mercoledì 31 luglio 2013

Convocazione consiglio del 6 agosto, odg



Consiglio Comunale

del 6 agosto 2013







Il 6 agosto 2013, alle ore 19 é convocato il Consiglio comunale con il seguente o.d.g.
  • APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - DETERMINAZIONE TARIFFE, RATE, SCADENZE VERSAMENTO TARIFFA CORRISPETTIVO TARES ANNO 2013.
  • IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA I.M.U. - DETERMINAZIONE ALIQUOTE E DETRAZIONI PER L'ANNO 2013.
  • ADDIZIONALE COMUNALE ALL'IRPEF - DETERMINAZIONE ALIQUOTA ANNO 2013.
  • APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2013, BILANCIO PLURIENNALE 2013/2014/2015 E RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013/2014/2015.
Accorrete numerosi, il divertimento é assicurato!

domenica 28 luglio 2013

Miscellanea



Miscellanea.











Il pediatra a Mestrino

Volendo essere proprio pignoli:
16 aprile 2013, casa delle associazioni, sala 2 ore 21: presentazione del programma e dei candidati della lista ViviMestrino
26 aprile 2013, pubblicazione del programma elettorale sul blog Movimento  5 stelle Mestrino.
Ma non è questo che importa;  mi sono sbagliato e chiedo ammenda: la proposta di avere un pediatra nel comune di Mestrino c’era anche nel programma del M5S locale. Era una cosa ovvia, molto sentita dalle famiglie.  
Quello che importa, però è che noi sapevamo quanto difficile sarebbe stato attuarla: ci sarebbe voluto un sindaco competente (non in medicina), capace di trovare le forme appropriate e in più avevamo anche qualche ideuzza su cosa dare in cambio all’ULSS di Padova.
Chiederlo in una mozione a questa maggioranza è, come direbbe Grillo, chiedere a uno stupratore seriale di fare voto di castità. Oppure solo per timbrare il cartellino, da statale nell’era pre – Brunetta.

Brunetta, il…

Il solo averlo nominato mi ha riportato alla mente una vecchissima immagine del Brunetta professore di economia (prima che pensasse di meritare il Nobel..) Negli anni ’70 l’aggiornamento nella scuola si faceva seriamente, molto spesso, se non esclusivamente, per impulso delle sezioni sindacali, a quei tempi agguerritissime. Come segretario della mia sezione, io chiamai il giovane prof. Brunetta, per parlarci dei fondamenti di economia: quante cose ho imparato in quella giornata, più che da tutte le successive letture e me le ricordo ancora. Brunetta era limpido, competente, appassionato, un vero socialista umanitario.
Mai e poi mai, adesso che siamo su fronti opposti lo denigrerei definendolo il nano: il traditore, piuttosto…

Dalla stampa estera.

Trovandomi lontano dalla Serenissima, non ho potuto leggere la stampa estera che qui in terra di comunisti (nel senso di inventori del Comune) non arriva, ma un amico soccorrevole mi ha inviato qualcosa su FB sempre sulla importante seduta del 25 scorso.
Così ho appreso quello che gli amici di Mestrino mi avevano, forse per pudore, taciuto: in Consiglio comunale, oltre a fare inciuci, che mi affretto a definire involontari, si ride di gusto e qualche buontempone espone cartelli divertenti. Non erano di questo avviso i miei amici di qua, per i quali i comuni sono una cosa seria da almeno 900 anni: “non l’è proprio possibile, in ‘omune, ‘odeste bischerate?”
E io a dire: “ma vi assicuro che è un uomo di lettere..”
“L’è proprio un bischero sbuzzato” fu la conclusione.

Nostalgia della Serenissima.
Proprio oggi la signora (in senso proprio, dopo l’aplomb dimostrato sulle banane) Kienge ha ricordato in un’intervista che sua figlia di 15 anni sostiene che gli italiani quando impareranno a viaggiare e a conoscere realtà diverse cesseranno di essere così retrivi e chiusi verso la diversità. La poveretta non sapeva che gli italiani, anche e soprattutto dal Veneto, hanno sempre viaggiato, hanno fatto i migranti sino a una ventina di anni fa, accompagnati dal detto dei loro nonni: se te parti mona, te torni mona!  

