lunedì 30 giugno 2014

Bitonci alla crociata, 2


Oggi il parere di un laico, difensore della libertà religiosa: l'avv. Luigi Ficarra, nipote del Vescovo di Patti, Angelo Ficarra, (la cui vicenda é stata rievocata da Sciascia nel libro "Dalla parte degli infedeli"). L'avvocato Ficarra ha portato sino alla corte europea di Strasburgo la questione del crocefisso nelle aule scolastiche partendo dall'istanza di un genitore di Abano. La vicenda lo ha visto perdente in Italia, sia al Tar che al Consiglio di Stato, ma vittorioso a Strasburgo in primo grado. Una pilatesca sentenza di secondo grado ha poi assolto l'Italia dall'accusa di violazione dei diritti umani.
Eccolo in una lettera scritta al Mattino di Padova.

Ho letto le dichiarazioni del Sindaco Bitonci sulla presenza del simbolo cristiano del “crocifisso” nelle Scuole, che Egli vorrebbe come obbligatorio, con l’arrogante minaccia di <<guai>> a chi fa da ostacolo.
Il dr. Bitonci dovrebbe sapere che non ha alcun potere al riguardo. E deve comunque tenere presente che i Decreti del 1924 e del 1928, cui si fa riferimento nell’articolo del dr. Paduano apparso sul Mattino di oggi, intanto potevano parlare di presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, quale simbolo della religione cristiana, in quanto lo Statuto Albertino, allora in vigore, dichiarava la Religione cattolica unica religione dello Stato. Principio, questo, illiberale - oggi presente negli stati fondati su un’ideologia religiosa (Iran, Israele, Arabia Saudita e altri) -, e riaffermato, come noto, nel concordato fascista del 1929. Poi, con gli accordi firmati il 18 febbraio 1984 e ratificati con legge 25.3.1985 n. 121 - detto nuovo concordato - non si dice più, in piena coerenza col principio di laicità dello Stato affermato negli artt. 8, 19, 33 della nostra Costituzione, che la Religione cattolico cristiana sia la religione dello Stato. Pertanto, come riconosciuto dalla concorde giurisprudenza e dottrina, i suddetti decreti del ’24 e del ’28 sono stati abrogati, ex art. 15 delle disposizioni sulla legge in generale, per incompatibilità con le nuove disposizioni.
E’ inoltre da ritenere illegittima la crociata che il dr. Bitonci vorrebbe promuovere contro altre confessioni religiose, diverse da quella cristiana, come ad esempio la musulmana. Invero, tutte le confessioni religiose, come tutela loro accordata, sono poste sullo stesso piano dalla Costituzione negli artt. 8 e 19. E poi ogni crociata antireligiosa è di per sé espressione di incultura, di paura del diverso, di arretramento e, quindi, reazionaria.
Va ricordato che Papa Francesco ha pregato insieme con un esponente della religione islamica e con un altro di fede ebraica. Infatti, le tre religioni monoteistiche, Cristiana, Ebraica e Musulmana, hanno le stesse radici, avendo in comune il libro per loro sacro, la Bibbia, così come comune per esse è la mitologia di riferimento ad Abramo.
San Bernardo di Chiaravalle, autore della lotta contro gli infedeli, il promotore e organizzatore della seconda crociata, che un serio studioso di cultura cristiana ha, a mio parere giustamente, definito una grave forma di terrorismo colonialista, forse è l’esempio cui si ispira Bitonci. In ciò confessando la sua arretratezza culturale e l’abissale lontananza dal pensiero cristiano di un Papa Francesco.

                                                                               
avv. Luigi Ficarra

domenica 29 giugno 2014

Consiglio comunale, seduta del 26 giugno



Attraverso questo link potete ascoltare la registrazione della seduta del 26 giugno. 

Un suggerimento per chi non é pratico di questi mirabolanti strumenti della tecnica moderna: 
poiché é umanamente impossibile sottoporsi allo strazio di un ascolto integrale, si può fare un pò di zapping (rigorosamente audio) facendo scorrere con il mouse la barra di scorrimento azzurra posta in basso a sinistra; con un pò di fortuna e di intuito si potranno ascoltare le performance migliori della maggioranza (soprattutto in tema di ETRA!!).


