Il filo rosso
Dall'obiezione di coscienza al servizio civile.
Terza iniziativa promossa dall'Associazione Storia e Vita, questa volta in collaborazione con la Parrocchia di Mestrino.
Alberto Trevisan è nato a Padova il 21 settembre 1947.
Obiettore di coscienza nonviolento al Servizio militare, tra il 1970 e il 1972
è stato condannato tre volte dai tribunali militari, dovendo scontare una pena
complessiva di 18 mesi di carcere militare e venendo scarcerato definitivamente
solo in seguito all'approvazione della legge sul riconoscimento giuridico
dell'obiezione di coscienza (Legge n.772 del 15/12/1972). Per Trevisan, il
contenzioso giudiziario si chiuse solo nel 1995.
Laureato in Servizio Sociale all'Università di Trieste, ha
lavorato come Assistente Sociale nei Servizi Psichiatrici della ULSS 16 di
Padova per più di vent'anni e, in seguito, nei Servizi Sociali del Comune di
Padova per altri sei. Dal 1999 al 2004 è stato Consigliere Comunale e Assessore
del Comune di Rubano (PD), dove tuttora risiede. Ha prestato, inoltre, servizio
come docente dei corsi di formazione rivolti ai giovani in Servizio Civile
nazionale presso le Università di Padova, Venezia e Trieste, l'ANCI del Veneto
e altre associazioni non-profit. È membro del Coordinamento Nazionale del
Movimento Nonviolento ed è stato tra i fondatori, nel 1988, della Associazione
Italiana per la Pace. Giornalista pubblicista collabora con la rivista
"Azione Nonviolenta", organo del Movimento Nonviolento Italiano, e
con il settimanale padovano "La Difesa del Popolo".
Il Consiglio comunale di Padova, nella seduta dell'11
dicembre 2012, ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria ad Alberto
Trevisan, con la seguente motivazione: "Padova, Città di Pace,
riconoscente per il contributo di eccellenza dato alla diffusione della cultura
della pace, dei diritti umani, della solidarietà e della democrazia, attraverso
il suo impegno nel Movimento Nonviolento".
Ho spezzato il mio fucile
Ho spezzato il mio fucile
Nessun commento:
Posta un commento