domenica 30 giugno 2013

Bilancio semestrale

 



Bilancio semestrale 





Dopo i primi sei mesi dell'anno guardo con soddisfazione i numeri e le statistiche di questo blog: quasi 25.000 visitatori, con punte di 200 giornalieri nelle ultime settimane! 
I post più letti riguardano la realtà locale di Mestrino:
  • Assemblea generale di ViviMestrino, 543 visite
  • Mestrino è un paese retrogrado e bigotto?  320
  • Malinconica uscita di scena della giunta Pedron, 276
  • Risultati primarie di ViviMestrino, 271
  • Dopo il consiglio del 25 giugno, 226
  • Come vota Mestrino, 215
  • Parco Bapi, parte terza, 152
  • Parco Bapi, parte seconda, 121
  • Il patto di stabilità  (5), 90
Abbastanza letti anche alcuni post extra, come Azione creativa (75),  Destra e Sinistra (72) e come ultimo Rom e Sinti (68), che però ha toccato nervi scoperti, suscitando diversi commenti.

Il blog era nato sull'onda delle elezioni locali, a partire dalle primarie di ViviMestrino, così si è caratterizzato sin dalle prime battute come spazio di riflessione e commento dei fatti locali e così resterà nei prossimi mesi.
Il 2013 poteva essere l'anno della rinascita di Mestrino, del cambiamento reale, ma la gente, almeno quella che è andata a votare, non ha voluto così; quindi questo blog deve diventare, per un debito d'onore verso gli elettori e i cittadini di Mestrino, che non la pensano come la maggioranza, uno strumento di informazione aggiuntivo a quelli ufficiali. Mi auguro sempre che non sia obbligato a diventare uno strumento di contro-informazione, se quella ufficiale, come è già capitato talvolta, apparirà eccessivamente addomesticata.

Quindi partirò con l'analisi di tutti i più sentiti temi locali (bilancio, urbanistica, politiche sociali, cultura, scuola ecc) che di fatto riscuotono il maggior successo tra i lettori (e i curiosi).

Di tanto in tanto mi lascerò andare a qualche riflessione personale sui temi che più mi interessano di giorno in giorno, chiedendo anticipatamente scusa per lo stile, che non è da grande (e neanche piccolo) scrittore e per gli errori dovuti alle ore insolite alle quali sono costretto a lavorare. 
Dalle riflessioni e dagli interessi personali nascerà ogni tanto anche qualche post che riporta pensieri e parole di chi è in grado di esprimerli meglio di me o qualche approfondimento che suggerirò ai lettori non con senso di superiorità, ma semplicemente offrendo loro la condivisione di una mia scoperta che li potrebbe interessare.

venerdì 28 giugno 2013

la trattativa





La trattativa Stato-mafia.
Due visioni a confronto.
Marco Travaglio é sicuramente un personaggio scomodo, lingua tagliente, ironia glaciale, il sorriso degradato in ghigno permanente, antipatico, ma di bella presenza (secondo il pubblico femminile), picchia a destra, a sinistra, al centro, praticamente contro tutti. Talvolta si lancia in duelli in diretta, altre volte, come ne caso del mancato confronto televisivo con il presidente Grasso, si ritrae, per poi rilanciare a freddo il giorno successivo, con una scarica di accuse e controaccuse. Affiancato certamente da una agguerrita schiera di legali che suggeriscono sin dove ci si può spingere e poi lo difendono, spesso con successo, dalle inevitabili accuse di diffamazione, si lancia spesso in battaglie dall'esito incerto, che finiscono anche in  tribunale .

Sicuramente tra la cascata di proiettili scagliati quotidianamente, qualcuno genuino c'è, come nel caso di quanto sostenuto il 6 giugno, con l'editoriale "una mafia lava l'altra" a proposito della trattativa Stato-Mafia. Al di là della convinzione di Travaglio sul complotto universale, gli intralci a quel processo, le resistenze, le connivenze ci sono state e ci sono: coinvolti politici di ogni parte, silenzi e ritrosie delle più alte cariche istituzionali, mille cose da chiarire, ormai forse più storicamente che per via giurisdizionale.

Tra tutti: il mistero della scomparsa dell'agenda rossa di Borsellino, che cosa il giudice aveva intuito nei suoi ultimi giorni di vita, le vere motivazioni della strage che lo annientò e le motivazioni dei diversi depistaggi che hanno accompagnato le indagini e i processi sulla strage di via D'Amelio.