Per la sintesi, cliccare qui




Bitonci alla crociata, 1


Dal battesimo padano 



alla crociata pro-procefisso











Dopo la prevedibilissima uscita veteroleghista del campagnolo  Bitonci (absit iniuria verbis!), a Padova si apre un dibattito e forse i gran dottori inizieranno ad aprire gli occhi, per primi gli artefici politici della sconfitta della ragione.
Oggi un contributo di parte cattolica.



CROCEFISSO: PERCHE' LA MERAVIGLIA?
di Paolo Giaretta
Mi meraviglio della meraviglia. Di che cosa dobbiamo meravigliarci. Delle miserevoli strumentalizzazioni del Crocefisso da parte di Bitonci? Bitonci resta quello che era. Per il breve periodo della campagna elettorale ha riposto il fazzolettino e la cravatta verde, sempre esibiti a Cittadella e al Senato, poi ritorna alla sua impostazione. Fa a Padova quello che ha fatto a Cittadella. Quello che ha fatto Gentilini a Treviso. Esacerbare la società del conflitto, degli scontri identitari per nascondere che su tante promesse, quelle di sostanza, farà fatica a tenere il passo, ed esaurita la serie del no su quello che ha ricevuto in eredità dovrà cominciare a dire come intende risolvere i problemi e ad agire per risolverli.
Semmai mi meraviglio del silenzio (vile) dei suoi compagni di strada. Incassato il loro consenso, distribuita qualche mancia in termini di assessorati marginali, Bitonci va per la sua strada. E quelli della grande rivoluzione liberale (il progetto di Forza Italia…) accettano senza fiatare una sorta di clerico fascismo che vuole imporre l’appartenenza religiosa. L’unico che ha dimostrato coraggio tra quelli della maggioranza in Consiglio Comunale è stato nientemeno che il  consigliere Foresta. Si dovrebbero meravigliare quelli che hanno votato Bitonci tanto per cambiare.crocifissione_XVII_N
Non sono d’accordo con quelli che criticano Bitonci perché ci sono ben altri problemi. No, questo è un problema serio, che riguarda la libertà religiosa e riguarda una pericolosa deriva di utilizzo di simboli religiosi per puntellare il proprio potere civile.
Che se si dovesse prendere sul serio il Crocefisso si capirebbe bene di cosa è simbolo. Un Dio fatto uomo, morto in croce per aver detto che tutti gli uomini sono fratelli (tutti, anche quelli che i leghisti non vorrebbero neppure vedere) ed hanno la stessa dignità, abituato a frequentare accattoni e prostitute, per di più una sorta di extracomunitario, visto che veniva dalla Galilea, terra disprezzata dalla nazione eletta, la Giudea, dove del resto la capitale Gerusalemme era una grande città multiculturale (quella che non vuole Bitonci), visto che così negli Atti degli Apostoli si definiscono i suoi abitanti: “Siamo Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, stranieri di Roma, Ebrei e proseliti, Cretesi e Arabi”.
Ma il Crocefisso deve essere brandito come un’arma, bestemmiando il suo vero significato: non è la prima volta che succede, anche in tempi recenti. Il simbolo della fraternità universale (secondo le parole del Concilio “nessuno osi chiamare Dio Padre se non riconosce tutti gli uomini come fratelli”) deve servire a dividere la società, a renderla nemica, a suscitare conflitti interetnici per poter suscitare paure e chiusure, sottomesso alle ambizioni di potere. E questa Amministrazione ha l’impudenza di definirsi francescana (per aver ridotto del 10% i propri compensi, ed in compenso ha assunto una bella infornata di amici di partito) dimenticando che a Francesco le crociate stavano proprio sulle scatole, tanto da andare a trovare il Sultano d’Egitto, nipote di Saladino, per promuovere una soluzione pacifica ed il dialogo interreligioso.
Va bene. Padova è la città della Universa Universis Patavina Libertas “tutta intera, per tutti, la libertà nell’Università di Padova, della libertà di ricerca di Galileo, di una nobilissima tradizione di apertura della Chiesa padovana, da Sant’Antonio, a Gregorio Barbarigo ai grandi vescovi sociali. E non si farà mettere i piedi in testa.
Che poi questo spregevole uso del Crocefisso produrrà una sola cosa. Conflitti ideologici, il riesumarsi di antichi e sterili conflitti clericali/anticlericali, e  un bel po’ di spese legali per il Comune, pagati da tutti i cittadini, per i ricorsi che vi saranno.

