Federica Salsi: ''I grillini innamorati del loro aguzzino''
Caso Gambaro: la consigliera comunale di Bologna dice la sua sull'ennesima espulsione. di Valeria Tancredi
Ed ecco il secondo articolo, un pò meno benevolo e di parte (lesa). ma per un movimento che si picca di essere il massimo possibile della democrazia, anche i pareri più scomodi vanno conosciuti, possibilmente attraverso letture diversificate e rovesciati senza gli insulti sul "cesso della scuola" (cioè il web usato in modo distorto). Personalmente non ho pregiudizi sui cittadini di 5 stelle eletti in parlamento, per tutti c'è sempre una prima volta, era necessario un ricambio generazionale, che per altro è avvenuto anche in altri gruppi parlamentari. Loro sono delle brave persone in generale, tutti animati da ideali di giustizia e trasparenza (e lo dico seriamente, a scanso di equivoci). Come in tutti i gruppi umani ci sono le mele marce, gli stupidi, gli arroganti, i fanatici . Ma il problema non sono le persone, non è la base!.E non state a replicare che mi pongo su un piedistallo, perché alcuni li conosco personalmente e lo dico sinceramente. Secondo me il problema è l'organizzazione, anzi la macchina organizzativa, che puzza di aziendalismo (e in questo senso, se permettete abbiamo già dato!). Il problema sono gli obiettivi, a media e lunga scadenza, la mission del movimento; questa, a parte le parole d'ordine elettorali, a mio modestissimo parere è alquanto debole. Forse, alle ultime amministrative, tanti altri, un pò meno presuntuosi di me l'hanno pensata allo stesso modo. PM
"L’ho conosciuta, e se proprio lei, che è sempre stata concreta e molto riservata, si è espressa con quei toni contro Beppe Grillo o non ne può più perchè non condivide i modi del leader oppure sta facendo da apripista ad uno scontento molto più generale tra i parlamentari”. Federica Salsi, consigliere comunale a Bologna, e una delle prime radiate dal Movimento 5 Stelle causa eccesso di critiche contro il capo supremo, commenta l’ultima espulsione in ordine di tempo: quella della senatrice bolognese Adele Gambaro che in uno sfogo su Sky aveva detto che il problema del Movimento (e dunque, implicitamente, causa della debacle elettorale) è proprio il Guru. Che però non l’ha presa bene e come al solito ha immediatamente provveduto a cacciare la reietta e a dare la stura ad una valanga di insulti e di minacce via web.
Federica Salsi, avete lavorato insieme sul territorio in Emilia - Romagna, che tipo è Adele Gambaro?
È sempre stata una persona molto silenziosa e nel contempo molto attiva: sempre presente ai banchetti, durante i volantinaggio, nelle riunioni e negli incontri pubblici. Una donna molto concreta che si occupava in special modo di temi ambientali.
Anche quest’ultima espulsa dal Movimento viene da Bologna, così come all’Emilia - Romagna sembrano appartenere i deputati più autonomi della pattuglia parlamentare, è un caso secondo lei?
Non so se è un caso, sicuramente a Bologna siamo partiti molto presto: già nel 2005 - 2006 partirono i primi Meet Up degli Amici di Beppe Grillo, e Bologna fu la sede del primo V - Day del 2007.
Lavoravamo sul territorio e con i cittadini senza alcuna ingerenza dall’alto, forse a noi è rimasto nel cuore quel modo di lavorare: autonomo e libero.
C’è una grande ignoranza di fondo su questo tema: nessuno si è preso la briga di leggere il Non - Statuto, le regole per la certificazione e le regole per le candidature. Quello che ho firmato prima di candidarvi era l’accettazione di fare non più di due mandati, la dichiarazione di avere la fedina penale pulita e di non essere mai stata iscritta ad alcun partito politico. Il divieto a partecipare ai talk - show è arrivato dopo la mia partecipazione a Ballarò.
Insomma, sembra proprio che Grillo non possa essere criticato neanche con argomentazioni reali e concrete, come si spiega l’accettazione di questo bavaglio da parte di molti parlamentari 5 Stelle e dei simpatizzanti grillini?
Io la definisco Sindrome di Stoccolma, forse sono innamorati del loro aguzzino. Non saprei come altro spiegare questa supina accettazione di condizioni vessatorie e antidemocratiche imposte da Grillo, come la decisione che sia lui a gestire tutta la comunicazione dei parlamentari. Mi chiedo infatti, lui è il portavoce di quanto deciso dagli eletti oppure lui decide tutto passando sopra le teste dei parlamentari?
Gli eletti a 5 Stelle rimandano l’idea di un gruppo molto disomogeneo che fatica a trovare un indirizzo comune e condiviso.
Sono caduti vittime di un gigantesco equivoco: l’idea che basta essere onesti e con la faccia pulita per essere capaci di governare. Ed è così che in Parlamento, che è una realtà complessa, ci sono finite delle persone che non hanno gli strumenti per affrontare un lavoro così difficile.
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