sabato 27 luglio 2013

Ritorno alla lira



Ritorno alla Lira for Dummies

e un parere difforme a confronto

di  | 15 giugno 2013 dal Fatto quotidiano

Questo è un post didascalico (a compensare quello precedente infarcito di linguaggio ostico) dedicato a chi non ha mai sentito parlare di economia o se ne è sempre disinteressato. Spiega, con dieci pillole a dosi omeopatiche, le conseguenze per il cittadino comune del ritorno alla lira che una canea vociante continua ad invocare.
Prima pillola. Partiamo da un mondo senza moneta. Un prestito avrebbe per oggetto uno o più beni materiali. Ad esempio io presto a Tizio un chilo di pane e Tizio si impegna restituirmene un chilo e mezzo dopo cinque anni.
Seconda pillola. Se introduciamo il denaro e il pane costasse un euro al chilo, il prestito potrebbe essere denominato in valuta: io presto un euro a Tizio il quale va a comprarsi il pane e mi restituisce un euro e mezzo tra cinque anni. Fin qui siamo a livello di esercizio da terza elementare.
Terza pillola. Il punto cruciale è quanto pane potrò comprare tra cinque anni con un euro e mezzo. Se il potere di acquisto della moneta non cambia, (cioè se non c’è inflazione e quindi il rapporto tra euro e chili di pane rimane fisso) sia per il creditore che per il debitore è indifferente se il prestito viene denominato in chili di pane o in euro. L’istituzione chiamata a garantire il potere di acquisto della moneta è la banca centrale.
Quarta pillola. Cosa succede se la banca centrale è un carrozzone controllato da un ministro delle Finanze espresso da cosche, caste o clientele ed il maggior debitore è proprio il Governo di cui quel ministro fa parte?
Quinta pillola. Un debitore in malafede ha interesse a ripagare il meno possibile di quanto preso a prestito, rinnegando l’impegno. In un mondo senza moneta l’unico modo per farlo è – passati i cinque anni – rifiutarsi di restituire il pane o restituire meno del chilo e mezzo promesso. In linguaggio giuridico si chiama fallimento, bancarotta o default, per quelli a cui piacciono gli anglicismi. In linguaggio comune si definisce fregatura o si ricorre a termini anche meno urbani. Chiedere ragguagli a chi aveva comprato bond argentini.
Sesta pillola. Visto che nel mondo reale esiste la moneta c’è un altro modo per turlupinare il creditore, soprattutto se il debitore si chiama Governo ed ha il controllo dell’emissione di moneta. Il metodo è ben noto ed è stato sperimentato ed attuato per secoli. Invece di emettere un euro per ogni chilo di pane prodotto nell’economia, il Governo ne stampa due, tre, cinque o dieci a seconda del grado di latrocinio che intende perpetrare.
Esempio. Se ad un certo punto il Governo decide di emettere due euro per ogni chilo di pane prodotto nell’economia, dopo tre anni formalmente ripaga il dovuto con un euro e mezzo, ma il creditore adesso compra solo 750 grammi di pane, invece del chilo e mezzo che legittimamente si aspettava. Usando la stampa di moneta (e quindi pompando inflazione) il Governo gli ha rubato interessi e capitale.
Settima pillola. Quando la canea asserisce che un paese con sovranità monetaria non fallisce, profferisce un’assurdità. Non fallisce nella testa di chi è grullo perché il Governo restituisce quanto formalmente pattuito in termini monetari. Per chi grullo non è, ritrovarsi con banconote di carta straccia equivale ad una bancarotta di cui lui è la vittima. Insomma a fini pratici fallimento e inflazione sono identici.
Ottava pillola. I Governi italiani avevano una lunga tradizione di latrocini perpetrati ai danni dei risparmiatori sin dalla Prima Guerra Mondiale (e anche da prima se consideriamo lo scandalo della Banca Romana), attraverso l’inflazione che distrusse i risparmi (la causa principale e maggiormente disconosciuta del fascismo in Italia). Ergo aver sottratto ai politici la sovranità monetaria ha annullato la licenza di rubare su scala massiccia per sé, per i propri accoliti e per i vari picciotti del voto di scambio. Entrare nella moneta unica è stata una decisione a garanzia del risparmiatorecontro un potere dispotico che intendesse espropriare i sudditi con l’inganno (nei tempi antichi i sovrani facevano lo stesso cambiando il peso delle monete auree o argentee).
Nona Pillola. Quelli che oggi ululano per la mancanza di sovranità monetaria sono i complici (o gli utili idioti a seconda della concentrazione di neuroni nella scatola cranica) di chi vorrebberestaurare il latrocinio legalizzato attraverso una banca centrale sotto controllo politico cui venga affidata la regia dell’esproprio di massa.
Cosa succederebbe con il ritorno alla lira? Che chi ha prestato i soldi al governo italiano ne vedrebbe volatilizzata una buona parte. I creditori non sono i fantomatici mercati (il mercato è luogo dove si svolgono le transazioni, non il forziere dove si accumulano le fortune dei ricchi, come credono gli ebeti); i creditori sono cittadini normali (direttamente o attraverso i fondi comuni) oppure banche che a loro volta sono debitori di chi ha un conto presso di loro. Le banche (sul cui comportamento e ruolo poco edificante ho scritto nel post precedente) sono semplici intermediari che non hanno nemmeno lontanamente capitali sufficienti a sostenere le perdite sui propri attivi conseguenti ad un ritorno alla lira.
Se la frase vi suona oscura ecco la traduzione per alunni delle elementari: quando babbo Stato fallisce, rubacchia molti soldi anche alle banche che avevano prestato (spesso perché costrette) a babbo Stato i vostri soldini loro affidati. Quando andate allo sportello o al bancomat i vostri soldini non ci saranno più. I banchieri vi diranno di rivolgervi al ministro delle Finanze il quale o allargherà le braccia o vi farà il gesto dell’ombrello, magari in diretta TV da qualche isola caraibica dove si sarà rifugiato.
Decima pillola. Anche chi crede di essere immune perché tanto non ha comprato Bot Btp e Cct, comunque ha una bella e affilata spada di Saccomanni sulla testa, come hanno scoperto recentemente a Cipro. Ogni volta che vi viene accreditato lo stipendio sul conto corrente sappiate che avete un co-intestatario del conto, che di nome fa Repubblica e di cognome Italiana. Ciascuno di voi è responsabile in solido dei suoi debiti. Che vi piaccia o meno. Il modo che la canea anti-euro sta proponendo per pagare i debiti del vostro co-intestatario è quello di ridenominare durante la notte (come si conviene ai ladri) il vostro conto corrente (e tutti i vostri risparmi) in lirette in modo che quando vi svegliate sarete ancora padroni del pigiama e delle lenzuola, forse del materasso ma di ben poco altro (che a breve vi toccherà impegnare).
Del resto se ne sarà appropriato, nottetempo, il vostro co-intestatario.
P.S. Esiste una pervicace sottocultura che abbraccia Scilipoti di vario conio, certi massoni da operetta e alcuni grillini, secondo la quale le Banche centrali sono istituzioni private. Ho già risposto un centinaio di volte a questa corbelleria in tanti post precedenti. Spero di prevenire commenti strampalati rimandando a un esaustivo post scritto a riguardo da Mario Seminerio sul suo blog anni fa sulla banca d'Italia.