Giovanni Fiandaca

Ma nello stesso tempo non si può non vedere che ci sono state accelerazioni imprudenti da parte di alcuni giudici e fondati timori di elementi di debolezza nell'impianto accusatorio, come sostenuto da Giovanni Fiandaca nel saggio pubblicato su "Criminalia".  

Il prof. Fiandaca,ordinario di diritto penale presso l'università di Palermo,  riconosciuto come maestro anche dal dott. Ingroia, non è un nemico giurato della procura di Palermo, come Il Foglio  di Ferrara che ne ha usato in modo strumentale le argomentazioni logiche e dottrinali.
Il nucleo del suo saggio, analizza la validità delle ipotesi di reato ravvisate dai pubblici ministeri. In particolare sostiene che la configurazione del concorso criminoso nel reato di violenza o minaccia a un corpo politico (art. 338 del codice penale) é, dal punto di vista tecnico-processuale, difficilmente sostenibile. L'intero impianto accusatorio, che, a suo parere possiede maggiori valenze storiche e sociologiche che giuridiche, rischia quindi di crollare alla verifica dell'aula.

Tra le righe si trova anche un approfondimento della vicenda delle intercettazioni del Quirinale e  delle diverse posizioni in merito alla loro liceità.

Una lettura difficile, ma doverosa per chi vuole comprendere i reali argomenti del contendere e prevedere, senza abbattersi, i probabili esiti giudiziari della vicenda. 


giovedì 27 giugno 2013

la coerenza possibile





La coerenza possibile 

di una sinistra di governo







Giulio Marcon, deputato indipendente per Sinistra ecologia e libertà, presidente del Comitato tecnico scientifico della Scuola del sociale della Provincia di Roma.

È stato tra gli ideatori e fondatori  della campagna "Sbilanciamoci!"

Ha scritto "Le amiguità degli aiuti umanitari" (Feltrinelli 2002)  e, con Mario Pianta, "Sbilanciamo l'economia" in corso di pubblicazione (Laterza 2013)

Ecco la sua dichiarazione di voto  di ieri alla camera sulla mozione contro gli F35.

L'arte di essere felici





L'arte di essere felici



Egli s’illude che la sua prosperità sia stabile, che i beni a lui toccati non solo siano duraturi, ma crescano; e, dimenticando la volubilità a cui soggiacciono le cose umane, a sé solo promette una stabile fortuna.
Ma il vero bene che non muore, stabile ed eterno, è costituito dalla saggezza e dalla virtù: questo bene è l’unica cosa immortale avuta in sorte dai mortali. Eppure essi sono così insensati e dimenticano tanto facilmente il destino mortale verso cui sono spinti giorno per giorno, che si meravigliano se perdono qualcosa, quando un giorno dovranno perdere tutto. Qualunque sia l’oggetto di cui sei riconosciuto padrone, esso è accanto a te, ma non è tuo.
Che faremo, dunque, di fronte alla perdita dei beni? Ci ricorderemo di essi e impediremo che con essi vadano perduti anche i frutti che ne abbiamo ricavato. Se ci è tolto il possesso, non può esserci tolto il ricordo di esso.
È veramente ingrato chi, dopo aver perduto una cosa, non si considera in debito per averla posseduta. Il caso, anche quando ci toglie una cosa, ci lascia tuttavia quei vantaggi che la cosa ci ha dato; ma noi, con i nostri ingiusti rimpianti, perdiamo anche quei vantaggi.

Lucio Anneo SenecaLettere a Lucilio

mercoledì 26 giugno 2013

Dopo il consiglio comunale del 25 giugno





 L'ora della svolta.

Consiglio comunale del 25 giugno



Stamattina scrivo in ritardo, perché l'impegno di ieri sera, in Consiglio, si è prolungato veramente oltre ogni misura: per la prima volta da tempi lontanissimi, si è svolta una vera discussione, senza preconcetti; chi da anni non parlava si è sentito fiducioso e libero di esprimersi, il presidente ha condotto con vera maestria, stimolando anche i suoi al dibattito, l'opposizione, sino all'altra volta prigioniera di rapporti un pò tesi, si è intelligentemente compattata e con la forza della ragione è riuscita a incidere sulle convinzioni della maggioranza. Anche sui banchi della maggioranza era palpabile il senso di liberazione di chi non si sentiva più relegato alla parte di comparsa, utile  solo per alzare la mano a comando. Nessuno chiacchierava, nessuno guardava il cellulare; pubblico ridotto, ma qualificato, la stampa come sempre in prima fila. 

