mercoledì 28 ottobre 2015

Controcorrente. Legittima difesa


Pistola o tapparelle blindate?







Dopo aver subito, qualche tempo fa,  un furto in casa, non sono corso a comprare un'arma: ho installato le tapparelle blindate. La spesa non è stata di molto superiore. Lo stesso hanno fatto altri amici, nelle vicinanze, che, in seguito ad un periodo di furti seriali, hanno fatto ricorso a sistemi di allarme più o meno sofisticati. 

Leggendo della notizia del pensionato che ha ucciso un ladro che si è trovato in casa (o che ha visto dalla finestra, vedremo le indagini) dopo essere stato vittima di altri furti precedenti, ho temuto ancora una volta di andare proprio dalla parte sbagliata. Timore che si è rafforzato, leggendo i commenti alla notizia sulla rete. Ma, si sa, la rete è la fogna della società, il gabinetto della scuola, lo sfogatoio di paure e violenze represse.
Tutti puri e duri, in rete, anche gli assenteisti di Sanremo, gli elettori degli intrallazzisti delle mazzette, i difensori della famiglia tradizionale con moglie, figli e amante, i tecnici calcistici della domenica che incitano i figli alla vendetta nei tornei amatoriali, i genitori che derubricano a "ragazzate" veri e propri reati dei loro figli a scuola. Provare per credere: basta visitare i profili facebook di certi personaggi e soprattutto i commenti. Sorge il dubbio che questi ultimi siano prodotti in serie da perfide macchine automatiche che vogliono produrre l'uomo nuovo italicus. 
E chi non si lascia andare all'emotiva volgarità e violenza dei commenti, spesso strizza l'occhio alle più clamorose bufale della rete (vaccini, autismo, scie chimiche, gomplotti ecc.ecc...). 
Quando si ferma il computer per una settimana, e tace la rete con le sue perfidie, i suoi trabocchetti, le sue bufale, le sue esagerazioni strillate, i suoi guru, le sue novità incalzanti e fuori dalla sostenibilità biologica, allora si può leggere un libro. Provare per credere: in una settimana è possibile, pur continuando a fare tutto il resto... 

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