Per chi ha voglia ecco un significativo parere difforme sulla questione.

Consiglio comunale del 25 luglio, sintesi dei lavori



Consiglio comunale del 25 luglio, sintesi dei lavori






Sogno di una sera di mezza estate, apoteosi della canicola estiva, dove si racconta di una maggioranza che fa rimpiangere Todor Zhivkov, di un borgomastro finalmente felice, del pubblico della commedia con le lacrime agli occhi (per il troppo ridere), di militari delle cernide che rendono omaggio al leone alato, di principesse foreste provenienti da terre infedeli, battezzate in san Marco, di militanti di "Dio, patria e famiglia" a cui si è ristretta la patria, di innovative e stellari tecniche assembleari, di maggioranze silenziose e di minoranze sordo-parlanti, di nuovo centralismo democratico, da far invidia a Ferrero, che boccia a testa bassa e avambraccio eretto, anche il proprio programma, di buone intenzioni intempestive destinate a restare tali, di spose sparite tra "li muort' accisi" e "e sciammerie",  e altro ancora...

Ah,  avere la penna per sviluppare tutti questi promettenti spunti! e invece per il momento dovete accontentarvi di una cronaca un pò freddina, un pò provvisoria e approssimativa, perchè costruita sulle sensazioni di chi a differenza mia era presente e senza carte ufficiali: i dodici verbali inerenti alla seduta saranno infatti pubblicati tra qualche tempo e nella trepida attesa mi devo fidare di chi c'era e delle sue insane pulsioni, senza alcuna certezza giuridica.

Comunque Mestrino appoggia il referendum sulla secessione dallo Stato italiano: hanno votato contro solo le opposizioni, con un sottile distinguo tra la sinistra, nettamente contraria e M5S contrario al preambolo della mozione. Purtroppo la proposta è scomparsa dal sito del comune e appena ricomparirà come delibera vera e propria la potrete apprezzare nella sua lungimiranza. Intanto tenete d'occhio il consiglio regionale del 30 luglio, magari per agosto a qualcuno tocca fare le valigie.

