La storia si ripete dopo vent'anni, ma nel verso opposto.
Il gruppo Zegna, infatti, non è nuovo ad atti di pirateria industriale. Pardon, nella vita parallela della grande finanza e della grande industria si chiamano investimenti, utilizzazione degli incentivi, operazioni di razionalizzazione, delocalizzazione e altro, nella vita reale, quella che incide sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie, si chiamano pirateria.
Già nel 1996, infatti, la Zegna aveva acquisito a prezzi convenienti, tramite la controllata In.CO, lo stabilimento di Sarmeola della GVAL, storica fabbrica dell'abbigliamento di lusso padovano, assumendo 150 dipendenti della fabbrica in crisi e usufruendo degli incentivi di allora.
Adesso ci riprova.
Dopo il pesce d'aprile fatto trovare ai dipendenti qualche giorno fa, qualcosa si muove, sia in Senato, sia a livello locale col tavolo permanente aperto dal Sindaco di Rubano Sabrina Doni.
Ecco il testo dell'interrogazione presentata dai senatori PD Santini e Dalla Zuanna:
SANTINI , DALLA ZUANNA - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
In.Co. SpA, sita presso il Comune di Rubano (Padova), è un'azienda operativa del gruppo Ermenegildo Zegna principalmente dedicata alla produzione di capi spalla maschili sartoriali per il marchio Zegna, ma anche Gucci, Tom Ford, Daniel;
il gruppo Ermenegildo Zegna è uno dei più importanti gruppi nazionali della moda di lusso, sia formale che informale, con licenze negli occhiali, profumi e orologi, con punti vendita in tutto il mondo ed è presente in oltre 100 Paesi con circa 8.000 dipendenti e con fatturato di circa un 1.300.000.000 milioni di euro nel 2014;
In.Co. SpA. occupa circa 1.060 dipendenti nei 4 stabilimenti: 230 a Rubano, dedicato alla produzione di capi spalla; 500 a Novara, dedicato alla produzione di capi spalla; 250 a Biella, dedicato alla produzione di maglieria e 100 a Parma, dedicato alla produzione di pelletteria;
il gruppo Zegna ha acquisito la In.Co. nel 1996 dal concordato GVAL, azienda nata da una famiglia imprenditoriale locale negli anni '50;
il gruppo Zegna ha assunto inizialmente circa 150 dipendenti dalla mobilità della GVAL, arrivando a circa 300 acquisendo lo stabile di Rubano nel 1998 a prezzo molto conveniente;
nel sito produttivo di Rubano operano 230 dipendenti, per la maggior parte donne, con un'età media di 45 anni;
in data 29 marzo 2015 la direzione di In.Co. ha prospettato, entro poche settimane, la chiusura dello stabilimento di Rubano, mettendo i lavoratori di fronte alla scelta impraticabile di trasferirsi presso gli altri stabilimenti del gruppo, oppure di rimanere senza lavoro;
la notizia ha creato sconcerto e apprensione tra i lavoratori perché inaspettata e perché l'azienda dispone ancora della possibilità di utilizzare gli strumenti quali la cassa integrazione per affrontare, senza licenziamenti, le ventilate difficoltà produttive. Nessuno poteva ipotizzare uno scenario così tragico per l'occupazione dei lavoratori e il futuro delle loro famiglie,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
se intendano convocare con la massima urgenza la proprietà ed i rappresentanti sindacali per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Rubano, per esaminare tutte le possibili alternative che possano tutelare i posti di lavoro, la capacità produttiva e le competenze presenti in un presidio manifatturiero di riferimento per il made in Italy.
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