domenica 22 dicembre 2013

Arabesque n. 1


Clair de lune




La musica non s'ode quasi, si respira






La musica di Debussy giunge alle nostre orecchie in maniera delicata, senza rumore, e lievemente ci lascia il silenzio. Jarocinski parla della sua musica come una musica transdiscorsiva: "La musica non comincia e non finisce. Emerge dal silenzio, si impone senza preliminari, all'improvviso, poi, interrompendo il suo corso, continua a tessere la sua trama nel nostro sogno". L'uso del silenzio è una delle grandi innovazioni della musica debussiana.
"Sappiate con certezza, che una veridica impressione di bellezza non dovrebbe provocare altro effetto che il silenzio!...insomma, siate sincero, vi è mai venuto in mente di applaudire assistendo al quotidiano, magico spettacolo del tramonto del sole?" 

In Arabesque le difficoltà tecniche ci sono, ma sono affrontabili; qui conta il suono, il tocco. Aldo Ciccolini ne dà un'interpretazione austera e perfetta, ma il meglio di Debussy si sentirà da Benedetti Michelangeli che in  quest'autore dà il meglio del suo pianismo, inventando un suono che mai si era sentito prima.












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