Scommettiamo che...
Così si concludeva un post precedente. Scommettiamo che...non sarà possibile nessun compromesso onorevole e che prevarrà la logica dei numeri? E così è stato nella seduta del Consiglio del 12 dicembre. Una pacata schermaglia tra il presidente e il sottoscritto, un breve intervento del consigliere Stefani, due interventi del consigliere Pinton, il primo pacato, il secondo a effetto, che passerà alla storia per aver sdoganato la parola "cazzo" in consiglio, che anche se ammantata di citazioni filmografiche. Il resto dei consiglieri di maggioranza intenti a compulsare telefonini e tablet, in attesa della fine liberatoria e del dopo consiglio.
Si è consumato così un ennesimo strappo pseudo autoritario che in un futuro, prossimo o lontano, non potrà che ritorcersi contro gli stessi autori.
In breve la mozione congiunta ViviMestrino-M5S non è passata, lo strappo al regolamento, spacciato per tutela della minoranza si è realizzato, Pinton sarà finalmente un pò sedato, ma non attraverso le buone ragioni e il confronto, ma con uno stratagemma. A questo punto é inevitabile che si esprima un soggetto terzo.
Per la cronaca al termine della riunione ho fatto notare che all'odg non era stato posto il verbale della seduta precedente come previsto espressamente dal regolamento; la risposta del segretario comunale mi ha rassicurato: è già successo altre volte (lo sappiamo!) e questo non toglie validità né alla seduta né alle decisioni assunte. Bene, ma uno degli argomenti della risposta all'interrogazione di Pinton non era stato che disattendere il regolamento, in quel caso un'interpretazione del regolamento, avrebbe potuto inficiare la validità dell'eventuale voto a favore delle sue mozioni?
Di seguito la traccia del mio intervento, che pubblico per sottolineare la differenza di obiettivi e di idee tra i due gruppi, ma nello stesso tempo la necessità e la positività di una convergenza sul tema dei diritti e della democrazia, nonché sulle concrete questioni che riguardano i cittadini, rappresentati e no.
Osservazioni preliminari
L A) La presentazione della mozione congiunta ViviMestrino-M5S avviene
nonostante la divergenza di opinioni tra i due gruppi sulle tematiche politiche
generali.
Il M5S rappresenta un movimento presente
largamente in parlamento, il gruppo di Mestrino persegue, legittimamente ma con
modalità e opinioni che non ci vedono assolutamente d’accordo, le finalità
politiche proprie del movimento.
Vivi Mestrino è invece una lista civica che,
pur richiamandosi a opzioni politiche di centro sinistra, non è affiliato ad
alcun gruppo politico, anzi da questi ultimi si ritiene ed é assolutamente
autonomo.
Ma all'interno del consiglio comunale e della
scena politica locale, la nostra condivisione e il nostro appoggio sono naturali per ogni argomento e per ogni iniziativa di chiunque tenda a
tutelare quelli che anche secondo noi sono gli interessi della cittadinanza,
sia quella rappresentata in questo consiglio sia quella non rappresentata. Infatti, più di una volta abbiamo
votato insieme al collega di M5S e ugualmente è avvenuto il contrario.
A maggior ragione questo doveva avvenire con
la mozione all’odg stasera, dato che l’argomento in questione attiene a una
problematica trasversale, attiene a questioni di principio e di diritti, che
riguardano tutti i membri di questo consiglio sia di opposizione che di
maggioranza, sia quelli che a quest’ultima resteranno fedeli, sia quelli che
eventualmente, come già successo in passato, dovessero entrare in dissenso con
essa.
B). Ci è sembrato necessario intervenire con una mozione di modifica a
proposito di una divergenza di interpretazione su un argomento del regolamento,
perché questo ultimo spiacevole “incidente” non è che la punta di un iceberg,
costituito da chiusure, mancanza di comunicazione, assenza di qualsivoglia
volontà di informazione e di condivisione, non tanto con i gruppi politici
avversi, quanto piuttosto con la popolazione intera.
A solo titolo di esempio, ricordo: la mancata
attivazione di commissioni cardine della vita partecipativa, come quella
urbanistica e di bilancio, la trasmissione della documentazione ai consiglieri
nei ristretti tempi regolamentari, la riduzione della conferenza dei capigruppo
a mera attività di informazione, per di più anch'essa in tempi ristretti
rispetto alla seduta, il fastidio ostentato verso ogni forma di dissenso, che
viene vissuto come una noiosa perdita di tempo, l’assenza totale di
coinvolgimento della popolazione al di là dei ristretti ambiti istituzionali.
E’ appena il caso di ricordare che in altri
comuni vicini, con amministrazioni di qualsiasi orientamento politico, la
popolazione, le frazioni, le associazioni sono ripetutamente coinvolte, quanto
meno sotto il profilo dell’informazione e della spiegazione, su temi rilevanti
della vita cittadina: come a Selvazzano, Rubano, Villafranca padovana. Seguono esempi.
NEL MERITO.