Approvato il programma di mandato dell'amministrazione; dopo la bocciatura di quasi tutte le integrazioni proposte da ViviMestrino, incluse quelle tratte dallo stesso programma della lista Pedron, con l'astensione di M5S, che non era stato preventivamente informato, il programma passa con i voti della maggioranza e di M5S che conferma così l'adozione di una nuova tecnica assembleare, già sperimentata con la bocciatura delle commissioni, votate in prima battuta, per poi conformarsi al niet della maggioranza.

Passa tutto il resto con maggioranza alla Zhivkov e ve ne renderò conto non appena in possesso dei documenti ufficiali. Adesso posso solo ipotizzare, senza uno straccio di dato alla mano che le mozioni di 5 stelle siano state bocciate, ma col voto a favore di Vivi Mestrino, davvero questione di stile! o no?

giovedì 25 luglio 2013

La vergogna italiana


Cercando di comprendere la vergogna italiana


Di Flavio Rizzo, scrittore e film-maker, da NY. Articolo originariamente comparso su Huffington Post USA
Mi sveglio con una email di Gabriele, un mio caro amico, mi scrive da Roma. Senza giri di parole mi chiede: se negli Stati Uniti, un senatore avesse definito un ministro nero un orango, quanti millisecondi sarebbero passati per venire buttato fuori dall'universo politico?
Quello a cui si riferisce è l'ultima disgrazia dell'Italia: il Senatore italiano Calderoli, con noncuranza osserva che il primo ministro italiano nero, Cécile Kyenge, somiglia ad un orango. Dovrei aggiungere che il senatore Calderoli è anche il vice presidente del Senato italiano. Sì, lo è.
Uno dei più pericolosi commenti di cui abbiamo dovuto sopportare la lettura dopo l'osservazione aberrante di Calderoli, è stato che l'Italia non è un paese razzista, ma solo "tollerante del razzismo." Come se ci fosse una differenza.
È il momento di dirlo con coraggio, senza scorciatoie: l'Italia è un paese in gran parte razzista, un tipo parassitario di razzismo che pervade molti aspetti della società italiana. In Italia i concetti di colonialismo, post-colonialismo e neocolonialismo sono in gran parte ignorati così come il passato coloniale dell'Italia stessa.
Il fare cultura in Italia è guidato quasi esclusivamente dal punto di vista eurocentrico. La connessione tra l'identità personale e quella culturale nei paesi post-coloniali non viene mai fatta, per non parlare delle questioni della doppia identità o delle percezioni occidentali che escludono gli opposti.
L'altro rimane altro, la sua ricchezza di complessità è letteralmente non vista e costantemente svalutata. Quindi la domanda è semplice: come possiamo avviare una conversazione quando non vi è alcuna consapevolezza culturale a cui aggrapparsi? Come affrontare il complesso problema del razzismo sulla base di questo vuoto culturale inquietante?
Una gran parte degli italiani accetta sistematicamente l'omofobia, il razzismo e il comportamento donnaiolo come parte di una sorta di debolezza nazionale, un difetto interiorizzato, una malattia che non si può eliminare. Ed è così che il paese è spazzato via dall'accettazione dell'inaccettabile, congelato in una "globalizzazione dell'indifferenza" come Papa Francesco ha sottolineato durante la sua recente visita all'isola di Lampedusa - Ground zero italiano per migranti e richiedenti asilo. L'Italia ha perso la sua bussola, alla deriva nella notte più buia mette le mani avanti per vedere se c'è qualcosa a cui aggrapparsi. E non c'è.
Un intero paese è immobilizzato da vuoti culturali e ristagna nel suo basso desiderio di cercare di sapere e cambiare. Può l'Italia contemporanea capire la seguente riflessione della scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie in Metà di un sole giallo? "Io sono nigeriana perché un uomo bianco ha creato la Nigeria e mi ha dato quell'identità. Sono nera perché l'uomo bianco ha costruito il nero per essere il più diverso possibile dal suo bianco. Ma ero Igbo prima che l'uomo bianco venisse".
O come il fondatore della rivista Warscapes Bhakti Shringarpure sottolinea "Per quanto riguarda il motivo per il quale ci troviamo al punto in cui dobbiamo capire le "altre persone e culture", una semplice storia del colonialismo sarebbe sufficiente. Perché sono qui a scrivervi in un inglese fluente, ma non so tenere una semplice conversazione in Marathi con mia nonna? Quali sono le dinamiche politiche di questo? Perché appartengo a questo posto tanto quanto a quell'altro, dopo la fine del colonialismo inglese?"
L'Italia sta diventando un paese stordito da uno stato passivo della mente, un approccio monolitico alle questioni di razza che impedisce ogni possibilità di crescita transculturale. Dal consiglio comunale della città di Lucca che ha vietato il cibo etnico "al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la genuinità della struttura, architettura, cultura e storia," passando per gli scontri del 2010 tra immigrati africani e residenti a Rosarno, in Calabria, tutti chiari segni di un radicato malessere razziale.
Chi sa da dove viene la Ministra Kyenge? Chi conosce l'orrendo passato coloniale della Repubblica Democratica del Congo? L'Italia affonda nell'ignoranza e nel processo la classe dirigente non si rende conto della misura in cui il danno è quasi irreparabile, è la vera anima del paese che viene compromessa.
Non ci sono ponti verso l'esterno, il sistema sta cannibalizzando le sue migliori risorse umane, il livello è sempre abbassato e raramente alzato. Qualsiasi discorso sulla diversità è così debole che è doloroso esserne parte. La diversità, nella migliore delle ipotesi, è sempre altrove, lontano, un concetto astratto, ma non è mai all'interno di se stessi.
Questa è una differenza fondamentale e semplicemente non è parte della conversazione. Se la diversità si trovasse all'interno di se stessi, si produrrebbe un meraviglioso effetto domino: l'amore, la cura e il rispetto verrebbero a essere al centro di qualsiasi tipo d'intesa. Possiamo solo sperare che gli italiani inizieranno a fare proprio l'urlo di Frantz Fanon in Pelle nera, maschere bianche "Oh corpo mio, fa di me sempre un uomo che si pone domande."
Quindi caro Gabriele, per rispondere alla tua domanda: sì hai assolutamente ragione, questo deve essere il momento della massima indignazione senza compromessi.

