Elogio del dubbio
"Tu, tu che sei una guida, non dimenticare che tale sei, perché hai dubitato delle guide!
E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!"
Anche quest'anno mi sono chiesto quale primo giorno di scuola avrei voluto da studente. Magari in un ipotetico liceo, non più solo classico, col cumulo di nozioni, date e regole di grammatica, nel tempo rivelatesi inutili. Un liceo un po' più moderno, che non perda pezzi e iscritti come sta accadendo adesso, ma che sappia mettere insieme la conoscenza del passato e delle nostre origini greche e latine con quella del metodo scientifico. Un liceo che insegni un metodo per affrontare la vita e il lavoro: un liceo fondato sul dubbio e senza nessuna certezza. Quindi al primo giorno avrei voluto un insegnante che mi leggesse i versi che seguono e che impiegasse tutto l'anno per spiegarmeli e approfondirli. Ma è evidentemente chiedere troppo in una scuola che non solo non fa scienza, ma guardando alla filosofia si limita alla sua storia.
Elogio del bubbio, di Bertold Brecht
Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.
Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono le si poté contare.
Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta e giunse una nave alla fine
dell'infinito mare.
Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili!
Sono coloro che non riflettono, a non
dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
infallibile il loro giudizio.
Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi
è sconfinata. Gli argomenti
li odono con gli orecchi della spia.
Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione.
Le teste le usano solo per scuoterle.
Con aria grave mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino
si chiedono se anch'egli non sia un uomo.
Dopo aver rilevato, mormorando,
che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.
Certo, se il dubbio lodate
non lodate però
quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
ma inattivo rimane nel pericolo
chi di troppi ha bisogno.
Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!
e dopo il primo?
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