Migrante sono anch'io
Migrante lo sono anch’io
Non solo perché lo sono stato, visto che milioni di miei connazionali solo pochi decenni orsono hanno percorso questa strada
Non solo perché potrei diventarlo, visto che guerre, disastri climatici o ambientali e crisi economiche sono lì dietro l’angolo
Non solo perché i miei figli ancora oggi cercano miglior fortuna lontano da dove sono nati e cresciuti
Migrante lo sono anch’io
Perché mi sento straniero nella vita che sto facendo
In questo individualismo e materialismo e consumismo
In questa disumanità dilagante
In questo vuoto di Anima
In questo distacco dalla Natura
In questa mancanza di libertà
In questo senso d’inutilità
In queste speranze naufragate
In questo smarrire il vero me stesso
Tutto questo mi ha fatto rimettere in cammino
Nel senso che se tutti i giorni non cammino sto proprio male
Nel senso che se i piedi non mi compensano il troppo pensare rischio d’impazzire
E allora, migrante lo sono anch’io
Perché si è frantumato lo steccato delle false sicurezze
E perché la ricerca della felicità non è affatto scontata, come han voluto farmi credere, come mi sono illuso di credere
Il migrante che disperato e a piedi si mette in cammino fa risuonare in me la precarietà dell’esistere
Mi ricorda che la lotta contro le ingiustizie non è terminata
E, di più, mi ricorda che l’Universo è infinito, che siamo infinitesime parti del Tutto, che dobbiamo arrenderci ad un infinito Stupore
Guido Ulula alla Luna, da Il Cammino
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