Consiglio comunale
25 luglio, odg.3

Assemblea di Vivi Mestrino



E per concludere in bellezza la serata sarà animata dalle mozioni e dalle interrogazioni del M5S. Per carità, tutta roba buona, una addirittura presa dal programma di ViviMestrino (l'ambulatorio medico pediatrico, la cui assenza nel territorio grida vendetta); quella sul gioco d'azzardo, da saccente quale notoriamente sono, l'ho addirittura definita lodevole. Però..nel contesto in cui sono poste, senza offesa,  hanno un pò il sapore del famigerato certificato di esistenza in vita, rilasciato dalla pubblica amministrazione,  che una volta bisognava esibire alla pubblica amministrazione, appunto, per avere un dialogo con essa!


Comunque tutte questioni da appoggiare ad occhi chiusi.

Ma nel frattempo è pervenuta ai consiglieri, lunedì 22,  la notifica dell'avvenuta approvazione del bilancio preventivo annuale 2013 da parte della Giunta. Ci sono 7 giorni di tempo per fare delle osservazioni e Vivi Mestrino sicuramente le farà, trattandosi appunto di un fattore di vitale importanza per il Comune e i cittadini. 

Faremo di tutto per sostenere le buone idee e faremo di tutto per contrastare e far conoscere le scelte che riteniamo sbagliate o non condivise. 

Intanto, com'è nel nostro stile, informeremo la cittadinanza con un'assemblea pubblica che si terrà lunedì 29 luglio alle 21 presso la casa delle associazioni. 

mercoledì 24 luglio 2013

Parco Bapi, 4



Parco Bapi, 4.
Buone vacanze!







Qualcosa si muove al parco Bapi: Zumba fitness, film per bambini, qualche film serale per gli adulti, tornei sportivi, poco importa se tutto appaltato o delegato dalla passata amministrazione alla ASD Volley. Per la verità quest'ultima, dopo i primi giorni di tensione dovuta a inopportune rigidità ha dimostrato di saperci fare. Ridotti o contenuti i prezzi, possibile mangiare la pizza senza costi aggiuntivi ecc. Quello che non è cambiato sono le tariffe per i compleanni fissati dalla giunta comunale. quelle erano e quelle sono restate: la tanto attesa delibera 63 non è mai arrivata, i cartelli con i costi, esposti al parco sono sempre quelli iniziali. 

