Miscellanea.
Il pediatra a Mestrino
Volendo essere proprio pignoli:
16 aprile 2013, casa delle
associazioni, sala 2 ore 21: presentazione del programma e dei candidati della
lista ViviMestrino
26 aprile 2013,
pubblicazione del programma elettorale sul blog Movimento 5 stelle Mestrino.
Ma non è questo che importa; mi
sono sbagliato e chiedo ammenda: la proposta di avere un pediatra nel comune di
Mestrino c’era anche nel programma del M5S locale. Era una cosa ovvia, molto sentita dalle famiglie.
Quello che importa, però è che noi sapevamo quanto difficile sarebbe
stato attuarla: ci sarebbe voluto un sindaco competente (non in medicina),
capace di trovare le forme appropriate e in più avevamo
anche qualche ideuzza su cosa dare in cambio all’ULSS di Padova.
Chiederlo in una mozione a questa maggioranza è, come direbbe Grillo,
chiedere a uno stupratore seriale di fare voto di castità. Oppure solo per
timbrare il cartellino, da statale nell’era pre – Brunetta.
Brunetta, il…
Il solo averlo nominato mi ha riportato alla mente una vecchissima
immagine del Brunetta professore di economia (prima che pensasse di meritare il
Nobel..) Negli anni ’70 l’aggiornamento nella scuola si faceva seriamente,
molto spesso, se non esclusivamente, per impulso delle sezioni sindacali, a
quei tempi agguerritissime. Come segretario della mia sezione, io chiamai il
giovane prof. Brunetta, per parlarci dei fondamenti di economia: quante cose ho
imparato in quella giornata, più che da tutte le successive letture e me le
ricordo ancora. Brunetta era limpido, competente, appassionato, un vero
socialista umanitario.
Mai e poi mai, adesso che siamo su fronti opposti lo denigrerei
definendolo il nano: il traditore, piuttosto…
Dalla stampa estera.
Trovandomi lontano dalla Serenissima, non ho potuto leggere la stampa
estera che qui in terra di comunisti (nel senso di inventori del Comune) non
arriva, ma un amico soccorrevole mi ha inviato qualcosa su FB sempre sulla
importante seduta del 25 scorso.
Così ho appreso quello che gli amici di Mestrino mi avevano, forse per
pudore, taciuto: in Consiglio comunale, oltre a fare inciuci, che mi affretto a
definire involontari, si ride di gusto e qualche buontempone espone cartelli
divertenti. Non erano di questo avviso i miei amici di qua, per i quali i
comuni sono una cosa seria da almeno 900 anni: “non l’è proprio possibile, in ‘omune,
‘odeste bischerate?”
E io a dire: “ma vi assicuro che è un uomo di lettere..”
“L’è proprio un bischero sbuzzato” fu la conclusione.
Nostalgia della Serenissima.
Proprio oggi la signora (in senso proprio, dopo l’aplomb dimostrato
sulle banane) Kienge ha ricordato in un’intervista che sua figlia di 15 anni
sostiene che gli italiani quando impareranno a viaggiare e a conoscere realtà
diverse cesseranno di essere così retrivi e chiusi verso la diversità. La
poveretta non sapeva che gli italiani, anche e soprattutto dal Veneto, hanno
sempre viaggiato, hanno fatto i migranti sino a una ventina di anni fa, accompagnati
dal detto dei loro nonni: se te parti mona, te torni mona!
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