I bulloni incrociati*.
E' dell'ultim'ora la notizia dell'espansione delle 'ndrine anche nella francescana e sinora esente Umbria. Andando a ritroso nei giorni precedenti: l'arresto di Veronica, la madre di Loris, i 18 morti di Lampedusa (che si aggiungono ai 3419 del 2014), l'Azzolini salvato da una maggioranza che esclude solo SEL e M5S (più Casson), il fango del Giornale su Marino, il più grande centro commerciale d'Europa a Bagheria (sindaco 5 stelle), rivendicato come operazione salva bilancio (strane analogie!), il forcone venetista alla guida della polizia provinciale di Padova (complice il PD), le aggressioni a Pizzarotti, ridotto ormai a simulacro di una fede democratica e libertaria da abbattere con furore millenarista (scherziamo? non siamo mica qui per cambiare veramente! le belle teste non servono, meglio quelli fotogenici!), la Mafia Capitale, con annesse contorsioni giustizialiste di Forza Italia e Cinque stelle e via via vomitando.
Che fare? sono tutti uguali, tutti rubano, il PD è la nuova DC, la sinistra non esiste, chi si illude di veder cambiare le cose è solo un ingenuo, chi va ancora a votare è un colluso: sempre più spesso sembra che si realizzi il paradosso dei bulloni incrociati*.
Naturalmente, non appartenendo alla schiera di chi si consola dando la colpa agli immigrati e ai Rom, la rassegnazione, sempre alla porta, è tuttavia un calice troppo amaro da bere. Soprattutto se si riesce a guardare al poco o tanto di positivo che si muove intorno, anche in questo orribile nord-est e nel pestilenziale sud.
In Italia c'è ancora tanta gente pulita, ma non sono quelli del "tutti a casa", nè del "fuori gli stranieri dall'Italia": senza gli stranieri l'Italia non sarebbe più la terra del "piuttosto che", del "mi consenta", del pressappochismo, delle clientele, della violenza mafiosa e della corruzione, dei nani e delle ballerine, dei guitti diventati capipopolo...
Sarebbe una terra magica, pulita, ben tenuta, amata e rispettata dagli "indigeni", soprattutto nei suoi aspetti naturalistici ed artistici, paese dell'impegno e del merito...
Sarebbe una terra magica, pulita, ben tenuta, amata e rispettata dagli "indigeni", soprattutto nei suoi aspetti naturalistici ed artistici, paese dell'impegno e del merito...
In Italia ci sono ancora (chissà per quanto ancora!) persone che si alzano ogni mattina per svolgere il loro compito (stavo per scrivere un desueto "loro dovere"), siano essi insegnanti, bidelli, carabinieri, medici, infermieri, operai, sportellisti della posta non isterici nè sfaticati, piccoli commercianti, artigiani, imprenditori, che tengono al profitto, ma anche a chi lavora fianco a fianco con loro.
Ma soprattutto c'è un organo dello Stato, in cui albergano tutte le inevitabili debolezze proprie di ogni consesso umano: stupidità, superficialità, egocentrismo, lotta per il potere, corruttibilità, presunzione e ignoranza.
Sì, proprio tutte, ma a differenza che in altri contesti, quello politico per primo, solo in misura fisiologica.
E questo organo dello Stato si chiama Magistratura. Chi vuole continuare nella strada dell'impunità, della corruzione, dell'inciucio, della commistione mafia-politica, sa come fare: ridurla al silenzio, emarginare i Gratteri, i Morosini, gli Spataro, i Caselli, gli Scarpinato, i Davigo, i Di Matteo, i Pignatone.
A me, invece,riempie di indiretto orgoglio il pensiero che a scoperchiare il vaso escrementizio romano sia stato un magistrato siciliano: ci sarà un motivo, no?
A me, invece,riempie di indiretto orgoglio il pensiero che a scoperchiare il vaso escrementizio romano sia stato un magistrato siciliano: ci sarà un motivo, no?
Concludendo, chi vuole cambiare verso all'Italia, e chi vuole seguirlo, studi bene il paradosso dei bulloni incrociati: ne trarrebbe un prezioso insegnamento. Tutto il resto è chiacchiera.
*Due bulloni identici vengono posizionati insieme in modo che le loro scanalature elicoidali si incrocino come mostrato nell’immagine. Se muovete i bulloni uno intorno all’altro, le loro teste si muoveranno in avanti, all’indietro o resteranno nella stessa posizione l’uno rispetto all’altra?
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