Brasile in musica

L'unica cosa che mi ha lasciato il campionato mondiale brasiliano è stata la scoperta di questa musica, eseguita da Paco de Lucia con tecnica inavvicinabile, che dedico come consolazione ai tifosi delusi.

La stessa canzone é stata suonata di recente anche dalla violinista classica Viktoria Mullova, che dopo averla interpretata ha dichiarato di avere scoperto l'ebbrezza dell'improvvisazione. Purtroppo non ne è ancora disponibile il video, ma se ne può ascoltare una breve sequenza su questo link 

                                      Paco de Lucia

sabato 28 giugno 2014

Concerto a santa Caterina

Ecco il programma del concerto di questa sera

    
L’associazione di promozione sociale Storia e Vita  ha come principale finalità la diffusione della conoscenza dei fatti storici e sociali, presentati al pubblico adulto e agli studenti, attraverso le  testimonianze dirette di chi li ha vissuti o li vive attualmente.
L’associazione collabora con le scuole, le amministrazioni comunali, i gruppi politici, le biblioteche, le parrocchie e con altre associazioni.

Nella prima stagione di attività ha avuto come ospiti personalità come l’ing. Samuel Artale von Belskoj Levy, reduce da Auschiwtz, il prof. Sergio Basalisco, esule da Pola, Alberto Trevisan, obiettore di coscienza, cittadino onorario di Padova, Euglent Plaku, migrante dall’Albania, autore del libro “Oltre confine”, il maresciallo Roberto Rapisarda, già comandante della stazione dei Carabinieri di Lampedusa, autore del libro “Vite anNegate”.

All’attività principale di ricerca e testimonianza si affianca quella della diffusione della musica colta a Padova e in provincia. In tale ambito, oltre al concerto in programma questa sera,  l’associazione ha organizzato un concerto di solidarietà a Mestrino con l’Orchestra  Società Musicale e il coro Caterina Ensemble.

La prossima stagione di attività avrà inizio nel mese di settembre 2014 con un importante iniziativa che vedrà come ospite principale Peppino Englaro.

Per informazioni: 340 2651480 o paolomenallo@libero.it
   

Eventi culturali a Padova

Per un fine settimana diverso:


e domenica 29, in coincidenza con le iniziative del Comitato Padova con i Balcani:



venerdì 27 giugno 2014

Consiglio comunale del 26 giugno, sintesi


Finché morte non Vi separi


Anche nella zattera sulla quale mi sono temporaneamente rifugiato, al largo dell'isola e della terraferma giungono echi seppure  lontani dell'indefessa, accorta  e saggia attività amministrativa della giunta Pedron.

Attraverso i  messaggi in bottiglia galleggianti sul mare vengo a sapere che:

