina e la difficoltà nell'apprenderla, anche in relazione all'esiguo tempo concesso alla musica dalle agenzie educative, la creatività
rischia di essere rinviata all'infinito.
Il mio scopo è
quello di porre rimedio a questa grossa lacuna della scuola italiana.
A margine del discorso con Ermanno viene immediato ricordare un altro aspetto significativo di Azione creativa, che lui per modestia non sottolinea: nell'orchestra messa in piedi in pochi mesi, ci sono elementi musicalmente molto dotati e altri ragazzi che nella vita scolastica “normale” arrancano e spesso sono destinati all'insuccesso e all'emarginazione; a lui va anche il merito di averli recuperati all'impegno e di aver dato loro un motivo per credere in se stessi.
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