In questo e nei post seguenti, un primo approfondimento a un livello leggermente superiore al precedente di Roncadelle..
1. IL PATTO DI STABILITÀ “ESTERNO”
• Nasce al
Consiglio Europeo di Amsterdam (1997) come forma di coordinamento delle
politiche fiscali all’interno della futura Unione Monetaria Europea.
• Il
deficit (= indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni) degli Stati
membri non poteva essere superiore al 3% del Pil.
• Il Patto
di Stabilità ha avuto una vita molto travagliata.
• Nel
2002, come conseguenza della recessione post-bolla della New Economy, molti
Stati europei hanno cominciato a sforare la soglia del 3%.
• Quando a
sforare furono Francia e Germania, il Patto fu sospeso (2003).
• Il 20
Marzo 2005 nacque una nuova versione, un po’ più permissiva (che tuttavia
manteneva il limite del 3%).
• Gli
eventi successivi allo scoppio di una nuova bolla (quella immobiliare-finanziaria),
con la crisi dei debiti sovrani, hanno fatto diventare obsoleto il valore del
3%....ora si parla di 0% (=pareggio di bilancio).
• In ogni
caso la sostanza non cambia…..gli Stati membri devono raggiungere determinati
obiettivi in termini di deficit.
• Cioè di
indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni.
• In
Italia, le pubbliche amministrazioni sono:
a)
Amministrazione centrale (= lo Stato)
b)
autonomie locali (Regioni, Province, Comuni)
c) enti
previdenziali ed assistenziali (Inail, Inps, Inpdap, ecc).
2.
Il PATTO DI STABILITA’ “INTERNO”
• Il saldo
del Patto di stabilità è un sottoinsieme del saldo di bilancio comunale.
• In
pratica, è il bilancio meno:
- le
entrate e le uscite in conto terzi (le “partite di giro”)
- le
operazioni finanziarie (accensione e rimborso di prestiti, concessione e
riscossione crediti)
• Gli
obblighi di finanza pubblica della Repubblica Italiana nei confronti
dell’Unione Monetaria Europea (deficit al 3% del Pil, pareggio di bilancio,
ecc) sono definiti in termini di:
Indebitamento
netto delle pubbliche amministrazioni
• “Indebitamento
netto”: differenza tra entrate finali e uscite finali, al netto delle operazioni
finanziarie (=il deficit)
• “delle P.A”: Stato,
enti locali, enti previdenziali
• Quindi,
il saldo del Patto di Stabilità depura il bilancio del Comune da quello
che non viene conteggiato nel computo del deficit della Repubblica (“partite di
giro” e operazioni finanziarie) e così facendo:
• rappresenta
il contributo dell’ente locale alla formazione del deficit (=indebitamento
netto delle P.A.) della Repubblica Italiana
Un’altra differenza tra il saldo di bilancio e il Patto di Stabilità
• Il bilancio
di un ente locale è definito in termini di competenza pura (=
registra un’entrata/uscita quando ne sorge l’obbligo giuridico, quindi
accertamento o impegno)
• Il saldo
del Patto di Stabilità è definito in termini di competenza mista:
-
competenza per la parte corrente
- cassa
per la parte in conto capitale
• (cassa
= registra un’entrata/uscita quando ne avviene la regolazione finanziaria,
quindi incasso o erogazione)
2.1.
Come si calcola il saldo del Patto di Stabilità di un Comune
ENTRATE
|
USCITE
|
Entrate correnti (entrate tributarie, trasferimenti correnti,
entrate extra-tributari)
DI COMPETENZA
|
Spese correnti
DI COMPETENZA
|
Entrate in conto capitale (oneri di urbanizzazione,
trasferimenti in conto capitale, alienazioni patrimoniali)
DI CASSA
|
Spese in conto capitale
DI CASSA
|
TOTALE ENTRATE:
|
TOTALE USCITE:
|
ENTRATE
|
USCITE
|
1.
Entrate
tributarie: 300
|
1. Spese correnti: 400
|
2.
Trasferimenti
correnti: 100
|
2. Spese in Conto capitale: 180
|
3.
Entrate
extra-tributarie: 200
|
3. Rimborso prestiti: 200
|
4.
Alienazioni,
trasferimenti di capitali, riscossione crediti: 50+25+25
|
4. Servizi conto terzi: 20
|
5.
Accensione
mutui: 100
|
|
6.
Servizi conto
terzi: 20
|
|
TOTALE : 820
|
TOTALE: 820
|
Ai fini del patto:
assumendo che cassa e competenza non coincidano (residui attivi e passivi in
conto capitale):
ENTRATE
|
USCITE
|
Entrate correnti (competenza):
600
|
Spese correnti (competenza): 400
|
Entrate per cassa: 90
|
Spese (cassa) 200
|
TOTALE
ENTRATE: 690
|
TOTALE
USCITE: 600
|
ENTRATE USCITE
• Paperopoli riporta un saldo positivo di
+ 90 euro.
• Sulla
parte corrente ci si limita a prendere le corrispondenti poste di entrate e di
uscita del
bilancio
(i primi tre titoli dell’entrata e il primo delle uscite).
• Sulla
parte in conto capitale NON SI GUARDA IL BILANCIO (che è in termini di competenza)…ma
si vede quello che è effettivamente entrato in cassa o che ne è uscito (criterio
della cassa). Segue
(fonte: Comune di Ferrara)
(fonte: Comune di Ferrara)