  1. Nel verbale della storica seduta del 29 aprile mancano gli interventi dell'assessore Tombolato, prudentemente biascicati fuori microfono; le cose ripetute ieri sera sono leggermente diverse nei toni e nei modi da quelle pronunciate in seduta. Pazienza, non passerà alla storia comunque.
  2. Commissioni consiliari.  Il preteso inciucio ViviMestrino-Pedron si rivela per quello che é nella realtà: una bufala propagandistica. Nessuna nuova commissione, servendosi di un artificio regolamentare, della serie qua comando io e faccio quello che mi pare. La ragionevole istanza di avviare un dialogo e una collaborazione su temi concreti che interessano i cittadini resta lettera morta. Come sempre. 
  3. Osservazioni alla variante al piano regolatore riguardante Arlesega. Sul tappeto 3 serie di osservazioni: del geom. Bonora, di ViviMestrino e degli abitanti di via Missaglia.  A ulteriore riprova che gli impegni alla discussione e al confronto, e qui non mi riferisco ad accordi tra capigruppo, ma ad impegni presi pubblicamente dal presidente Agostini, sono parole al vento, utili solo a tenere buona un'affollata e temuta assemblea e ad "apparire". Accolta qualcosa di Bonora, accolta la barriera alberata proposta, tra altri 5 punti molto più importanti, da ViviMestrino, respinte tutte le istanze degli abitanti di via Missaglia. Alla faccia della partecipazione e del confronto! Piccolo dettaglio (neanche questo passerà alla storia) il gruppo M5S si schiera a favore delle controdeduzioni dell'amministrazione alle istanze Bonora e ViviMestrino. Una bella e coerente posizione da parte di chi si é stracciato le vesti per avere a tutti i costi il referendum popolare! Tralascio la supponenza dell'assessore addetto: quella se la sono goduta i pochi privilegiati presenti.
  4. Questione ETRA. Qui il M5S getta sul tavolo una pesante pregiudiziale: la relazione tecnica che avvallerebbe la concessione ad ETRA sino al 2033 (duemilatrentatré, avete letto bene) é redatta da una società affiliata ad ETRA stessa, con il placet dell'intransigente  risparmiatore, assessore Piazza. Ma Pinton sembra che non sia andato oltre, mentre l'altra opposizione, "serva del padrone", propone e fa passare una moratoria nella decisione in attesa di acquisire, nel solo interesse dei cittadini, maggiori e più neutri elementi per la decisione. La mozione viene approvata anche dalla maggioranza che ha evidentemente sentito puzza di bruciato..

Ultima chicca: le mozioni di quel rompiballe di Pinton sono state presentate fuori dai termini previsti e quindi non messe in discussione. E intanto si rimanda, il confronto é solo questione di punti di regolamento non di prassi politica.

martedì 24 giugno 2014

L'ISOLA




Avevo sempre guardato l'isola dalla terraferma




Dopo tanto tempo ho deciso faticosamente di raggiungerla..

esplorando prima i suoi fondali





Era piccola, apparentemente incontaminata, accogliente, pochissimo, ma variamente popolata: già al mio arrivo si sapeva che nel mare intorno nuotavano gli squali e cantavano le sirene..
Ora alcuni l'hanno abbandonata in cerca di approdi più sicuri. Molti sono restati con la pazienza, la fiducia e la forza che contraddistingue gli abitanti dell'isola. Tocca a loro ricostruire gli approdi distrutti dai fuggitivi, cercare altre isole, stendere nuovamente le reti.


Per me é impossibile restare e anche tornare sulla terraferma: non mi resta che  guardarle entrambe dal mare.




lunedì 23 giugno 2014

Convocazione consiglio comunale di Mestrino, 26 giugno



CONSIGLIO COMUNALE DEL 26 GIUGNO, CONVOCAZIONE 


Nota: la variante parziale n. 4 è quella riguardante il centro di Arlesega

domenica 22 giugno 2014

Buona domenica

A ton étoile

BERTRAND CANTAT

Sous la lumière en plein
et dans l'ombre en silence
si tu cherches un abri
Inaccessible
Dis toi qu'il n'est pas loin et qu'on y brille

A ton étoile

Petite sœur de mes nuits
ça m'a manqué tout ça
quand tu sauvais la face
à bien d'autre que moi
sache que je n'oublie rien mais qu'on efface

A ton étoile

Toujours à l'horizon
Des soleils qui s'inclinent
comme on a pas le choix il nous reste le cœur
tu peux cracher même rire, et tu le dois

A ton étoile

A Marcos
A la joie
A la beauté des rêves
A la mélancolie
A l'espoir qui nous tient
A la santé du feu
Et de la flamme
A ton étoile


Nota della redazione. Bertrand Cantat é stato accusato e condannato per aver causato la morte della moglie, figlia di Charles Aznavour, un caso di femminicidio che difficilmente si coniuga con una sensibilità artistica così spiccata: La bestia é dentro di noi. 

