venerdì 14 agosto 2015

Controinformazione




L'altro Veneto c'è da sempre.
















Grazie alla campagna mediatica inscenata dai signori Tombolato e Albanese e rilanciata dalla stampa locale, nonché dal signor Bitonci ( quello del crocefisso in tutte le aule) questo blog ha avuto un picco di lettori inaspettato. Quattrocento i lettori del primo articolo incriminato, la metà quelli del secondo  uscito quando ancora non si era scatenato il putiferio. Molti di più i mi piace e i commenti al post del Bitonci che spingeva le masse alla querela: differenza che la dice lunga sulla riflessività e razionalità dei commentatori.
Sinceramente mi sono divertito e per niente spaventato, anzi sono stato gratificato da una valanga di attestati di riconoscenza e di solidarietà, via mail, fb, wapp e sms, di cui di seguito riporto quelli che per me sono i più significativi. Degli attestati sulla professionalità ne riporto solo pochissimi (quel tanto che basta per mostrare che qualcuno ha pensato anche a quello), perchè qui non era, o non avrebbe dovuto essere in discussione la mia attività lavorativa, ma le idee: il Veneto è cambiato negli anni, si o no? e se si, perchè? Risposte nel merito, zero.     


Maria Rita Mantoan. Paolo è stato un bravo preside. Era amato dalle famiglie e rispettato dai docenti. Non ci si deve permettere di denigrarlo nel suo lavoro, che ha svolto con grande devozione (sono una docente e ho lavorato con lui). Farlo denota una mancanza totale di rispetto per il prossimo.
Anche persone che ha aiutato MOLTO ora lo denigrano. Come chiamate tutto ciò? Io non trovo una parola adatta...

C.G. In confidenza, Prof. Menallo, mi sembra che La stiano strumentalizzando un pochino... peccato, non è giornalismo... 

Maristella Urbano. Vorrei sapere quanti hanno letto quanto scritto nel blog da Paolo Menallo, perché contestare nel merito diciamo che non conviene. Bisognerebbe aprire il cervello (!!!) e confrontarsi con la realtà che stiamo vivendo, guardare negli occhi i bambini e le donne che scendono dai barconi, comporre le salme di chi non ce l'ha fatta e poi avere il coraggio di girarsi dall'altra parte e continuare a sentirsi umani. Anch'io sono venuta, ormai tanti anni fa, a vivere in Veneto e non ci sono venuta con un barcone anzi ho portato soldi all'economia veneta pagando da studente un affitto, mangiando, andando in autobus, al cinema e a bere uno spriz. Ho avuto modo di conoscere persone speciali, aperte, accoglienti ma questo non mi ha impedito di vedere anche la paura, già da allora, di alcuni di confrontarsi con "l'estraneo". Ho avuto tanto dalla mia città di adozione sul piano personale lavorativo e politico, ma condivido parola per parola quanto scritto da Paolo Menallo perché oggi la campagna di odio, razzismo, chiusura, egoismo che si sta vivendo in questa regione non è degna della storia e della sensibilità della stessa popolazione veneta. Ridurre tutto questo a questione meramente politica si può fare, si può anche dire tornate a casa vostra (intendo a noi terroni), ma quel che resta è il vuoto cosmico e morale che si sta vivendo e nel quale ovviamente non si riconoscono per primi i veneti aperti, accoglienti, lavoratori e, mi tocca dirlo, colti !!

Luisa Antonini. Un grande preside...una grande persona Paolo

Maria Rita Mantoan al Gazzettino. Il Consigliere Paolo Menallo è una persona di tutto rispetto ma non è del PD, come erroneamente dichiarato in questo giornale, e non è nemmeno un simpatizzante. E' consigliere della Lista civica di centro-sinistra ViviMestrino. A parte questo, l'articolo non riporta che l'assessore Giovanni Tombolato ha intimato a Menallo e alla sottoscritta di andarcene dal Veneto solo perché non la pensiamo come lui. Da un assessore mi aspetterei toni ben diversi, sinceramente, perchè attaccare apertamente una persona non è un comportamento da uomo delle istituzioni."

Giacomo Casper Trevisan. Il lancio della querela, lo sport preferito di Bitonci. Tanto poi a saldare i costi legali di queste buffonate ci pensano sempre i cittadini come a Cittadella, vero Max?

Katya Merola...non sono a casa e non ho il PC, ma qualcuno si è preso la briga di inviarmi quell'assurdo articolo che il Mattino si è preso l'onore di pubblicare. Mi permetto di scrivere non tanto per mostrare una solidarietà col tuo pensiero (operazione abbastanza scontata e un tantino retorica), ma per condividere quel senso di fastidio provato di fronte alla non volontà o incapacità di certa gente di aprire la propria piccola scatola cranica e andare oltre questa piccola politica strumentalistica e propagandistica. Se solo si accorgessero di come è pericoloso tutto ciò! Mi infastidisce che qualcuno  metta becco sull'operato di un preside che ha saputo operare nella scuola diffondendo i principi di libertà  di pensiero e di espressione. Penso che attraverso tutti i progetti, le conferenze serali, i viaggi in Italia e all'estero organizzati per i suoi alunni  volesse proprio infondere questo. Ricordo tutto ciò per quelli che si chiedono a chi hanno affidato i loro figli per dieci anni.

