Pulizia etnica
Per meglio comprendere il dramma dell'esodo, dal confine orientale, affrontato di recente dall'Associazione Storia e Vita costituisce un'utile lettura la comunicazione riportata sotto. Non si tratta, come potrebbe apparire dalla prime righe, di un rapporto di Eichmann al furer, ma di una missiva al Ministero dell'Interno italiano scritta dall'alto commissario per la Provincia di Lubiana, Emilio Grazioli, il 24 agosto del 1942.
Va ricordato, in premessa, che il 6 aprile 1941 inizia l'aggressione nazifascista alla Iugoslavia; l'Italia dal 1941 sino all'8 settembre del 1943 estese i suoi confini sino a Lubiana e affrontò il problema delle popolazioni slovene nel modo che qui inizio a raccontare.
a) Il problema della popolazione slovena può essere risolto nei seguenti modi:
1) distruggendola;
2) trasferendola;
3) eliminando gli elementi contrari, attuando una politica dura, però di giustizia e di avvicinamento, onde creare le basi per una proficua e leale collaborazione prima e possibilità di assimilazione poi, che però solo col tempo si potrà realizzare.
Occorre quindi stabilire quale linea di condotta si intende seguire.
b) per l'internamento in massa della popolazione procedere secondo il piano stabilito, che possa avere avere uniforme applicazione in tutti i territori della Provincia (di Lubiana). Meglio costituire campi di lavoro anziché campi di internamento dove si ozia.
c)Per la sostituzione con la popolazione italiana di quella slovena occorre stabilire:
1)dove deve essere trasferita la popolazione slovena;
2)dove deve essere presa la corrispondente popolazione italiana, facendo presente che é più adatta quella settentrionale e centrale;
3) se si intende "italianizzare" anzitutto una fascia di frontiera, stabilendone la profondità (20/30 chilometri);
4) se si intende invece trasferire tutta la popolazione slovena. In tal caso sarebbe opportuno iniziare dalla zona slovena a cavallo del vecchio confine.
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