Fabio Mussi, lettera aperta














Cari Gennaro, Titti, Claudio, e cari compagni che avete lasciato Sel o che meditate di farlo, non vi dico delle telefonate, della delusione, dello sgomento. Lo sapete certamente. In queste ore difficili non smette di girarmi per la testa la nota frase di Talleyrand: “E’ più che un crimine, è un errore”. Crimine no, siamo in tempi di scelte politiche libere, non esistono fedeltà e tradimenti, e il senso di comunità e appartenenza ognuno liberamente lo gradua. Ma un errore sì, un errore grave, anche dal punto di vista degli argomenti vostri. Non posso davvero credere che la ragione scatenante di una così pesante decisione sia questa o quella frase pronunciata da Vendola o da chicchessia. Farei torto alla vostra intelligenza e alla vostra esperienza. La questione che è sul tavolo, come voi stessi affermate, ha nome e cognome: si chiama Pd e governo.

Non trovo legittimo rappresentare Sel come un covo di estremisti; trovo legittimo proporre che Sel sostenga il governo Renzi, e magari confluisca nel Pd.
Non lo condivido, ma capisco si possa pensare che ciò cambierebbe qualcosa negli assetti politici italiani. Credo che cambierebbe poco o niente, se restasse l’asse tra Pd e Ncd di Alfano, e penso anche che il “renzismo” non sia destinato a contenere l’Alfa e l’Omega di tutte le italiane sinistre transatlantiche. Mi sarebbe piaciuto  discuterne apertamente, magari sul testo di una qualche mozione presentata al nostro recente Congresso. L’avrei contrastata, comunque l’avrei ritenuta e la ritengo una posizione legittima.

Ma voi, cari compagni, avete fatto tutt’altro: trasformando una normale valutazione del gruppo su un provvedimento (il decreto degli 80 euro) in un’Autodafè,  avete innescato un esodo di parlamentari verso la maggioranza. E alla Camera, dove i numeri –anche grazie al premio di maggioranza che esattamente i voti di Sel fecero scattare- sono per il governo abbondantissimi.

A parte la tristezza per il Ritorno del Sempre Uguale, nella politica e nella sinistra italiana, il fatto è politicamente ininfluente. Che senso ha? Il risultato più probabile è che contino zero quelli che vanno. E quelli che restano.

Di più: ho l’impressione che il Pd sia da questa mossa più imbarazzato che entusiasta, e non solo nella sua ala sinistra.

Un errore politico. Una mossa priva di senso politico.

La legislatura durerà probabilmente fino al 2018. C’è tempo. Non siamo, certo, in questi anni, riusciti a costruire la sinistra che volevamo. Ma Sel ha più di un milione di voti, più di 40 parlamentari, tanti valenti amministratori locali (e nessuno ha dimenticato il contributo nostro alla scelta e alla elezione di Pisapia, Doria, Zedda) che hanno aggiunto valore alla battaglia del centrosinistra. Abbiamo aperto una interlocuzione con mondi importanti partecipando alla impresa della lista “L’Altra Europa per Tsipras” (che ha fatto il quorum). Uniti possiamo esercitare una funzione, stando all’opposizione, con testa e cultura di governo (ma ça va sans dire, verrebbe da sottolineare ad uno che viene dalla storia mia e di molti di voi). Votando a favore di quel che ci piace e contro quello che non ci piace. Potendo infine trarre un bilancio più serio e meditato dell’azione del governo e del Pd nuova gestione.
Tanto più che, quando si formano partiti “della Nazione”, per il bene della Nazione medesima, qualora non ce ne fossero, bisognerebbe subito fondarne altri: l’opposizione è una funzione essenziale del governo democratico delle Nazioni.

Per quanto mi riguarda i risultati della legislatura si misureranno su tre assi: occupazione e diritti del lavoro; livello di diseguaglianza; condizioni etiche e democratiche della Repubblica. Passai all’opposizione dei Ds quando Blair ne diventò la stella polare (e non vi dico il mio sbalordimento nel vedermelo rivenduto vent’anni dopo come l’ultima novità, persino dopo i bei risultati in Iraq). Non aderii, con molti altri, al Pd, partendo dall’idea che è necessario esercitare una più alta critica della globalizzazione e del capitalismo finanziarizzato (ed eravamo alla vigilia della grande crisi che ha investito il mondo come una tempesta, e riportato l’Italia trent’anni indietro).  E’ vero che “solo i cretini non cambiano mai idea”, ma è vero anche che bisogna resistere almeno un po’ alla tentazione di cambiarla troppo spesso. Ma ora bisogna darsi il tempo, agendo, di poter meglio valutare. Usando e non disperdendo la forza, per quanto piccola, di cui disponiamo.

