Per non dimenticare
Pubblichiamo un importante documento ricavato dal sito della parrocchia di Mestrino. Adesso possiamo sorriderci su, perché è storia vecchia, le ideologie per fortuna non esistono più, ma questo era il clima del dopoguerra e l'onda lunga è arrivata sino agli anni settanta, almeno a Mestrino.
Avvicinandosi il settantesimo anniversario del 25 aprile è però bello ricordare che nonostante il precoce divaricarsi delle ideologie, i resistenti hanno fatto in tempo a scrivere, restando uniti e senza epurazioni, il più prezioso lascito della loro lotta: la Costituzione italiana.
"Al presente c'è la propaganda comunista, sostenuta da pochi giovanotti esaltati e di fama poco buona. Anche con questi si è parlato privatamente e con i loro famigliari. In chiesa poi prudentemente e nelle adunanze di uomini e in quelle di donne si è spiegata la dottrina comunista e pure quella della Democrazia Cristiana. Contro le forze del male si spronarono gli elementi migliori ad organizzare le forze del bene e dell'ordine per inquadrarle tutte nelle schiere della Democrazia Cristiana e salvare le anime, le famiglie e la società dalla nuova empietà e barbarie pagana."
Nota: in parentesi quadra le domande che il Vescovo di allora aveva posto a tutti i parroci della Diocesi, chiedendo una puntuale relazione.
La parrocchia di Mestrino durante il periodo della seconda Guerra mondiale
Nel 1925 il vescovo Elia Dalla Costa aveva imposto ai parroci di redigere il Liber chronicus e di conservarlo attentamente; l'anno successivo diede indicazioni ancora più precise e vincolanti sui fatti da registrare e sui criteri da seguire.
All'obbligo dei parroci di redigere la Cronistoria si aggiunse alla fine del secondo conflitto mondiale anche quello di inviare in curia a Padova la Relazione degli avvenimenti verificatisi nella parrocchia durante il periodo della guerra 1940-1945. Le risposte dovevano vertere attorno a un questionario suddiviso in tre sezioni (parte morale con cinque domande, parte materiale con sei, parte personale con una). Dovevano seguire esattamente lo schema proposto, essere esatte e precise “con la indicazione dei nomi di persone e di luoghi, di date, così da costituire un documento di assoluta verità”.
L'iniziativa di mons. Agostini non era del tutto originale: era stata infatti suggerita da una circolare della Sacra Congregazione Concistoriale; ai sacerdoti il vescovo chiese in pratica di non essere solo cronisti della Resistenza, ma anche giudici di se stessi.
Se si può esprimere un rammarico, va detto che le Relazioni ci informano soprattutto, anche se non esclusivamente, sull'attività del clero, che vi compare da protagonista; l'opera del laicato non è assente, ma vi appare marginale e sullo sfondo.
Nella “Relazione” sotto riportata, redatta dal parroco don Antonio Frigo, ogni risposta sarà preceduta dalla relativa domanda (posta fra parentesi quadra), così come formulata nel questionario inviato dalla Curia vescovile ai parroci della Diocesi di Padova.
Relazione degli avvenimenti verificatisi nella parrocchia di Mestrino durante il periodo della guerra 1940-1945
Parte morale
A [Numero degli sfollati, dei prigionieri, degli internati, dei poveri, eccetera (indicare quali iniziative ed opere a sollievo di essi e in quale misura e con quali risultati) e le somme raccolte ed erogate per questi scopi.]
Il numero degli sfollati circa 945, dei prigionieri 109, degli internati 6, di povere famiglie 40. Opere caritative: sussidi mensili varianti da lire 50 a lire 100; distribuzione di frumento kg. 409, di granoturco kg. 350, di patate kg. 594, di fagioli kg. 48. Somma in denaro: lire 23.662,20. Consegnate alla reverenda curia vescovile lire 4.750. La popolazione poi elargì indumenti, biancheria, scarpe, viveri agli sfollati da Montecassino; assunse le donne e ragazze valide al lavoro con giusta retribuzione in denaro o generi alimentari.