Ma tant'è, meglio che niente! per la politica culturale bisognerà attendere il prossimo bilancio, quello del 2014 o quanto meno la gestione in dodicesimi, in attesa che venga approvato a metà anno inoltrato, un pò per responsabilità del governo centrale, un pò per motivi sconosciuti ai comuni mortali (non a caso la commissione bilancio, che tra l'altro avrebbe potuto sdrammatizzare certi passaggi e depotenziare ogni tipo di illazione da parte delle opposizioni, ci è stata negata).

Chi volesse dare un'occhiata alla convenzione e agli accordi Comune-ASD Volley può trovare la documentazione nel post Parco Bapi, parte terza, da dove si ricava con chiarezza cosa fa il comune, e cosa deve fare la società affidataria e quindi controllare se quello che avviene quotidianamente al parco è coerente con le regole fissate. 

lunedì 22 luglio 2013

Referendum indipendenza

Il tanko alla conquista di Venezia!


Consiglio del 25 luglio,  

odg. 2
Veneto indipendente, mozione in discussione al consiglio comunale del 25 luglio.
Il parere del comitato di giuristi nominato da Zaia

Nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1997, piazza san Marco fu invasa dai serenissimi che così volevano ricordare il bicentenario della caduta della Repubblica Serenissima per mano di Napoleone. Anacronistici e velleitari contestatori dello stato italiano e dell'idea bossiana di padania, finirono in carcere per molti anni, perché il "tanko" era fasullo, ma le armi e la resistenza ai reparti speciali del tutto realistica.

A distanza di 16 anni, un'ulteriore gesto di propaganda, questa volta  in chiave pacifica e moderna, ma con tutta evidenza anticostituzionale (come sostengono anche i giuristi interpellati dal presidente Zaia) si impone all'attenzione dell'opinione pubblica e purtroppo anche delle assemblee elettive sotto ricatto dei cosiddetti "indipendentisti" che portano voti.  

Il  25 luglio, quindi, anche il consiglio comunale di Mestrino sarà costretto a discutere di un ordine del giorno che appoggia la cervellotica richiesta. 

E' legittimo chiedersi se questa inutile discussione costituisca o meno un costo per l'amministrazione locale?  

Sia chiaro, nulla da dire contro lo strumento del referendum, purchè sia applicato a cose serie e non costituisca una pura leva di propaganda, a spese della collettività. Non a caso gli stessi giuristi del presidente  Zaia paventano un'incriminazione per danno erariale.

Ma forse è il caso di sentirli direttamente, i giuristi.

COMMISSIONE GIURISTI SU RISOLUZIONE N. 44/2012
Verbale riassuntivo dell’attività svolta dalla Commissione giuristi costituita in esecuzione della Risoluzione n. 44/2012 del Consiglio regionale del Veneto e stato dell’arte al 16 luglio 2013.

Risoluzione n. 44/2012
Nella 139° Seduta pubblica di mercoledì 28 novembre 2012, il Consiglio regionale del Veneto, con Deliberazione n. 145 ha approvato la Risoluzione n. 44 con la quale impegna il Presidente del Consiglio regionale del Veneto ed il Presidente della Giunta regionale del Veneto ad attivarsi, con ogni risorsa a disposizione del Consiglio regionale e della Giunta regionale, per avviare urgentemente con tutte le Istituzioni dell’Unione europea e delle Nazioni Unite le relazioni istituzionali che garantiscano l’indizione di una consultazione referendaria al fine di accertare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione, avvalendosi a tale scopo del parere consultivo di un’apposita Commissione di giuristi senza alcun onere a carico della Regione, impegnando altresì il Presidente del Consiglio regionale del Veneto ed il Presidente della Giunta regionale del Veneto a tutelare, in ogni sede competente, nazionale ed internazionale, il diritto del Popolo Veneto all’autodeterminazione.


sabato 20 luglio 2013

Grande discorso di Obama



Grande discorso di Obama
sulla sentenza Zimmermann,








Ecco l'estratto di uno dei punti più significativi:

"There are very few African American men in this country who haven't had the experience of being followed when they were shopping in a department store.  That includes me.  

There are very few African American men who haven't had the experience of walking across the street and hearing the locks click on the doors of cars.  That happens to me — at least before I was a senator.  There are very few African Americans who haven't had the experience of getting on an elevator and a woman clutching her purse nervously and holding her breath until she had a chance to get off.  That happens often."

Consiglio del 25 luglio. ODG 1



Consiglio comunale
25 luglio 
L'ordine del giorno. Rinvio del bilancio di previsione. Le linee programmatiche di mandato. 




Premetto subito, per evitare facili strumentalizzazioni,  che quanto scrivo oggi e quanto scriverò nei prossimi giorni sul consiglio comunale impegna solo me personalmente e non il gruppo ViviMestrino, col quale non mi sono confrontato, né potrò farlo prima della riunione,  per motivi personali.