Posso sperare di convincervi a prendere almeno una piccola pausa di riflessione?

Vostro
Fabio Mussi

sabato 21 giugno 2014

Ca' nisciun é fess






Ricomincio 
da Napoli





Svelato il mistero: é di ieri la notizia che l'ormai ex capogruppo di SEL, Gennaro Migliore, fulminato da un attacco di parrasìa foucoltiana, si candiderà al comune di Napoli, partecipando alle primarie del PD. 

C'è poco altro da aggiungere. Dopo più di mezzo secolo di prudente attesa, avevo ceduto alla tentazione di avere un gruppo di persone con cui confrontarmi e condividere un percorso di impegno diretto; le persone c'erano, amici e compagni, impegnate quotidianamente nel territorio, nel sindacato, nelle istituzioni locali; persone colte, limpide, lucide e soprattutto portatrici di aspirazioni, di ideali, ma anche di idee concrete.
Il contenitore pure, almeno così sembrava: aperto, moderno, alternativo alla massificazione imperante, rispettoso del passato e aperto al futuro, intransigente ma capace di sporcarsi le mani con il concreto, in poche parole una sinistra di governo, che non rinnegava il passato e che tirava da una parte, la mia parte, senza compromessi, capace di fedeltà nelle alleanze, ma anche di mantenere la propria autonomia di giudizio. Mi sono sbagliato! 

Ormai in Italia l'alternativa è chiara.

Da una parte il grande carro che tutto include, tutto trasforma, tutto rinnova (finchè va bene), una sorta di democrazia cristiana di sinistra, come quella che teneva insieme gli Andreotti e i Pierre Carniti.

Dall'altra il frastuono mediatico teleguidato o urlato delle cinque stelle (acqua pubblica, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività,  ambiente, parole di sinistra che adesso vanno a braccetto col Farage di turno), ben presto rivelatosi un intercettatore di consensi, manovrato dall'alto.

La terza via: i delusi (o cacciati) del M5S, quel che resta di SEL e i perenni (e indecisi) insoddisfatti del PD, proveranno a mettersi insieme? Bene, ma questa volta resto a guardare.

Per il momento, in attesa che avvenga il miracolo, l'alternativa è scegliere laicamente di volta in volta o adeguarsi alla "superiore" civiltà politica del resto del mondo, che si va facendo strada anche in Italia e che induce la maggioranza a restare casa ad ogni elezione.  










Il democratellum



La soluzione





In un post precedente avevo provocato i lettori a trovare le differenze tra la proposta di legge elettorale presentata dal M5S in Parlamento nell'ottobre del 2013 e quella reiterata il 7 maggio del 2014, dopo la democratica consultazione  on-line  (da qui il nome "democratellum")

Ecco la soluzione: 
Le due proposte sono perfettamente sovrapponibili, escluso un piccolo dettaglio.
In quella di ottobre 2013 é espressamente prevista una soglia minima di sbarramento del 2% a livello nazionale, che poi, però grazie al sistema dei dividendi adottato (metodo D'Hondt) sarebbe variabile di circoscrizione in circoscrizione e di fatto potrebbe rivelarsi più alta.

Nella versione "discussa" e "votata" on line, invece non c'è alcuno sbarramento preventivo, ma il combinato disposto dell'ampiezza delle circoscrizioni e del metodo dei dividenti adottato, di fatto porterebbe ad uno sbarramento del 5% medio. 