B [Assistenza religiosa particolare prestata alle suindicate categorie di persone e alla parrocchia stessa (indicare se furono tenute missioni, istruzioni, conferenze, eccetera).]
Fu tenuta dai padri passionisti (due) una sacra missione al popolo nella seconda quindicina di novembre 1940 con esito consolantissimo. Particolare da notarsi: tutti gli uomini, fatte pochissime eccezioni, fecero la santa comunione. Sono state tenute istruzioni per gli operai dal reverendo padre Luca cappuccino nel 1944 e dal reverendo padre Sterza delle missioni africane nel 1945. Una istruzione alla fine di maggio del 1944 fu tenuta dal molto reverendo parroco don Silvestri di Chiesanuova ai suoi parrocchiani sfollati a Mestrino.
C [Danni morali lamentati, provocati da scandali pubblici, da odi, vendette, uccisioni, rapine, furti, eccetera.]
Scandali pubblici furono dati da alcuni ufficiali tedeschi con donne di malavita, fatte venire da Padova. Orgie e danze per parecchie volte in casa del dottor Coromer, farmacista locale, che ha cercato di impedire, ma invano ed è rimasto disgustatissimo. Anche la popolazione ha risentito dell'atmosfera di odio, di ingiustizie perpetrate da alcuni soggetti fanatici ed interessati, specialmente durante il governo della Repubblica sociale, con requisizioni violente di cereali, con rastrellamenti di giovani soggetti alle armi non presentatisi, perché il presentarsi voleva dire internamento in Germania nei campi di concentramento, voleva dire fame, maltrattamenti e forse anche la morte, con minacce contro le famiglie dei giovani e anche contro il parroco perché non ha mai piegato dinanzi alla prepotenza ingiusta per non tradire i suoi figli spirituali e rendersi complice della tristissima sorte riservata agli internati. Un certo Rizzato, della Brigata nera “Begon”, nativo di Selvazzano, avventuriero, fanatico, violento, epilettico, ha freddato presso il municipio, sulla strada provinciale, con alcuni colpi di rivoltella un uomo di Tremignon, che aveva portato - si dice - una lettera minatoria contro il Rizzato. L'uccisore afferma che l'ucciso aveva la rivoltella; persone, testimoni del tragico fatto, dicono di no. Nella popolazione il delitto ha suscitato sentimenti profondi e unanimi di sdegno e di condanna.
D [Pericoli ai quali la parrocchia è stata esposta nella fede con la propaganda di errori, di superstizioni, eccetera e a quali può essere esposta al presente. Indicare i rimedi usati e da usare.]
La parrocchia è stata esposta a pericoli nella fede con la propaganda di errori da parte dei tedeschi, di altra gente estranea. Anche per causa di alcune famiglie sfollate da Padova o da altri luoghi, assenti completamente dalle pratiche e usi della vita cristiana, ne ha risentito la pietà e la frequenza alle sacre funzioni. Allo scopo di rendere meno nocivi e altresì per allontanare tali contatti con i parrocchiani si è parlato privatamente e anche pubblicamente nei modi più opportuni. Al presente c'è la propaganda comunista, sostenuta da pochi giovanotti esaltati e di fama poco buona. Anche con questi si è parlato privatamente e con i loro famigliari. In chiesa poi prudentemente e nelle adunanze di uomini e in quelle di donne si è spiegata la dottrina comunista e pure quella della Democrazia Cristiana. Contro le forze del male si spronarono gli elementi migliori ad organizzare le forze del bene e dell'ordine per inquadrarle tutte nelle schiere della Democrazia Cristiana e salvare le anime, le famiglie e la società dalla nuova empietà e barbarie pagana.
E [Bombardamenti, mitragliamenti, eccetera; indicare le date dei singoli bombardamenti, eccetera, e il numero delle vittime, segnalando il nome delle persone degne di essere particolarmente ricordate.]