Ma andiamo con ordine. Arrivato un pò in anticipo, trovo il capogruppo della maggioranza con i suoi, intento a discutere sui nomi da proporre per le commissioni: nessun ordine di scuderia, nessuna distribuzione di foglietti, una vera discussione! Per discrezione mi allontano e appena fuori incontro il collega Pinton, che con un sorriso bene augurante  mi informa che le mie precisazioni hanno trovato la piena comprensione del gruppo di cittadini, che unanimi si stringono intorno a lui, e che quindi da adesso si incomincia a lavorare per il bene del paese!
Mi sembra una favola e mi godo la meritata sigaretta.

martedì 25 giugno 2013

approfondimenti

Un'Italia un pò più normale.





Primi passi 
di un'Italia normale






E' raro trovare nelle prime pagine un insieme di notizie positive tutte nello stesso giorno. Il post di stamattina è poco più di una rassegna stampa, scritto in fretta, ma non si poteva non condividere il sospiro di sollievo con l'Italia onesta, che oggi può tornare a sperare.

In ordine di soddisfazione, dopo i sette anni a Dell'Utri  arrivano i  7 anni al gran puttaniere;  chi ha il cuore che batte a destra deve sorridere e sperare con noi, perché finalmente le sue idee riacquisteranno dignità e cittadinanza.

Le dimissioni della furbetta tedesca, impediscono al mondo di continuare a ridere di noi: in Germania per molto meno non sarebbe più uscita da casa per la vergogna, ma neanche a Ravenna tutto è permesso!

Lo strappo nel PD di Ragusa finalmente mette in rilievo che non si può svendere un partito che aveva nobili tradizioni proprio da quelle parti, non si può svilire l'impegno della gente onesta, non si può perseguire l'inciucio a tutti i costi, nemmeno in Sicilia.

La vittoria di 5 stelle a Ragusa e del candidato no-ponte a Messina completano il quadro. Ragusa si è giustamente ribellata, perché il voto a 5 stelle rappresentava l'unica alternativa di sinistra ad un quadro che definire immondo é un eufemismo (PD-UDC- PDL), la credibilità del candidato locale ha fatto il resto. E Messina fa giustizia delle idee di grandeur del boss dei sette anni. Ma adesso chi ci restituirà i miliardi spesi in consulenze e progettazione? 

domenica 23 giugno 2013

Buona domenica



      
Buona domenica





Decine di migliaia di video su youtube (più di quelli del Bolero di Ravel!!),  conosciuto da musicofili e cinefili, l' adagio di Barber é una composizione per orchestra d'archi del 1936. 

Si tratta di un arrangiamento dello stesso Barber  di un movimento del suo Quartetto per archi n. 1 (op. 11), composto nel 1936; nella sua versione originale, esso fa da contrasto ad un primo movimento decisamente violento, e a sua volta é immediatamente seguito da una breve ripresa del materiale nel primo movimento.

Il pezzo, nella sua versione trascritta per orchestra, é stato eseguito per la prima volta da Arturo Toscanini con l'orchestra sinfonica della NBC il 5 novembre 1938 a New York.

Nel 1968 Barber ha trascritto il pezzo per coro ad otto voci, abbinandogli il testo dell'Agnus Dei, indirizzandolo così a una valenza prettamente religiosa, una delle tante che gli ascoltatori vi possono cogliere.

I musicofili, infatti, "vedono" la forma ad arco della composizione: una breve cellula melodica basata su gradi congiunti ascendenti, che vengono in seguito variati, interpolati ed invertiti.

I cinefili vanno con la memoria alla  drammatica sequenza al rallentatore  di  Platoon in cui uno dei protagonisti cade sotto i colpi implacabili dei vietcong: il profondo contrasto tra la violenza delle immagini e la struggente dolcezza di una melodia apparentemente infinita rappresenta infatti uno dei più riusciti accostamenti tra il repertorio classico e il mondo del cinema.

Gli uomini e le donne di fede lo sentono come la colonna sonora ideale verso l'ascesi; gli innamorati vi sentono il dipanarsi sereno e continuo del loro amore. Per tutti, l'adagio è una carezza per l'anima e per il cuore, toccati in modo estremamente raffinato e capace di amplificarne le domande infinite. 

L'adagio, in effetti, non è una musica a programma; l'autore era ben lontano dall'immaginare che il suo lavoro sarebbe diventato un'icona della malinconia, della tristezza, delle battaglie contro la violenza e il terrorismo. La sua ispirazione era la musica allo stato puro.

