lunedì 10 agosto 2015

Controcorrente, verità scomode



Nel mio piccolo







Devo ammettere che ieri, dopo la lettura delle simpatiche reazioni all' ultimo post , mi sono sentito nel mio piccolo, molto piccolo, un po' Gad Lerner. Sì, perchè dovete sapere che Lerner scrive ogni giorno e spesso più volte al giorno in un blog seguitissimo. Qualche volta scrive bischerate, come spesso capita a me, altre volte compie delle analisi serissime e non le manda a dire a nessuno, neanche a quelli della sua parte; e questo, sempre nel mio piccolo, capita anche a me. Ma l'analogia non sta ovviamente, in questo, quanto nei commenti al blog di Lerner. Il suo blog, in effetti, è seguitissimo (si parla di decine di migliaia di visite giornaliere), ma i commenti sono quasi sempre critici, spesso offensivi: si va da Vermer, a Lemer, a Patakkino, a "sporco ebreo tornatene da dove sei venuto". Moltissima gente si prende la briga, ogni giorno, di sorbirsi le intemerate di Lerner, che evidentemente disprezza, per poi piazzare commenti demenziali (vedi sotto) o semplicemente critici a priori. Bene, nel mio piccolo, ieri é successo anche a me. 
Post visitatissimo e commenti ai quali mancava solo la conclusione ovvia, ma ci siamo andati molto vicini: tornatene a casa terrone!

Nessuno dei commentatori probabilmente era arrivato alla fine dell'articolo e aveva notato che nel seguito ce n'era per tutti, anche per quella che dovrebbe essere la mia parte. 
La tesi era: nessuno si sta preoccupando di gestire la questione profughi in modo serio; si corre dietro all'emergenza e si fanno scannare i "buonisti" con i "cattivisti", che in questo momento di crisi e di pessimismo generalizzato godono di molto feeling e di buona stampa. 
Qualcuno ieri si chiedeva con finta (?) ingenuità cosa c'entrasse Goebbels con la storia nostrana. E' già successo ai tedeschi, che sicuramente non sono un popolo di bifolchi, come neanche gli italiani: io non ce l'ho con gli ebrei, ma...E in quel ma si è inscritta la più grande tragedia dell'umanità, almeno sino ad allora... 
I veneti c'entrano marginalmente, ma nella campagna mediatica ad effetto, su carta, su tv e in rete, ci sono cascati in pieno (si parla in generale ovviamente). Le conseguenze di una martellante propaganda ventennale si vedono,  al punto che chi ha il privilegio di essere un osservatore esterno (leggasi correttamente terrone) negli anni nota amaramente le differenze. Un popolo accogliente, allegro, gentile si è gradualmente incupito e incattivito.
Conclusione: se si è fatta una strada, a mio parere involutiva, in una direzione, un grande popolo come quello veneto (così come quello italiano) può benissimo risalire la china; deve soltanto liberarsi di chi sino ad adesso ha lucrato voti, potere e spesso fortune materiali sulla paura. Ha da passà a nuttata. 

E adesso un giochino. Chi si riconosce tra i commentatori di ieri? Quelli che seguono sono alcuni dei più raffinati commenti a Lerner. 

"ALTRE CENTINAIA DI MORTI MENTRE TENTANO DI VENIRE ILLUSI DAGLI ASSASSINI BUONISTI DELL’ACCOGLIENZA
SE AVESSIMO SPARATO AL PRIMO BARCONE CHE ARRIVAVA AVREMMO SALVATO MIGLIAIA DI VITE" 

"La verità fa male eh PATAKKINO, non vi va proprio di assumervi le vostre responsabilità. Fate finta di non sapere che la politica kriminale delle porte aperte che praticate da anni ha causato queste tragedie ed ha creato problemi sociali gravissimi al paese; per voi è molto più comodo accusare il nemico di RAZZISMO, così vi mette te in pace la coscienza, (non scrivere baggianate inutilmente offensive e provocatorie) che per buona parte non scappa da nessuna guerra e/o fame. Quando ne prenderete atto sarà sempre troppo tardi."

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