Bombardamenti notturni nel territorio della parrocchia si sono verificati sei volte e ogni volta in aperta campagna, senza uccisione né danno alle persone. La notte dal 10 all'11 marzo 1945 due bombe, cadute nelle vicinanze della casa di Pieretti Agostino, hanno rovinato una tettoia e divelto porte, finestre, infranto vetri senza colpire nessuno di casa. Mitragliamenti ne sono successi parecchi con danni a diverse abitazioni e non alle persone. Solo il 14 marzo verso le 13 alcuni velivoli hanno mitragliato una corriera, carica di soldati tedeschi, che passava per la via Fornaci. Alcuni soldati sono rimasti uccisi, altri feriti. Inoltre una bambina, Fantin Dorina, e un bambino, Padovan Giordano, di Mestrino sono rimasti feriti non gravemente alle gambe. Più terrificante e rovinoso è stato l'ultimo mitragliamento del 27 aprile verso le 14. Otto apparecchi hanno colpito per 45 minuti ininterrottamente i portici del centro del paese, le macchine nascostevi sotto, le macchine numerose nelle adiacenze della villa Lonigo, lo stabile a nordovest, bruciando e facendo crollare tetto, granai e distruggendo grande quantità di mobili vecchi, botti e una automobile e altre cose. Contemporaneamente scariche di pallottole incendiarie hanno colpito fasci di piante di granoturco sotto una tettoia adiacente alla canonica, dove erano accatastati travi di larice e di altro legno e legna da ardere. Non si è potuto spegnere il fuoco in sul nascere, causa il continuo mitragliamento. Così il fuoco prese subito larghe proporzioni e distrusse la tettoia e quanto vi stava sotto. I danni del legname e legna bruciati e di altre cose rovinate si calcolano a 100.000 lire circa al prezzo corrente. Per la parte del legname e legna bruciati già è stata eseguita la perizia dall'ingegner Carretta di Creola e domani 28 luglio sarà presentata regolare denuncia con tutti i documenti richiesti. Per gli altri danni la denuncia sarà fatta a tempo opportuno. Da lamentare una vittima durante il mitragliamento. Certo Gallo Antonio di Evaristo, di 22 anni, fermatosi, sembra imprudentemente, sotto il portico davanti alla sua casa, colpito da alcune pallottole, moriva sull'istante senza alcun soccorso, perché tutti erano nascosti, chiusi nelle loro case e del morto si ebbe notizia al termine del mitragliamento. Il cappellano, che seppe per primo la triste notizia, accorse immediatamente, diede l'assoluzione sacramentale sub conditione e l'estrema unzione.
Parte materiale
A [Opere eseguite nella parrocchia, in chiesa o fuori, a scopo di culto, di religione e di carità, a cura del parroco o di istituzioni ecclesiastiche. Indicare l'ammontare delle somme raccolte in parrocchia per gli scopi di cui sopra e delle somme spese nei lavori stessi.]
Per la chiesa è stato ordinato l'altare nuovo del sacro Cuore di Gesù in marmo. Ottenuta l'approvazione diocesana, l'esecuzione fu affidata alla ditta Donazzan Ferruccio di Pove. Spesa complessiva lire 50.000. L'altare doveva essere finito e messo in opera, cioè collocato al suo posto, entro l'anno 1944, ma i bombardamenti e mitragliamenti quotidiani hanno impedito il trasporto dell'altare. Perciò durante quest'anno 1945 il lavoro sarà eseguito. Nel frattempo la stessa ditta preparerà il nuovo battistero secondo il progetto dell'ingegner Carretta, già approvato dalla commissione diocesana di arte sacra. Altare e battistero saranno trasportati insieme a Mestrino e posti nel luoghi designati. Spesa del battistero nuovo circa 30.000. Nel novembre 1944 fu preparato e collocato nella cella campanaria il nuovo castello in ferro della ditta Colbacchini di Padova, in sostituzione di quello vecchio in legno deteriorato dalle piogge e dall'uso e quasi cadente. Spesa complessiva: lire 105.000, già pagate con offerte straordinarie e ordinarie.
