Segue da: Parte prima
Chi non aveva
terroristi islamici da arrestare se li inventava. Tutti volevano avere la loro
minaccia il loro mini attacco. Non fu mai chiaro né chi né perché né come
furono eseguiti gli attentati di quel giorno ma cadevano a fagiolo per
giustificare le nuove politiche di controllo militare dell'area del medio
oriente volute dai neo-cons americani. Sono ormai 14 anni che va avanti la loro
war on terror e non ha prodotto che sempre più terror e sempre nuove wars.
Ma poi i Neo-cons se ne sono andati e arriva
Obama, che dice di voler ritirare le truppe e se ne va al Cairo e fa un
discorso lungo e forte in cui dice che tende la sua mano per aiutare alla
creazione di un “Nuovo medioriente”. Poco dopo quel discorso le piazze arabe
cominciano a muoversi. Il mondo scopre che nel mondo arabo non ci sono solo
militari baffuti e ribelli barbuti. In mezzo ci sono popoli colorati e variegati
che aspirano, tutto sommato, alle stesse cose di tutti i popoli: dignità,
libertà, benessere...
Gli islamisti sono del tutto assenti dalle piazze o quasi. Comunque non hanno l'iniziativa. Seguono qualche volta. Qualche volta si ritirano. Ma il “La” lo danno giovani laici, colti e amanti della libertà e dei diritti umani.
Gli islamisti sono del tutto assenti dalle piazze o quasi. Comunque non hanno l'iniziativa. Seguono qualche volta. Qualche volta si ritirano. Ma il “La” lo danno giovani laici, colti e amanti della libertà e dei diritti umani.
Ma questo non soddisfa tutti, sembra. Già nel
maggio del 2011, i servizi segreti russi (generalmente ben informati per quel
che mi risulta) davano l'allarme sull'imminente ricostruzione di reti
integraliste internazionali sotto il commando dello specialista saudita in
materia: il principe Bandar Assudairi Ben Saud, artefice di vari gruppi e varie
guerriglie islamiste attraverso il mondo. L'obiettivo riportare l'islamismo politico
alla testa delle rivolte. L'informazione fu ripresa soltanto dalla rete
Voltaire, ufficialmente classificata nel rango dei complottisti e tutti fecero
finta di niente.
Oggi tutto quello che era previsto in
quell'avvertimento si è avverato e anche di più.
In Libia un comandante “ex” Al Qaeda alla testa
di un esercito armato dal Qatar e l'Arabia Saudita e addestrato dalla CIA
prende la città di Tripoli che le milizie tribali non riuscivano a conquistare
e il paese diventa una specie di territorio liberato per i gruppi armati di
ogni tipo. In Yemen l'Arabia Saudita rimette il vecchio regime in piedi ma
stranamente gruppi armati spuntano ovunque come funghi. In Egitto e Tunisia i
fratelli musulmani sono portati al potere su un tappeto di petrodollari. In Siria
non ne parliamo... Il resto della storia lo sappiamo.
Nel frattempo in occidente le moschee (non tutte
per fortuna ma quelle più estremiste e che sarebbero in teoria anche quelle più
monitorate dai servizi) hanno ripreso a diventare luoghi di raccolta fondi e
reclutamento. Domani forse se qualche giudice indaga troppo da vicino sul
perché, potrà esserci più di un nuovo caso Abu Omar. E poi adesso, da meno di
un anno, tutti a gridare al lupo. Ma a che gioco giochiamo. Qualcuno ce lo può
spiegare?
Sono ormai 30 anni che i servizi di tutto il
mondo giocano come si gioca con il fuoco con i gruppi integralisti. Sono
controllati, sono infiltrati, sono gonfiati quando servono e sgonfiati quando
non servono. Del resto è quello che si è anche fatto e che si continua a fare
con vari gruppi estremisti di destra e di sinistra dalla seconda guerra in qua.
Chi si ricorda della sigla Stay behind e dei finti attentati (ma con veri
morti) attraverso tutta Europa sa di che sto parlando.
Oggi c'è bisogno di far salire la posta in
gioco. La crisi chiede guerre. Le nuove guerre per il controllo del Medio
Oriente hanno bisogno di legittimità. La crisi ha sputtanato tutta la classe
politica europea e solo la salita degli estremismi di destra può spingere la
gente a rivotarli di nuovo. Non ti piace Renzi ma siccome c'è il rischio
Salvini (chi sa come mai è sempre in Tv quello?) allora ci vai e lo voti. Del
resto anche le reti dell'integralismo armato hanno bisogno di far salire il
livello di tensione. Chi vive di violenza e per la violenza ne ha bisogno come
dell'ossigeno. Stanno nella stessa logica anche loro.
E allora adesso, commesso il fattaccio, tutti i
fascistoidi, che avrebbero volentieri fatto esplodere la testa al gruppo
Charlie Hebdo per le vecchie posizioni antifasciste o per le loro posizioni
sull'omosessualità e altri temi del genere... Tutti hanno già pubblicato sulle
loro bacheche messaggi di cordoglio e tutti piangono lacrime di coccodrillo su
questa Europa, che loro vorrebbero libera, ma che è minacciata dai musulmani,
dagli africani, dagli asiatici, portatori di valori antidemocratici!!!!!! E sui
set televisivi hanno già cominciato a raccogliere i frutti di questa vera e
propria manna politica servita loro su un piatto... di piombo.
É per non fare parte di questo gigantesco
teatrino delle emozioni su ordinazione, degli sgomenti selettivi, della
solidarietà di facciata, delle amnesie collettive e dell'ipocrisia
generalizzata che non metterò bandiera nera, né scriverò “Io son Charlie”.
Io non sono Charlie. Lo sono stato da piccolo, quando anche Charlie era Charlie. Oggi non lo siamo più né lui né io.
Io non sono Charlie. Lo sono stato da piccolo, quando anche Charlie era Charlie. Oggi non lo siamo più né lui né io.
Oggi Charlie non fa più ridere nessuno e a me mi
viene voglia di piangere, ma da solo, ma in disparte. Mi vien da piangere, ma
non solo per Wolinski o per i suoi colleghi. Mi vien da piangere per tutti i
morti di questa sordida storia. Mi vien da piangere per le centinaia di
migliaia di morti durante la guerra sporca in Algeria, per gli amici che vi ho
perso. Mi vien da piangere per le vittime del world Trade Center, per il mezzo
milione di Iracheni, le centinaia di migliaia di afghani, pachistani, per le
decine di migliaia di libici, di yemeniti, di palestinesi, per le centinaia di
migliaia di persone uccise in Siria, il tutto in una tragica farsa chiamata
Scontro di civiltà.
Severino Proserpio
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