Qualche considerazione a caldo sull'odg. Chi ha avuto la pazienza di leggere tutti i dodici punti all'odg del consiglio comunale del prossimo 25 luglio, si sarà immediatamente reso conto di quale sia il grande assente e cioè il bilancio preventivo. 

Detto questo si potrebbe chiudere subito ogni commento, perché appare difficile capire come una amministrazione, che si pone in continuità con la precedente, ancora non abbia un'idea, dopo 7 mesi di esercizio provvisorio,  su come sistemare le poste in bilancio e sfrutti al massimo la dilazione dei termini offerta dallo Stato, probabilmente chiedendo di andare anche oltre.

In compenso si parlerà di linee programmatiche di mandato. Generiche, espresse in un linguaggio senz'anima, senza slancio, senza tensioni ideali, in altre parole un coacervo di luoghi comuni, di intenzioni generiche, che nulla dicono sulle reali linee operative, anche perché arrivano in modo separato dallo strumento che ne dovrebbe costituire la principale leva operativa, per l'appunto il bilancio di previsione.

A solo titolo di esempio:  cosa significa, a proposito di interventi sociali, "consolidamento delle azioni sinora effettuate"? Quali sono state? con quali fondi? con quali iniziative, che vadano oltre il buon senso e la rincorsa dell'emergenza?

Tutti sanno che su questo tema dall'osservatorio privilegiato della scuola non sono mai stato tenero neppure con la precedente amministrazione di centro sinistra, che a mio parere, a fronte delle necessità che constatavo ogni giorno, non faceva abbastanza, figuriamoci poi il nulla che ne è seguito!  

E per i giovani? l'avvio ai vecchi mestieri, l'inserimento nella protezione civile e poi? come svolgere il lavoro di prevenzione del disagio e della dispersione scolastica? Si darà seguito alla lodevole iniziativa del M5S sulla prevenzione del gioco d'azzardo? con quali mezzi, con quali iniziative, con quali idee?

E per finire, la scuola di Lissaro sarà completata dopo 4 anni, prima che vada in pezzi la struttura già realizzata?

E questi sono solo alcuni degli interrogativi possibili; le prevedibili mancate risposte rendono le indicazioni di programma un mero esercizio di retorica e la votazione in consiglio una mesta ginnastica soft di abduzione dell'arto superiore destro. 

giovedì 18 luglio 2013

Consiglio comunale, 25 luglio



Convocazione 
Consiglio comunale 
25 luglio. ore 19





Il 25 luglio alle 19 é convocato il Consiglio comunale con il seguente o.d.g.
  1. Lettura e approvazione dei verbali della seduta del 25 giugno;
  2. Esame ed approvazione delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti di governo per il periodo 2013/18;
  3. Regolamento comunale di igiene ambientale. Disciplina del servizio di igiene ambientale, della Tares corrispettive e della maggiorazione (Tares);
  4. Nomina dei componenti del comitato di gestione dell'asilo nido;
  5. Nomina della commissione edilizia comunale ai sensi del comma 2, art. 48 bis LR 11/2004 S:M:I (ex art. 6 LR 63/94);
  6. Approvazione ordine del giorno su proposta di legge per l'indizione di un referendum consultivo sull'indipendenza del Veneto;
  7. Servizio di distribuzione del gas naturale tra i comuni appartenenti all'ambito territoriale Padova 2 - Euganei e Ovest. deleghe al comune di Selvazzano Dentro e approvazione schema di convenzione;
  8. Mozione: gioco d'azzardo sul territorio di Mestrino;
  9. Mozione pedibus e bicibus;
  10. Interrogazione: modifica regolamento del Consiglio comunale;
  11. Interrogazione: modifica orari di apertura al pubblico;
  12. Interrogazione: richiesta di ambulatorio pediatrico nel territorio comunale.
Un ordine del giorno molto ricco, con alcuni punti di routine, altri più complessi, qualche proposta un pò anacronistica e con un solo punto che manca...quello più importante!