B [Se la chiesa parrocchiale od altri edifici sacri della parrocchia hanno subito dei danni per bombardamenti, mitragliamenti, eccetera. Indicare la data del sinistro sofferto, la entità dello stesso e quanto può essere utile segnalare per una esatta cognizione del danno subito.]
La chiesa parrocchiale non ha subito alcun danno; solo una vetrata superiore è stato perforata da una pallottola di mitragliatrice.
C [Se la casa canonica od altri benefici parrocchiali hanno subito danni per bombardamenti, eccetera. Indicare la data del sinistro sofferto, la entità dello stesso, eccetera.]
Ha subito danni una tettoia, sorgente nel cortile della canonica, per mitragliamento avvenuto il 27 aprile, come si è ricordato sopra alla lettera E.
D [Se e quali edifici ecclesiastici sono stati occupati da chi, per quali usi, a quali condizioni, per quanto tempo e in quali condizioni furono rilasciati.]
Durante l'anno scolastico 1944-1945, con permesso dell'autorità ecclesiastica diocesana, furono concessi per uso scuola media il sotto coro della chiesa e la stanza sopra la sagristia, che furono rilasciati in buone condizioni e con una offerta alla chiesa di lire 500. La casa canonica fu occupata dalla buona famiglia Gonella, della parrocchia di San Giuseppe di Padova dai primi giorni del 1944 alla fine di maggio del 1945, per evitarne l'occupazione parziale da parte dei tedeschi o fascisti repubblicani alla condizione di lire 150 mensili per tre locali. I componenti la famiglia hanno sempre tenuto buona condotta morale.
E [Se dei danni sofferti dalle chiese, dagli oratori, dalle case parrocchiali, dai fondi beneficiari, per bombardamenti, per occupazione od altro, fu fatta regolare denuncia alle competenti autorità, per quale somma; se furono ottenuti risarcimenti di danni e in quale proporzione.]
Risposto al n. E.
F [Se furono eseguite riparazioni, quali, a spese di chi, agli edifici sacri e alle case canoniche ed altri edifici ecclesiastici: quale somma fu erogata per tali lavori e da chi essa fu sostenuta. Somma ancora occorrente per mettere in pristino gli edifici o altri beni ecclesiastici.]
Non furono eseguite riparazioni straordinarie né alla chiesa, né alla casa canonica, perché non occorrenti. Fu ripulito l'organo e aggiunte le repliche ai somieri per la prontezza del suono. Il lavoro sarà completamente terminato durante la corrente settimana.
Parte personale
[Se e quali sacerdoti, chierici, religiosi, suore ebbero a soffiire danni gravi per ferite, allontanamento, vessazioni o altro. Segnalare il contegno del clero nelle difficili contingenze passate.]
I sacerdoti, le suore dell'asilo nulla ebbero a soffrire per allontanamento, per ferite o per altre cause. I mitragliamenti aerei e bombardamenti diurni e notturni lungo la strada provinciale e lungo la ferrovia e specialmente sulla stazione di Grisignano di Zocco hanno spesso costretto tutti a vegliare all'aperto o a proteggersi in casa nei luoghi più sicuri. Il chierico soldato Rizzi Cesare, già promosso al terzo corso teologico, all'armistizio dell'8 settembre 1943 è stato fatto prigioniero a Padova e trasportato in Germania in un campo di concentramento ad Hannover. Il Signore lo ha salvato da tanti gravissimi pericoli; la fede lo ha sostenuto nei duri lunghi mesi di prigionia e ne attendiamo presto il ritorno. Tutti i sacerdoti durante gli anni difficili della guerra hanno tenuto un contegno correttissimo, irreprensibile, prudente, degno di approvazione e di elogio.
Mestrino, 29 luglio 1945
Il parroco don Antonio Frigo