Essendo tutto il resto uguale, il sospetto che la consultazione on line sia stata un'operazione rigidamente pilotata é più che legittimo. Bastava dire:  vi impartiamo alcune belle lezioni di tecnica elettorale comparata, sfruttando il faccione di Giannulli (il "sinistroide", ambiguo e riciclato), così, almeno voi, capite qualcosa di quello che stiamo proponendo. Ma questo non avrebbe fatto marketing; ed ecco allora servito il sistema di scelte dicotomiche guidate  che, combinazione,  portano dove devono portare. 
Nessuno scandalo: basta saperlo!   

venerdì 20 giugno 2014

L'inno della nazionale


Oggi non si parlerà d'altro, che di calcio. Che stomaco, noi italiani: vabbè che in politica si digerisce di peggio.. 

L'unico periodo d'oro del calcio italiano é stato sotto il commissariamento di Luca Pancalli, quando ebbe il coraggio di sospendere sine die tutte le partite dalla A alle giovanili, dopo gli incidenti di Catania.
Andato via lui, poco o nulla é cambiato nel calcio e nella tifoseria.

Comunque stasera, per gli spostamenti rapidi privilegiate la fascia oraria 18-20, idem per ogni altra attività che vi tiene lontani dall'omologazione: sicuramente nessuno vi disturberà. 
Saremo in pochi lontano dal televisore, forse meno dei parlamentari superstiti di SEL, ma questo é un altro discorso, rimandato a domani.

Tra i sottoprodotti del mondiale, oltre al tifo delle curve razziste, c'é anche la musica.
Molti forse conoscono  l'inno della nazionale, "regalato" dai Negramaro (una musica terrificante quasi come l'inno di Mameli!), pochi, suppongo, conoscono la versione alternativa di Fiaschi, una musica altrettanto terrificante, ma che almeno strappa un sorriso.


L'originale



L'imitazione

giovedì 19 giugno 2014

Caro amico ti scrivo..



LA BRUTTA COPIA 
di Sebastiano Messina, 17 giugno 2014
fonte La Repubblica







L'antefatto di quello che il web non dice 


«Gentile Presidente del Consiglio Renzie, figlio di Troika, desideriamo manifestarLe la nostra intenzione di aprire un confronto, anche alla luce della considerazione che il governo che Ella presiede, guidato dal Pdmenoelle e sostenuto da una coalizione di mafiosi, tangentisti e burattini dei poteri forti ha ottenuto dal voto delle europee — sia pure grazie a massicci brogli elettorali — una legittimazione popolare a fare le riforme in questo Parlamento illegittimo. Con la presente Le offriamo perciò l’opportunità di adottare il nostro modello elettorale, il Democratellum, invece del vostro, il Pregiudicatellum. Pronti a un dialogo proficuo, così come chiede anche il presidente della Repubblica, il boia Napolitano detto “La salma”, e in attesa di un gentile riscontro Le porgiamo i nostri migliori saluti, non disgiunti dal più fervido Vaffanculo».

Assessori a Rubano


Il  Sindaco Sabrina Doni,  con  proprio decreto del 18 giugno 2014 ha nominato i nuovi componenti della Giunta Comunale e conferite  loro competenze specifiche.

Il Sindaco ha  mantenuto su di sé le funzioni in materia di :

Affari generali
Rapporti Istituzionali
Bilancio e Finanze
Formazione e Istruzione
Protezione Civile
Politiche Giovanili
Comunicazione
Trasporti

 ASSESSORE E VICESINDACO:

1) il Sig. Ermogene Gatto con deleghe ai :
Lavori Pubblici
Viabilità
Personale
Polizia Municipale

ASSESSORI: 
2) il Sig. Lorenzo Segato, con deleghe allo:
Sviluppo sostenibile
Urbanistica
Ambiente
Parco Etnografico 

3) la Sig.ra Stefania Donegà, con deleghe alle:
Politiche sociali e familiari
Sanità
Politiche abitative 

 4) il Sig. Alberto Rampado con deleghe allo:
  Sport 
Rapporti con le associazioni

5) la Sig.ra Francesca Dall’Aglio con deleghe alle :
 Politiche culturali
Biblioteca
Gemellaggio
Attività economiche
Pari opportunità
Pace e Diritti Umani

L'arte del dubbio..




.. contro gli amori malati








Mi sono chiesto in questa giornata di pausa il senso della mia ostinazione nello scrivere post che riguardano l'attualità politica, locale e nazionale o nel riportare pareri "di nicchia" non enfatizzati, o meglio oscurati, dai giornali tradizionali e dal web.

