giovedì 6 marzo 2014

Carnevalata, 2



Consiglio del 4 marzo,
martedì grasso









Ecco la traccia del mio intervento in Consiglio sull'affaire Arlesega. Nel prossimo post, le osservazioni sul merito.
 Picolo paese benedeto,
 dove te ghe sentio el primo canto
 da quando giera ancora picoleto
 e dove rincurà te ghe el me pianto
 sora la tomba cara del papà
 che ancora mi no’ go desmentegà.

Arlesega ha almeno due cittadini illustri: Giuseppe Sacchetti e Bepi Missaglia.
Missaglia, con i versi che ho appena letto riassume in modo magistrale l’amore e il legame che può e deve legare alla propria terra.
Di Giuseppe Sacchetti, c’è anche una lapide commemorativa sulla casa natale

Già nel 1945, il borgo contava oltre 1000 abitanti concentrati per lo più  in piccolissime abitazioni.
Nel 1975 si registra il minimo storico con soli 650 abitanti.
A partire dal 2007 il paese borgo si stabilizza sui 1000 abitanti con l’apporto di molti immigrati, anche extracomunitari, e come conseguenza dell’esodo dalle città e della possibilità di reperire terreno edificabile a costi ragionevoli.

Nessuno può in buona fede negare che Arlesega, dopo anni di oblio, meriti qualcosa e che questo qualcosa arrivi rapidamente. Anche per noi di ViviMestrino, il pensiero ad Arlesega era prioritario e probabilmente anche noi, se vincitori della competizione elettorale, saremmo arrivati con qualcosa in mano, ma sicuramente con uno stile e un metodo diverso.

Proverò a spiegare il nostro punto di vista  su questo tema, quello del metodo, rinviando agli interventi successivi dei colleghi le osservazioni nel merito.

Ad Arlesega risiedono ancora diverse famiglie storiche, che secondo la voce popolare sono le famiglie che contano, e altre famiglie storiche che contano un po’ meno... Poi ci sono i ritorni dei figli e dei nipoti nelle case e nei terreni dei genitori e dei nonni ed infine gli immigrati, alla ricerca di case a basso costo e/o di una tranquillità agreste, disponibili per questo a rinunciare a occasioni e sistemazioni più stimolanti.

Non so quali di queste categorie di cittadini siano state interpellate dall'amministrazione per redigere il progetto, probabilmente molto poche o nessuna e comunque nessuna pubblicamente.
Noi non recriminiamo che qualcuno dei nostri, pur appartenendo alla storia passata e attuale di Arlesega non sia stato neanche interpellato, si tratta in questo caso di sensibilità personali.
Non recriminiamo neanche che non sia stata coinvolta né informata l’opposizione; non era un dovere della maggioranza, non era dovuto né umanamente né politicamente.
Noi non recriminiamo nulla. NOI PROTESTIAMO, perché non è stata né informata né coinvolta la popolazione di Arlesega, per una decisione che attiene alla vita quotidiana del presente e del futuro e all’utilizzo delle SUE risorse economiche e alle scelte non tanto estetiche quanto di priorità e di utilità. 

E la nostra protesta è ancora più forte perché non si tratta di un incidente di percorso, al quale l’amministrazione ha cercato di rimediare convocando in gran fretta un’assemblea pubblica, dopo che noi ci eravamo fatti promotori di un’iniziativa di informazione e di raccolta di pareri.
Non si tratta di un incidente di percorso: nonostante nelle linee programmatiche della lista Pedron si parli espressamente di coinvolgimento della popolazione.
Quello adottato nella realtà, invece,  è un metodo, scientificamente perseguito,  che va avanti dal 2008, passando attraverso la cessione della scuola Arcobaleno, che si voleva fare addirittura attraverso una trattativa privata da ente a ente pubblico, e poi ancora, l’azzeramento delle commissioni consiliari, l’assenza di qualsivoglia consultazione della popolazione, se non qualche rarissima seduta meramente informativa, il mancato coinvolgimento delle società sportive per la costruzione degli spogliatoi della tensostruttura, per arrivare adesso a questo progetto di "riqualificazione del centro storico" mascherato da intervento sulla sicurezza stradale, forse in onore della ricorrenza carnevalesca.

Con questo metodo si possono vincere alcune contese elettorali, approfittando prima dell’effetto sorpresa, poi della trita e ritrita storia del risanamento del debito, poi della sbandierata filosofia del “fatti non chiacchiere”, ma sicuramente si otterrà anche l’impoverimento della vita comunitaria, politica e culturale e Mestrino, Arlesega in testa, si avvierà a diventare un quartiere dormitorio. Chiedo a Voi e soprattutto ai cittadini attualmente in sonno, se è questo che veramente si vuole.     

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