Le sue stesse parole chiariscono meglio il concetto:
"Ciò che avevo in mente – come tutti i compositori post romantici, quindi totalmente liberi dall'ansia di una commissione – era una musica pura, frutto dell’ispirazione e della sensibilità." 

"Ho sempre creduto di aver bisogno, intorno a me, di una circonferenza di silenzio. Per quanto riguarda ciò che accade quando compongo, davvero non ho la più pallida idea".

"Scrivo quello che sento. Non sono un compositore a disagio, in lotta con me stesso. Dicono non abbia uno stile mio, ma non importa. Vado a fare, come si suol dire, la mia partita. E credo che questo richieda un certo coraggio".

Quindi buon ascolto e buona domenica!



venerdì 21 giugno 2013

PARCO Bapi, 3




  Parco Bapi, 
   parte terza



Che le voci di corridoio sulla variazione della delibera dei costi dei soli giochi al parco Bapi, data per fatta già il 7 giugno, fossero una bufala, l'avevano capito in molti. Ma è bastato attendere la pubblicazione, avvenuta oggi,  delle delibere di Giunta del 23 maggio (da n.58 a n.62 della vecchia amministrazione)  e del 6 giugno (n.64 della nuova amministrazione) per averne la prova, sempre che la delibera n.63, attualmente misteriosamente mancante, non sia quella giusta. 
Comunque  nel gruppo di delibere pubblicate, dopo rispettivamente 28 e 15 giorni, non ve ne è traccia; anzi tra le delibere del 23 maggio vi è la concessione di un contributo di 3.000 euro all'ASD Volley per l'organizzazione delle manifestazioni estive al parco. 
Per chi volesse approfondire tutta la tematica,  pubblico di seguito la delibera della Giunta del 28 febbraio, che approva il bando di assegnazione del parco Bapi e lo schema di convenzione con la società affidataria; seguono la delibera di  Giunta, del 23 maggio,  che assegna all'ASD volley il contributo di 3000 euro e il progetto della medesima ADS volley riguardante le attività estive al parco.


D E L I B E R A   2 0   D E L 2 8 / 0 2 / 2 0 1 3 

V e r b a l e d i d e l i b e r a z i o n e d e l l a G i u n t a C o m u n a l e 


Oggetto: GESTIONE PARCO BAPI. DETERMINAZIONI. 


L’anno duemilatredici, il giorno ventotto del mese di febbraio alle ore 20.10, nella sede 
Comunale, in seguito a convocazione disposta dal Sindaco, si è riunita la Giunta Comunale nelle 
persone dei Signori: 

Presenti: Pedron, Fiorindo, Mengato, toffanin, Piazza, assente Tombolato 

Partecipa alla seduta il Segretario Generale Sig. Bagliolid Stella. 

Il Sig. Pedron Marco Valerio nella sua qualità di Sindaco assume la presidenza e, per aver 
constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta, passando alla trattazione dell’argomento di cui all’oggetto. 


OGGETTO: GESTIONE PARCO BAPI. DETERMINAZIONI. 


RICHIAMATA la convenzione vigente tra il Comune di Mestrino e la Cooperativa Terra di 

Mezzo del 28-09-2010 per la gestione del Parco Bapi da parte della Cooperativa medesima, con scadenza 26.03.2013; 

giovedì 20 giugno 2013

il bene ostinato






Il bene ostinato,

viaggio da via san Francesco a via san Francesco, passando per l'Africa






"Che Italia é questa che opera in silenzio e si ostina a non voler apparire, in un mondo sempre più orientato verso la visibilità? Come mai il cuore del volontariato italiano -la provincia veneta- corrisponde territorialmente al nucleo forte della protesta leghista e, al primo sguardo, anche all'Italia più chiusa nella psicosi da invasione extracomunitaria? Quando é cambiata, vista da quell'angolatura, la temperatura solidale del mio paese? Come si coniugano o si confrontano altruismo e sospetto? Da quali oscure radici proviene , in un paese da sempre campanilista, aggrappato all'opportunismo e alla gestione del "particulare", questa voglia di darsi a genti di terre lontane? ........................ Che rapporto aveva questa cultura del fare, ma del fare e restare, col mondo effimero del mordi e fuggi? E come mai l'Italia, che all'estero gode di così scarsa considerazione dal punto di vista politico, si riscatta proprio in questo campo? A Padova si sa poco o nulla di loro; a Londra o a Ginevra, invece, -ah, il Cuamm- dicono con rispetto".