L'unica risposta plausibile per giustificare  questa lotta contro i mulini a vento, per di più fatta attraverso un blog periferico  é che lo faccio per me stesso, interpretando alla lettera il significato etimologico del diario:  così riesco io stesso a razionalizzare l'irrazionale, mi spingo a cercare dove altri non mi porterebbero mai, metto a parte delle mie "elucubrazioni" gli amici più fedeli, che mi danno ancora la voglia di continuare la ricerca. 
Quindi niente obiettivi politici, ma solo personalistici, di auto-aiuto.
D'altra parte contro le convinzioni della fede é inutile lottare: millenni di storia dell'umanità lo confermano.
Certo parlare delle miserie della politica italiana é poca cosa quando l'Irak brucia, la Palestina é sotto il tallone di un esercito d'occupazione, l'Africa é in fuga e si riversa in modo inarrestabile sulle nostre coste, la globalizzazione mostra il suo lato peggiore e le ideologie di riscatto sono in crisi.

Ma non si sa mai: "un seme non può germogliare verso l'alto senza che le sue radici si estendano in basso". 


E allora diamo la parola ad uno che, senza la boria e l'isterismo stridulo di Corradino Mineo, dice la sua pacatamente, ma è portatore di verità scomode.

"Un Parlamento meno libero non ci regalerà un Paese più democratico e nemmeno più efficiente"

Dal "diario di un autosospeso dal PD" di Massimo Muchetti.




mercoledì 18 giugno 2014

Quello che il web non dice




INFORMARSI SOLO SUI BLOG E' SBAGLIATO.








Lo sostiene Noam Chomsky, da sempre punto di riferimento per la sinistra internazionale, che nei suoi saggi invita a riflettere sulla manipolazione dell'opinione pubblica.
Dei new media dice: "Hanno portato ad una maggior vivacità di opinioni rispetto ai media ortodossi" ma un effetto negativo è "la tendenza a sospingere gli utenti verso una visione del mondo più ristretta perché quasi automaticamente le persone sono attratte verso quei nuovi media che fanno eco alle loro stesse vedute" ha sottolineato.
"Se uno si informa solo sui blog le prospettive saranno molto più ristrette". Inoltre, la proliferazione di informazioni ha avuto, secondo il linguista, come "contraltare la riduzione del livello dei reportage".

E, aggiungo io,  il proliferare di balle stratosferiche, di bufale incontrollate, di isterismi di massa, per definizione agli antipodi della democrazia, ma anche lo sfogo incontrollato degli incappucciati della rete, che altrimenti non avrebbero il coraggio di esporsi neanche al bar Sport.

Premesso questo, ecco un esempio di magistrale manipolazione (chapeau!) della ditta Casaleggio e Associati, al cui confronto le "esagerazioni" di Renzi (altrimenti dette balle) sono bugie da boy-scout e le contorte metafore aeree di Vendola dei banali giochi di parole.  

La proposta al governo da parte del M5S di aprire un tavolo di discussione sulla riforma elettorale é minata alla base da una colossale truffa ai danni, innanzitutto, degli stessi aderenti al M5S. Verso l'esterno, invece, l'obiettivo non dichiarato, ma evidentissimo a chiunque guardi con occhio disincantato e preveggente é quello di dimostrare che con questi non si può discutere (con Farage si, però), concludendo il tutto con un bel video e con molti cartelli o bavagli che chiamino le masse alla pugna e attirino le telecamere. 

I blog non lo dicono, ma il 4 ottobre del 2013 il M5S, con le firme di tutti i suoi deputati aveva già presentato alla Camera una sua prima proposta di legge elettorale. 

Nel gennaio del 2014 inizia una colossale e puntigliosissima consultazione on line, ampiamente illustrata da un esperto "costituzionalista", il prof. (c.... anche qui i professori!) Aldo Giannulli, che porta ad un'ulteriore proposta di riforma, presentata il 7 maggio, il cosiddetto  democratellum.

Bene, adesso divertitevi a trovare le differenze!

Nel prossimo post la soluzione.



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