Contro l'Italia!
Chiacchierando con un amico reduce da un periodo di lavoro in Camerun ho appreso che la popolazione di quel paese, per altro felice, ha una concezione del potere ancora tribale, anche tra gli strati più istruiti: il presidente, a condizione che assicuri il minimo necessario per la sopravvivenza e una relativa pace, ha diritto a dei privilegi, come un capo tribù, proprio per la responsabilità di cui si fa carico.
Non importa se poi tutto il resto non funziona, se il paese è preda della corruzione e del degrado: Paul Biya governa indisturbato dal 1982.
Non importa se vive regolarmente a Ginevra e si rechi nella capitale Yaoundé solo un paio di giorni al mese. I camerunensi, fatalisticamente, sono contenti lo stesso, pensano, e forse a ragione, che il presidente è in fondo dalla loro parte.
Purtroppo noi italiani non possiamo dire lo stesso...
L'ultimo colpo di genio del duo Ghedini-Longo, mette a nudo il re: adesso tutta l'Europa sa che B. é contro l'Italia. Che dire: lo sapevamo già, lo sapevano tutti, anche quelli che lo votavano turandosi il naso? o ancora molti non lo avevano messo pienamente a fuoco?
D'altra parte gli italiani non sono soli in questa cecità indotta dalla potenza mediatica e dalla comunicazione distorta. Popoli, di democrazia più "matura" come gli americani e gli inglesi, non hanno forse rieletto il loro rispettivo presidente e premier anche dopo la scoperta che gli arsenali di Saddam Hussein in Irak esistevano solo nella fantasia dei servizi segreti e dopo migliaia di morti tra gli americani stessi, oltre che tra l'incolpevole popolazione civile?
Adesso si fa il bis in Siria; ci voleva un Papa venuto dall'altro mondo per annunciare, finalmente in tono non curiale e artificialmente addolorato, che le guerre servono solo ai signori della armi?
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