sabato 26 settembre 2015

Dopo le bitonciadi....




le pedronciadi












Nel giro di un mese o poco più, per ben tre volte l'amministrazione Pedron si rivolge alla cronaca locale per ottenere, per altro con molta accondiscendenza e senza contraddittorio,  uno spazio di visibilità, in nessun altro modo raggiungibile per buone pratiche o realizzazioni in favore della comunità.
Quindi dopo l'attacco di metà agosto al consigliere reo, secondo loro,  di avere offeso il popolo veneto, ripreso proditoriamente dal "cittadellese", si arriva alla bagarre anti profughi di fine agosto di cui abbiamo dato ampio resoconto. Significativo invece che un incontro con un parlamentare, un sindaco e un illustre ricercatore, alla presenza di un pubblico attento (i più deboli sono usciti quasi subito) e numeroso, non abbia avuto neppure una modesta cronaca. Allora lo abbiamo fatto noi! Evidentemente i corrispondenti locali  sono orientati a senso unico e mirano alla polemica, al titolo ad effetto piuttosto che all'informazione. Scelte redazionali o personali?

E veniamo all'ultimo capolavoro della giunta Pedron: la cavalcata del cavallo che non c'è, la terrificante teoria del GENDER. 
Riunioni semicarbonare, misteriose veline stampate su carta intestata del comune, fotocopie di delibere altrui, velleità censorie, raccolta firme per non si sa che cosa: una tempesta in un bicchierino di limoncello.
E per agitare un po' di più le acque stagnanti di una politica assente sui problemi reali: la polemica col preside antidemocratico, colpevole di aver coartato la libera espressione di una sua insegnante, alla quale proditoriamente aveva già sottratto gli incarichi di collaborazione.
I cultori della democrazia che volevano far tacere il troppo loquace grillino, adesso si scoprono vittime! 
Ci è sembrato troppo, quindi come gruppo consiliare abbiamo presentato questa interrogazione:


Interrogazione ex articolo 24 del regolamento del consiglio comunale
 Educazione sessuale e affettiva, interventi dell’amministrazione comunale








Al sig. Sindaco
Dott. Marco Valerio pedron

I sottoscritti consiglieri comunali, premesso che:
1.       è loro pervenuto  un documento redatto su carta intestata del Comune di Mestrino e non firmato, avente ad oggetto la cosiddetta teoria del “gender”; (all. 1)
2.       risulta loro  che siano state svolte presso la sede comunale almeno tre riunioni sulla medesima “teoria”;
3.       notizie di stampa, riportate dal Mattino e dal Gazzettino in data 24 settembre, riferiscono di un presunto divieto di partecipare  a qualsivoglia riunione avente ad oggetto la già citata teoria, imposto dal dirigente scolastico locale all’assessore alla cultura  (all. 2 e 3).

Chiedono di chiarire in consiglio comunale se:
· Il documento sub.1 è stato redatto effettivamente dall’amministrazione comunale, con l’intento di trasformarlo in una effettiva delibera o se si tratta di un falso.
·   Il medesimo documento è stato sottoposto a un ristretto numero di genitori convocato ad hoc presso la sede comunale nelle riunioni di cui al punto 2.
·         Le riunioni sub 2 si sono realmente svolte,  quale ne era il reale obiettivo e con quali criteri sono state scelte le persone convocate.
·   Almeno una di tali riunioni si è svolta il 24 settembre in coincidenza con un collegio docenti convocato presso il locale istituto comprensivo di cui l’assessore fa parte come docente.
·   Le riunioni di cui sopra sono state gestite da personale qualificato o, come risulta allo scrivente, dall’assessore alla cultura e in sua sostituzione, come dichiarato alla stampa dal Sindaco, dal capogruppo di maggioranza.
·      L’assessore alla cultura, oltre ai titoli professionali da insegnante elementare, possiede anche i requisiti culturali e scientifici per affrontare in modo approfondito e non superficiale le tematiche poste all’attenzione dei convenuti, posto che, sempre dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco, trattavasi di riunioni informative e non politiche.
·         Il capogruppo di maggioranza intervenuto forzatamente in sostituzione dell’assessore sia anch’egli in possesso dei requisiti professionali, culturali e scientifici atti a svolgere adeguata opera informativa.
I sottoscritti, inoltre, chiedono di chiarire quali siano stati gli strumenti  adottati dal locale dirigente scolastico  per impedire forzatamente la partecipazione dell’assessore alla cultura alle riunioni sub.2, risultando dall’allegato 3 come lo stesso si riferisse al personale della scuola in quanto insegnante e non in quanto cittadino o tanto meno in quanto amministratore locale.
l sottoscritti chiedono infine al sig. Sindaco se  egli è a conoscenza  del documento emesso in merito dalla Curia di Padova (all. 4) e  in che cosa consista, secondo le sue conoscenze, la cosiddetta teoria del “gender”,  precisando a quali riferimenti culturali, scientifici e bibliografici egli faccia riferimento.
Mestrino, 25 settembre 2015

Paolo Menallo       
Barbara Bano 
Nicola Gottardo
Simone Dalla Libera

Nota della redazione: Gli allegati nei prossimi articoli

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