Clair de lune, una musica libera..
"Soli, i musicisti, hanno il privilegio di captare tutta la
poesia della notte e del giorno, della terra e del cielo. Di ricostruirne l’atmosfera e di ritmare l’immensa palpitazione.” (C. Debussy)
Poche note, all'inizio, creano un'atmosfera struggente ed intima, su cui bisognerà ritornare con attenzione ritmica particolare nella ripresa; poi un crescendo che mette a dura
prova il tocco e la precisione, l'arpeggio sognante, a cui ogni interprete può dare accenti e ritmi diversi: la vera libertà di questa musica...che inizia ad uscire dagli schemi ottocenteschi. Ancora calma e una nuova agitazione (gli alti zampilli di Verlaine?), poi il ritorno ad una attesa rinnovata tranquillità (che fa sognare negli alberi gli uccelli?), che presto si tramuta in una atmosfera dolente o sognante o rarefatta, ancora una volta secondo i gusti dell'inteprete..
Ispirata dai versi di Paul Verlaine (vedi sotto) e forse dal dipinto di Félix
F. Vallotton, 1895 |
Tra le mille interpretazioni disponibili, si impone quella della giovane pianista georgiana Kathia Buniatishvili. Al di là del suo evidente narcisismo (in Francia è soprannominata la Beyoncé du piano..) la Buniatishivili mette in atto quella libertà di esecuzione che ben si adatta a questo tipo di musica e forse non ad altri, come sostengono con qualche ragione alcuni suoi critici. Dalla sua, in ogni caso, il rifiuto di esibirsi in Russia per lo zar Putin, e non è poco!
Il testo di Verlaine:
Clair de lune
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Votre âme est un paysage choisi
Que vont charmant masques et bergamasques,
Jouant du luth et dansant, et quasi tristes sous leurs déguisements fantasques!
Tout en chantant sur le mode mineur
L'amour vainqueur et la vie opportune.
Ils n'ont pas l'air de croire à leur bonheur,
Et leur chanson se mêle au clair de lune,
Au calme clair de lune triste et beau,
Qui fait rêver, les oiseaux dans les arbres,
Et sangloter d'extase les jets d'eau,
Les grands jets d'eau sveltes parmi les marbres.
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La vostra anima è un paesaggio squisito,
incantato da maschere e bergamaschi danzanti
che avanzano suonando tristi il liuto
avvolti dai loro fantastici travestimenti.
Pur cantando in tono minore
l'amore vittorioso e la fortuna
della felicità sembrano increduli;
e il canto si fonde col chiaro di luna,
col calmo chiaro di luna triste e bello
che fa sognare negli alberi gli uccelli,
d'estasi singhiozzare gli zampilli,
gli alti zampilli, agili fra i marmi.
(Tradotto da M. T. Buciolu)
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