La scuola di Telemaco
A come analfabeta; B come banco,bidelli; C come collegio docenti, consiglio d'istituto, continuità, complessi, la scuola di Edipo e di Narciso; D come dirigente; E come etica, empatia, esami; F come finanziamenti; G come Genitori; H come handicap;
I come insegnante, le tre I; L come LIM;
I come insegnante, le tre I; L come LIM;
M come media; N come numero; O come opportunità; P come professore, P come preside; Q come qualità; R come ripetente, riforma, responsabilità;
S come semi; T come terremoto; U come unico; V come valigia; Z come zaino, zerbino.
La scuola non più dello scontro ma dell'incontro, del nuovo patto tra generazioni.
La scuola dove viene finalmente appagato, seppur in modo diverso dal passato, il desiderio di padre dei giovani.
Dove il giovane Telemaco vede ritornare il padre Odisseo, diverso da prima, debole e invecchiato, ma ancora capace di mettere ordine nella casa occupata dai proci.
In questa scuola l'insegnante non è più l'essere infallibile, che detta una legge imperscrutabile a cui bisogna gioco forza adattarsi, ma è la guida che apre le menti, che crea occasioni, che getta ponti, che si fa carico del disagio, ma spinge a superarlo.
E' l'insegnante testimone, che offre una visione, una possibilità, una via, che poi ogni alunno percorrerà nel suo personalissimo modo. E' l'insegnante che squarcia il velo dell'indifferenza, dalla chiusura in se stessi, nel proprio corpo e nelle appendici tecnologiche, che è vicino ai giovani, ma nello stesso tempo è altra cosa. In una parola l'insegnante torna a fare l'adulto, ma attraverso vie impervie, che passano attraverso la relazione e non attraverso l'autorità tramandata: gode di una autorità che si guadagna quotidianamente sul campo.
Figure simili di insegnanti e professori sono sempre esistite anche nella scuola di Edipo e di Narciso, ma adesso costituiscono l'unica maniera di sopravvivenza non solo della scuola ma dei docenti stessi..
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