E già, che Italia é questa dove una povera donna, la Velandro, viene additata al pubblico disprezzo per aver dato voce all'inespresso di tanta gente, quando chi la caccia adesso, ha costruito le sue fortune politiche proprio su parole d'ordine dello stesso tenore? 
Che Italia è questa dove sentimenti così contrastanti, come quelli descritti da Rumiz, convivono nella stessa contrada, nella stessa parrocchia e talvolta, nei casi di più evidente schizofrenia culturale, addirittura nella stessa persona?
Che Italia é questa dove miglia di persone "per bene" ogni giorno visitano un profilo FB dal titolo "tutti i crimini degli immigrati" e lo condividono quotidianamente facendo una certosina opera di apostolato razzista, senza nemmeno preoccuparsi di controllare la provenienza delle notizie che diffondono?


Alle domande che si pone e ad una parte di quelle che mi sono posto io, risponde Paolo Rumiz nel suo libro "Il bene ostinato". 
Rumiz é un viaggiatore ostinato, uno scrittore di viaggi, che non si ferma ai luoghi, ma entra dentro l'anima dei luoghi percorsi, dentro al cuore delle persone incontrate, dentro la storia e la cultura.
In questo libro il viaggio parte da via san Francesco, da Padova, si dipana attraverso l'Africa e le storie dei medici e delle loro famiglie, alle radici del loro impegno per poi ritornare nei corridoi dove echeggia ancora la voce di don Luigi Mazzucato.

Di Rumiz si leggono con altrettanto piacere:

-L'Italia in seconda classe, per gli amanti del treno, per i ferrovieri, i figli e i nipoti dei ferrovieri.

- Maschere per un massacro, un viaggio nel cuore della ex Jugoslavia, dove si vede come è facile passare dalle parole d'ordine xenofobe e razziste, all'odio etnico e al massacro del vicino della porta accanto..

-La secessione leggera, dove nasce la rabbia del profondo nord, un viaggio attraverso i luoghi lasciati in mano a chi ne ha fatto la propria fortuna, da chi non ha capito le ragioni del territorio e ha considerato il malessere profondo un effimero folklore.

-Vento di terra, Istria e Fiume, un viaggio poetico, per mantenere vivo il 10 febbraio di ogni anno.

martedì 18 giugno 2013

Consiglio Comunale, 25 giugno



Martedi 25 giugno alle ore 19  é convocato il Consiglio Comunale in sessione pubblica  presso la sala Consiliare del Comune di Mestrino.

All'odg:

1 - Lettura ed approvazione verbali sedute di C.C. del 04 e 11/04/2013.

2 - Esame ed approvazione rendiconto della gestione esercizio finanziario 2012*

3 - Modifica Statulo Comunale.

4 - Riduzione Organismi Collegiali ex art. 96 del D.LGS 267/2000.

5 - Elezione componenti commissioni ed altri organismi consultivi e/o di  controllo.

* conto consuntivo 2012

Un paese preso a schiaffi


Un professore e un
Paese presi a 
schiaffi
di Mila Spicola – su l’Unità in edicola – 16 giugno 2013 
LA SCUOLA È FINITA. Ieri in Italia, un’insegnante è stata presa a schiaffi da un genitore per avergli bocciato il figlio, – no, non il figlio, per esser stato bocciato, l’insegnante. C’è qualcosa di cui ha bisogno adesso l’Italia più del pane e sono il rispetto collettivo per ciò che siamo come paese e ciò che siamo lo dobbiamo anche alla scuola, nel bene e nel male. Non è possibile affatto che in un angolo del Paese, fosse anche il più remoto, un genitore prenda a schiaffi un’insegnante nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche. Chi l’ha permesso? Abbiamo alle spalle anni di logorio sociale e di attacco mediatico e politico a una professione inattaccabile e la responsabilità è di chi ha favorito tutto ciò, confondendo pericolosamente responsabilità individuali, – che possono e devono essere individuate e sanzionate, ma nessuno lo fa -, che ci sono statisticamente in ogni professione, e ruolo collettivo, – che non può essere mai messo in discussione e invece lo fanno tutti, persino i premier-.

lunedì 17 giugno 2013

Odio il lunedì






    Odio il lunedì







La cronaca propone mille argomenti, tutti interessantissimi, ma che oggi non riescono a suscitare il mio interesse: il decreto del fare  il destino della senatrice Adele Gambaro  il rischio di Bossi di espulsione dalla legal'interessato placet di Berlusconi al decreto del fare.