Matteo Guerra. Spesso la politica, e specialmente la Lega, non avendo argomenti seri di cui discutere, attacca le persone sul proprio privato. Ciò denota quindi che non hanno nulla da dire di importante.

Moreno Biolcati Al di la degli insulti che qualificano gli autori, hai obbligato molti a uscire allo scoperto, ognuno con i propri mezzi, non sempre idonei. Bravo Paolo! 

A.T. Caro Paolo, non siamo in " carnevale " ma , mi chiedo, quanto beceri sono gli amministratori di Mestrino se solo ora conosco le tue ragioni:   tu di " maschere " non ne hai mai portate! Ho letto la cronaca sui giornali e non ho commenti da fare se non riscontrare la " pancia velenosa" del popolo leghista, ora affiancata da Grillo, lui sì che si è tolto definitivamente la maschera. Di fronte a questi attacchi verrebbe di mollare tutto: non farlo! Daresti ragione a loro, poveri ominucoli.

Giorgio Giacomini. Ho letto velocemente il "dibattito in corso" con questi "veneti doc" che non conoscendo la Storia non hanno capacità di discernimento rispetto a ciò che siamo e ciò che eravamo.
Purtroppo siamo un popolo di smemorati, di "un uomo solo al comando" e di guelfi e ghibellini de noialtri.
Non riusciamo purtroppo a dare una visione alta al nostro vivere: non capiamo che siamo di passaggio e che potremmo usare questo nostro giro di giostra per cercare di aiutare chi è più sfortunato di noi solo per "lotteria genetica", ad esempio, per capire che forse non siamo "un'insignificante espressione geografica" ma neppure "la culla della civiltà". Ci incaponiamo nel non riconoscere la Bellezza che c'è in noi ma proiettiamo solo astio e livore. Io sono veneto, solo per lotteria genetica dicevo, e mi scuso con te perché tanti che vivono nella mia regione sono... semplicemente così.... senza stimoli taluni, felloni per calcolo politico altri...

Stefano Parolo. Tesi sacrosante invece di risentirsi le persone per bene dovrebbero riflettere sul come la maggioranza si faccia influenzare da qualche analfabeta razzista e xenofobo. 

Francesco Dal Pozzo. Forse gli "attenti" lettori non sanno chi sia il personaggio nella foto... ma vedo che alcuni usano in modo orgogliosi il termine indottrinare riferito ai propri figli, altri danno per scontato che una notizia data da tv e giornali sia vera... il personaggio della foto ne sarebbe compiaciuto.

Silvio Schievano. Vi piacciono gli smarphone? Gran parte del coltan (insanguinato ) arriva dal Congo, il delta del Niger (zona pescosa in passato) inquinato dalle piattaforme petrolifere (magari informatevi di quello che accade in Lucania..) per non parlare dei diamanti della Sierra Leone. In parole povere, i paesi di origine degli immigrati sono ricchi di materie prime che estraiamo a costo zero o con il sangue senza poi contare dei vari teatri di guerra ( dove i 5 membri di sicurezza dell' Onu sono i maggiori esportatori di armi...) e le varie strozzinaggini dell' Fmi, se Salvini & co. hanno le palle vadano nelle sedi di banche e multinazionali perché anch'io vorrei vedere gli immigrati a casa loro ma in piena tranquillità...

Silvio Schievano Secondo il mito di Omero l' Illiade i Veneti erano originari della Paflagonia
(regione della Turchia) popolo nomade cavallerizzo al pari dei Unni e Mongoli ( pare che i sfilacci di cavallo siano un retaggio di quelle origini....) , come la mettiamo se poi il mito diventa realtà perché dovremmo auto espellerci...

Francesca Longo Io sono veneta per metà ma devo dire che provo per i miei corregionali poca stima e molto disprezzo... il problema è che gente fortemente limitata confonde l'essere veneti con l'essere leghisti e i primi sono proprio loro... i seguaci di Salvini... dire il Veneto ai veneti vuol dire innanzitutto dimenticarsi di quanto ci sono stati utili i terroni di un tempo e gli stranieri di fino a poco tempo fa. Adesso pare che la crisi economica e sociale siano causate dal nemico dalla peĺle nera... ieri ho chiesto ai miei quattro studenti ivoriani che sono arrivati da Lampedusa un mese fa... ho chiesto loro quando sono partiti dalla Costa d'Avorio... volete sapere quando? Nel 2011... 
E noi dovremmo stare a dialogare con quelli che vorrebbero vedere affondare i barconi? Io non ce la faccio... "io non perdono e tocco" cantava Guccini... 



2 commenti:

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  2. Caro Paolo, la tua filosofia antica inquadra già le opinioni (i pareri - non le chiamo idee per rispetto) che hanno l'andatura leggera anche se usano abiti da guerra - ed è questo che fa male non a te (di antica terra adusa al ragionare) ma a noi come società. Dunque per più di un motivo lascio anch'io la mia impronta e speriamo nelle prossime elezioni. Non siamo gregge, ma di lupi mi pare di vederne molti. Rimandiamo a lettura antiche chi ignora per costituzione, per esempio a un certo Esopo. Ma il già detto per qualcuno è uguale a trash. Ma trash è il male, sempre uguale a se stesso, mentre il bene anche politico è sempre nuovo, inventa, crea, spera... Angelo Ferrarini

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