Progetto storia e memoria





Con il Patrocinio del COMUNE DI VICENZA

  SPI CGIL VENETO-VICENZA
  



in collaborazione con: 

 A.N.P.I  - ISTREVI – AUSER - RETE STUDENTI MEDI - ARCINUOVASSOCIAZIONE - LEGAMBIENTE - Ass. FRASTORIAEMEMORIA



25 LUGLIO
“LA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA”

GIARDINI SALVI
Corso SS. Felice e Fortunato - VICENZA

DALLE Ore 18.00
Offerta Gratuita della Pastasciutta
A tutti i Partecipanti
Seguiranno, a pagamento:
- Piatti Freddi (salumi-Formaggi)
- Dolci

ORE 20.00
SALUTO DEGLI OSPITI
PORTAVOCE RETE STUDENTI MEDI
Motivazioni della data 25 luglio 1943

ORE 21.30
Collegamento Via Skype su schermo con Casa CERVI per sentirci uniti in questa iniziativa
                                                                                                        

LA SERATA SARA’ ALLIETATA DAL GRUPPO MUSICALE OSTERIA BERICA





Museo di Casa Cervi

Progetto “Storia, Memoria ed Educazione alla Legalità

Perché il 25 luglio?








QUANDO LA PASTASCIUTTA ERA IN BIANCO……………..e le camicie no !!

Alla caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, in tutto il Paese fu una grande festa. Una giornata spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra, nella morte della dittatura.
La Liberazione verrà 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c’era solo la voglia di festeggiare. A Campegine, un piccolo paesino della bassa reggiana una famiglia: CERVI ed altre del paese portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano prima di tutto un pasto di lusso.

Allora è amore!


"Quando vedo la Kienge mi viene in mente un orango"
Allora è amore!

Condannata a Padova la Valandro, per istigazione alla violenza - Stival nell'occhio del ciclone  - E Calderoli?



Non varrebbe la pena spendere ancora parole sull'onorevole Calderoli, dopo le numerose prese di posizione di autorevoli commentatori. Su  Repubblica si sostiene che alla Lega dopo la nobile bandiera dell'autonomismo non sono restati che gli stracci del razzismo, sul Sole 24 ore si criticano non solo le parole ingiuriose di Calderoli, ma anche la gestione del caso da parte di Maroni,  prendendo le distanze da quelli che vengono definiti gli estremi irragionevoli dell'Italia. 

Se mi fermo ancora su questa bruttissima pagina della cronaca italiana è perchè, frequentando la periferia di facebook, mi rendo conto che è molto difficile incidere anche con gli argomenti più moderati nella testa di chi non comprende la differenza tra due tipi di affermazioni: "Calderoli è un porco e non poteva che inventarsi il Porcellum" (ingiuria personale pesante e riprovevole, ma contenente un giudizio politico di merito) e "Calderoli è il tipico rappresentante della sottocultura padana" (affermazione razzista, in quanto assegna ai padani una connotazione negativa, la sottocultura, che è loro propria, in quanto padani).

A me è sembrato invece corretto sostenere che Calderoli, che non è totalmente stupido, interpreti un ruolo assolutamente condannabile, ma lucido: quello di fare da megafono ai peggiori istinti di gruppi di persone, per scopi di pura sopravvivenza politica (se non la spara grossa, come é sempre successo con le  sue  chicche , nessuno gli dà alcuna importanza)

Il calcolo è lucido, ma sbagliato. Intanto i risultati politici sono stati sinora deludentissimi: la Lega, pur con le sue facce da brave persone, come Tosi, è ormai quasi ai livelli di Rifondazione (il 4% del 60% che ha votato) e governa immeritatamente le tre grandi regioni del nord, grazie solo all'inciucio con Berlusconi.

Ma il calcolo è sbagliato soprattutto perché il nord che egli vuole rappresentare non è quello reale. Se penso al Veneto in particolare, vedo che è terra di accoglienza, di emigrazione, di solidarietà e di lavoro: tentare ancora di imbarbarirlo con le trovate di Calderoli è demenziale, ingiusto e alla fine politicamente controproducente.

Che poi l'affare   Calderoli sia una tempesta in un bicchiere d'acqua, perché ci sono problemi molto più gravi,  è una mezza verità, che torna utile a chi vuole coprire la magra figura fatta sui media di tutto il mondo, ma che è pericolosissimo avallare perché sul tema del razzismo non va mai abbassata la guardia visto che  purtroppo l'Italia non è immune da questo virus. 

La piaga va combattuta con la cultura e. dove questa non può arrivare, con le leggi: si fa in tutti i paesi civili (tranne che in Ungheria, attualmente!).

La decisione di ieri del tribunale di Padova sul caso Valandro è un deterrente per tutti coloro che usano le parole in libertà e fa capire chiaramente quali sono i limiti tra le proposte politiche anche di chiusura e di prudenza e il razzismo o, peggio, l'odio razziale.
   







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