In realtà da alcuni di questi temi dipenderà il nostro futuro immediato: degli 80 provvedimenti del Governo alcuni incideranno sulla vita di ogni giorno;  il chiarimento interno a 5 stelle è una svolta importante del processo democratico nel nostro paese e non solo una questione interna al movimento;  che Bossi venga fatto fuori è una liberazione, forse Maroni, memore di un giovanile passaggio in Democrazia Proletaria, sarà un pò più intelligente e strizzerà meno l'occhio agli istinti peggiori dei padani;  che Berlusconi plauda al governo e continui il pressing per ottenere l'agognato salvacondotto, azzererà definitivamente un gruppo di potere ormai svenduto (il PD dei vertici), ma è ..lunedì ed è difficile ricominciare, rischiano di venir fuori dalla tastiera solo acidi veleni.

C'è però un tema sul quale mi sento di spendere qualche parola: oggi scade il pagamento dell'IMU per le seconde case e per i capannoni industriali. Nessuna solidarietà per chi si lamenta a proposito di seconde case (tranne che per l'iniqua tassazione di quelle lasciate vuote dai ricoverati, o in semidisfacimento al paese d'origine, robaccia da rivedere anche se queste persone non hanno voce sui media), ma le perplessità della CGIA di Mestre devono far pensare: non concedere tregua alle imprese significa dare un ulteriore colpo di grazia all'economia. Possibile che all'interno di un governo destra-sinistra nessuno guardi nè agli imprenditori nè ai lavoratori che perdono il posto?  Ma si capisce bene tutto   il Dominus ha deciso che non ha speso inutilmente i 400.000 euro per mandare la lettera a casa degli italiani! e quindi aboliamo l'Imu sulla prima casa, senza rimodularla e senza ricompensare i Comuni che non sanno come fare i bilanci, e lasciamo nei guai le imprese (una vera destra di governo!) e i lavoratori (una vera sinistra di governo!).

sabato 15 giugno 2013

I grillini, innamorati del loro aguzzino



Federica Salsi: ''I grillini innamorati del loro aguzzino''

 

Caso Gambaro: la consigliera comunale di Bologna dice la sua sull'ennesima espulsionedi Valeria Tancredi

Ed ecco il secondo articolo, un pò meno benevolo e di parte (lesa). ma per un movimento che si picca di essere il massimo possibile della democrazia, anche i pareri  più scomodi vanno conosciuti, possibilmente attraverso letture diversificate e rovesciati senza gli insulti sul "cesso della scuola" (cioè il web usato in modo distorto).  Personalmente non ho pregiudizi sui cittadini di 5 stelle eletti in parlamento, per tutti c'è sempre una prima volta, era necessario un ricambio generazionale, che per altro è avvenuto anche in altri gruppi parlamentari. Loro sono delle brave persone in generale, tutti animati da ideali di giustizia e trasparenza (e lo dico seriamente, a scanso di equivoci).  Come in tutti i gruppi umani ci sono le mele marce, gli stupidi, gli arroganti,  i fanatici . Ma il problema non sono le persone, non è la base!.E non state a replicare che mi pongo su un piedistallo, perché alcuni li conosco personalmente e lo dico sinceramente. Secondo me il problema è l'organizzazione,    anzi la macchina organizzativa, che puzza di aziendalismo (e in questo senso, se permettete abbiamo già dato!). Il problema sono gli obiettivi, a media e lunga scadenza, la mission del movimento; questa, a parte le parole d'ordine elettorali, a mio modestissimo parere è alquanto debole. Forse, alle ultime amministrative, tanti altri, un pò meno presuntuosi di me l'hanno pensata allo stesso modo.   PM

"L’ho conosciuta, e se proprio lei, che è sempre stata concreta e molto riservata, si è espressa con quei toni contro Beppe Grillo o non ne può più perchè non condivide i modi del leader oppure sta facendo da apripista ad uno scontento molto più generale tra i parlamentari”. Federica Salsi, consigliere comunale a Bologna, e una delle prime radiate dal Movimento 5 Stelle causa eccesso di critiche contro il capo supremo, commenta l’ultima espulsione in ordine di tempo: quella della senatrice bolognese Adele Gambaro che in uno sfogo su Sky aveva detto che il problema del Movimento (e dunque, implicitamente, causa della debacle elettorale) è proprio il Guru. Che però non l’ha presa bene e come al solito ha immediatamente provveduto a cacciare la reietta e a dare la stura ad una valanga di insulti e di minacce via web. 
Federica Salsi, avete lavorato insieme sul territorio in Emilia - Romagna, che tipo è Adele Gambaro?
È sempre stata una persona molto silenziosa e nel contempo molto attiva: sempre presente ai banchetti, durante i volantinaggio, nelle riunioni e negli incontri pubblici. Una donna molto concreta che si occupava in special modo di temi ambientali.


