UN ANGOLO DI MONDO:
VITA A SAINT LOUIS ( SENEGAL)
di Letizia Menallo
A
saint Louis ci si sveglia la mattina alle sei, al canto del muezzin di una
delle moltissime moschee della cittadina. Gli altoparlanti sono ovunque. I
canti iniziano forti e insistenti, il muezzin esorta i fedeli alla preghiera
per cominciare la giornata e udire questa melodia indescrivibile per la prima
volta nella vita è un’esperienza unica, ci si sente catapultati in una realtà
così diversa e sconvolgente.
Ecco allora che le strade cominciano ad
animarsi, ed inizia il caos, il clacson dei taxi, il belare assordante delle
capre, il vociare dei venditori per la strada. Tutto inizia dal canto del
muezzin. E’ incredibile vedere quante persone ci siano per la strada a tutte le
ore del giorno, anche alla sera tardi. Tutti indaffarati, molti dediti al
commercio di generi alimentari al mercato, soprattutto frutta e pesce. I pesci
sono enormi, le donne li vendono al mercato dopo che gli uomini, su una delle
loro singolari piroghe dai colori brillanti, li hanno pescati al mare. I
venditori invadono i marciapiedi ed è veramente difficile farsi strada tra la
gente, le prime volte può risultare un po’sconvolgente ma dopo alcuni giorni si
finisce per non essere più impressionati da nulla.
L’impatto
con questo paese è molto forte, si ha l’impressione di non avere abbastanza
occhi per vedere tutto, per capire tutto. Ogni cosa, dalla più insignificante,
è diversa da qui. I comportamenti delle persone per strada, le case, i
negozi..perfino l’odore dell’aria.
Il
Senegal è uno stato laico anche se a grande maggioranza di musulmani (90%), ma
la
cosa grande è che cristiani e musulmani convivono in pace, e si celebrano le
feste di entrambe le fedi. Addirittura, nel cimitero del villaggio di Joal
Fadiouth cristiani e musulmani sono sepolti insieme, segno distintivo per
riconoscere le bianche tombe sulla collina è il simbolo della croce per i
cristiani e quello della luna e la stella per i musulmani. C’è una tolleranza
totale, le persone sono semplici.Tomba animista |
E’
fantastico vedere come i Senegalesi siano un popolo pacifico, dedito ai valori
della famiglia e della Teranga, l’ospitalità nella lingua Wolof. Ospitalità
verso i propri amici e parenti e verso i Toubab (noi bianchi), che vengono
continuamente fermati per strada dai venditori all’ Isola nord o alla spiaggia
e invitati a conoscere la famiglia e bere un thè senegalese assieme.
E’ bene sapere prima di partire che è veramente importante essere gentili e disponibili con chi ti ferma per strada per salutarti e parlarti, e che bisogna chiedere a propria volta “comment ça va?” o in Wolof “Nanga deef?”. Dopo un po’ di tempo per noi occidentali può diventare un po’estenuante ma sicuramente è mille volte meglio che venire ignorati da tutti per la strada, dediti al proprio tran tran quotidiano. Saint Louis è una delle cittadine più ospitali si dice, in particolare nei confronti dei turisti: questo lo si deve probabilmente al fatto che era l’ex capitale coloniale e dunque i san louisiani sono stati i primi senegalesi a venire a contatto con i toubab.
E’ bene sapere prima di partire che è veramente importante essere gentili e disponibili con chi ti ferma per strada per salutarti e parlarti, e che bisogna chiedere a propria volta “comment ça va?” o in Wolof “Nanga deef?”. Dopo un po’ di tempo per noi occidentali può diventare un po’estenuante ma sicuramente è mille volte meglio che venire ignorati da tutti per la strada, dediti al proprio tran tran quotidiano. Saint Louis è una delle cittadine più ospitali si dice, in particolare nei confronti dei turisti: questo lo si deve probabilmente al fatto che era l’ex capitale coloniale e dunque i san louisiani sono stati i primi senegalesi a venire a contatto con i toubab.
Nonostante
le persone siano molto gentili e ospitali è comunque difficile la prima volta
prendere l’iniziativa di avventurarsi da soli per le strade, e non perché sia
particolarmente pericoloso, ma perché si dà ovviamente nell’occhio. Anche il
fatto di non essere perfettamente a conoscenza dei comportamenti adeguati da
tenere in pubblico può bloccare, ma sono tutte cose che si imparano vivendo lì.
In Senegal sai che potrai sempre contare su
qualcuno. (segue qui)
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