Anche quest’ultima espulsa dal Movimento viene da Bologna, così come all’Emilia - Romagna sembrano appartenere i deputati più autonomi della pattuglia parlamentare, è un caso secondo lei?

Non so se è un caso, sicuramente a Bologna siamo partiti molto presto: già nel 2005 - 2006 partirono i primi Meet Up degli Amici di Beppe Grillo, e Bologna fu la sede del primo V - Day del 2007.
Lavoravamo sul territorio e con i cittadini senza alcuna ingerenza dall’alto, forse a noi è rimasto nel cuore quel modo di lavorare: autonomo e libero.


Vi si rimprovera però di esservi candidati accettando alcune regole che poi avete infranto.

C’è una grande ignoranza di fondo su questo tema: nessuno si è preso la briga di leggere il Non - Statuto, le regole per la certificazione e le regole per le candidature. Quello che ho firmato prima di candidarvi era l’accettazione di fare non più di due mandati, la dichiarazione di avere la fedina penale pulita e di non essere mai stata iscritta ad alcun partito politico. Il divieto a partecipare ai talk - show è arrivato dopo la mia partecipazione a Ballarò.


Insomma, sembra proprio che Grillo non possa essere criticato neanche con argomentazioni reali e concrete, come si spiega l’accettazione di questo bavaglio da parte di molti parlamentari 5 Stelle e dei simpatizzanti grillini?

Io la definisco Sindrome di Stoccolma, forse sono innamorati del loro aguzzino. Non saprei come altro spiegare questa supina accettazione di condizioni vessatorie e antidemocratiche imposte da Grillo, come la decisione che sia lui a gestire tutta la comunicazione dei parlamentari. Mi chiedo infatti, lui è il portavoce di quanto deciso dagli eletti oppure lui decide tutto passando sopra le teste dei parlamentari?


Gli eletti a 5 Stelle rimandano l’idea di un gruppo molto disomogeneo che fatica a trovare un indirizzo comune e condiviso.
Sono caduti vittime di un gigantesco equivoco: l’idea che basta essere onesti e con la faccia pulita per essere capaci di governare. Ed è così che in Parlamento, che è una realtà complessa, ci sono finite delle persone che non hanno gli strumenti per affrontare un lavoro così difficile.


Cinque stelle e il voto amministrativo

Cinque stelle e il voto amministrativo


Oggi due articoli, dedicati agli "amici" di 5 stelle, che vanno in crisi di astinenza se non si parla di loro, anche nei più secondari blog, della sperduta provincia del Nord-est.
Il primo è di Andre Mollica, che presenta una sintesi delle posizioni del prof. D'Alimonte, possibilista sul futuro del movimento e realista sulle cause della flessione alle ultime amministrative. Una chiave di lettura sulla quale mi trovo d'accordo, tranne che sull'ultima affermazione di Mollica: non è vero che nel mezzogiorno il movimento è esploso dopo le regionali siciliane, o meglio è esploso alle nazionali, spazzando via un ceto politico compromesso e complice del malaffare, ma è crollato miseramente anche li alle ultime amministrative, raggiungendo numeri inferiori all'8%. E' di tutta evidenza che la mancanza di seri e radicati riferimenti locali penalizza fortemente alle amministrative.. PM

La lettura di D'Alimonte, di Andrea Mollica

La contrazione del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni amministrative è stata evidente rispetto alle ultime politiche. Nei 14 comuni capoluogo andati al voto amministrativo dove il M5S aveva presentato una propria lista, la formazione guidata da Beppe Grillo è passata da un risultato medio del 26,3% ottenuto alle elezioni di febbraio ad un ben più deludente 11,3%. Una flessione molto marcata, che in alcuni casi ha rappresentato una vera e propria emorragia di consensi. A Viterbo, ad esempio, il Movimento 5 Stelle ha perso oltre il 75% dei consensi acquisiti solo tre mesi prima. Il paragone tra politiche ed amministrative evidenzia sì una fortissima contrazione, che però deve essere valutata con grande attenzione, soprattutto in prospettiva futura.
Un’analisi del professor Roberto D’Alimonte evidenzia alcuni punti di riflessione sul risultato del M5S, che sottolineano quanto sia prematuro parlare di calo e soprattutto di declino. 
D’Alimonte prima di tutto rimarca come le elezioni amministrative vadano considerate in modo diverso rispetto alle politiche, sopratutto per una forza nuova, e non radicata sul territorio, come il Movimento 5 Stelle. La mancanza di una diffusa classe dirigente locale, ed una competizione come l’elezione di un sindaco, molto incentrata sulla figura di una personalità riconosciuta, penalizza chi chiede consensi per i “cittadini”. Un’ulteriore penalizzazione è rappresentata dall’assenza del proprio “leader carismatico”. D’Alimonte traccia un’analogia tra il M5S e le varie formazioni di Silvio Berlusconi, che hanno ottenuto regolarmente risultati più deludenti alle amministrative rispetto alle politiche proprio per il mancato traino del loro leader.
Un ulteriore elemento di riflessione è costituito inoltre dall’avanzata del Movimento 5 Stelle nelle ultime elezioni amministrative, confermato anche dal dato dello scorso fine settimana. Alle comunali del 2011 il M5S era presente in 18 capoluoghi su 29 ed aveva ottenuto in media il 4,4%. L’anno scorso invece le liste riferite alla formazione di Grillo erano presenti in 20 capoluoghi su 26, ed avevano conquistato l’8,2% di preferenze in media. In questa tornata amministrativa è stata confermata la crescita registrata alle comunali, anche se è completamente mancato l’effetto trascinamento provocato dal clamoroso boom delle politiche. Rispetto al 2012 non si è però registrato alcun exploit tale da portare il M5S al ballottaggio in un comune capoluogo, e in questa metrica si registra un calo della formazione. L’anno scorso il Movimento 5 Stelle andò al secondo turno in cinque comuni, quest’anno invece solo in 3, a Pomezia, vicino Roma, Assemini, nella provincia di Cagliari e nella veneziana Martellago. C’è un ulteriore dato da rimarcare rispetto alla tornata amministrativa 2012, quando il M5S diventò già la terza formazione politica del paese, ruolo confermato anche nelle comunali 2013. All’epoca il Movimento otteneva buoni risultati solo al Nord e al Centro, mentre al Sud era una forza molto marginale. Dalle regionali siciliane in poi i 5 Stelle sono esplosi anche nel Mezzogiorno.



venerdì 14 giugno 2013

La pietra dello scandalo








La pietra dello scandalo








L'incorruttibile opposizione del Movimento 5 stelle di Mestrino fa riferimento ad un mio scritto, presente in questo blog  e riportato sotto, per agitare un pò le acque durante il primo Consiglio comunale.  
Si trattava di un pezzo scritto il 13 novembre scorso. durante la mini campagna per le primarie di ViviMestrino. A distanza di 5 mesi posso dire che sono stato troppo diplomatico! 
La chiosa del Sindaco (vedi Gazzettino di ieri) che ritiene di condividere con 5 stelle la parte del bersaglio privilegiato delle mie critiche, resta tutta da decifrare. 
Ma quando entreremo nel merito delle cose, dovrò imbavagliarmi, parlare per nobili metafore, fare aeree elucubrazioni, voli pindarici, esprimermi in latino perchè il volgo non capisca?
Proviamo con un'anticipazione?
 "Qui abicit disciplinam despicit animam suam, qui adquiescit increpationibus possessor est cordi"
Naturalmente non lo dico io, ma la Bibbia!

dal blog, post del 13 novembre 2012:
M5S, unità del gruppo, l'opposizione

Perché votare per voi e non per il M5S?

Mi risulta particolarmente difficile rispondere a questa domanda ed esprimere motivazioni forti e nette perché conosco persone rispettabili, alcune a me care, che seguono e incoraggiano questo movimento, confidando che porti a una totale purificazione della vita politica. 
Forse in alcune zone d’Italia  questa è l’unica speranza, ma noi,  anche se incazzati come tutti, alla vista di quello che ci sta attorno,  non siamo nichilisti, non siamo disperati, nella nostra realtà locale non ce n'è bisogno. 
Non c’è bisogno, soprattutto, di subire per altri 5 anni un altro gruppo di improvvisatori, magari in buona fede e con le mani pulite, ma privi delle conoscenze necessarie per fare il benché minimo intervento.
A cominciare dalle nostre due proposte principali per la candidatura a sindaco, offriamo esperienza approfondita delle problematiche locali;  noi non abbiamo bisogno di un megafono, perché il nostro non è un movimento eterodiretto: c’è gente onesta che a Mestrino tutti conoscono, le rispettive storie personali parlano per loro.

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