Santa Inquisizione 2.0
Io Galileo, fu Vincenzo Galilei, fiorentino, di anni 70, personalmente costituito in giudizio e inginocchiato davanti a voi Eminentissimi e Reverendissimi Custodi della Rete, Inquisitori generali in tutta la Repubblica stellare contro la malvagità individualistica;
avendo davanti agli occhi il Sacro BLOG, su cui poso le mani, giuro che ho sempre creduto, credo e con l'aiuto divino crederò per l'avvenire tutto ciò che accoglie, predica e insegna la Santa e democratica Cultura Mediatica.
Ma poiché questo Santo Ufficio, per avere io, dopo essermi stato formalmente intimato con un precetto dello stesso di abbandonare completamente la falsa teoria che UNO non vale UNO e di non mantenere, difendere nè insegnare in qualunque modo, nè per parole dette nè per tastiera, la suddetta falsa dottrina,
e dopo essermi stato notificato che tale dottrina è contraria al Sacro BLOG, scritto e affidato alla rete numerosi post in cui ne parlo pur essendo già stata condannata e porto argomenti efficaci a suo favore, senza prendere netta posizione contraria,
mi ha giudicato veramente sospetto di eresia, cioè di aver tenuto fermo e creduto che UNO non vale UNO, cioè che i gestori della rete stellare condizionano e guidano gli atti dei singoli portavoce, dei singoli cittadini e di chiunque passa per caso,
volendo cancellare dalla mente delle Vostre Eminenze e da quella di ogni credente questo grave sospetto, giustamente concepito contro di me,
con cuore sincero e autentica fede abiuro, maledico e detesto i suddetti errori ed eresie e in generale ogni qualunque altro errore, eresia o setta contraria al Sacro BLOG;
e giuro che per l'avvenire non dirò mai più né asserirò, nè a parole nè per iscritto, cose tali per cui possa rinascere su di me un tale sospetto, ma se m'imbatterò in qualche eretico o sospetto d'eresia, lo denuncerò a questo Santo Ufficio, ovvero all'Inquisitore o Portavoce del luogo dove dovessi trovarmi.
Giuro altresì e prometto di adempiere e osservare interamente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno inflitte da questo Santo Ufficio e che se, Dio non voglia, dovessi contravvenire in qualche modo alle mie promesse o ai miei giuramenti, mi sottometterò a tutte le pene e castighi previsti dalla piattaforma e dalle altre disposizioni generali e particolari previste e promulgate contro questi reati.
Mi possano in ciò aiutare Dio e il Sacro BLOG, su cui poso le mani.
Io, suddetto Galileo Galilei, ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obbligato come sopra; e in fede della verità ho firmato di mio pugno il presente documento d'abiura e l'ho recitato parola per parola, in Milano, nella sede dei Padri Generali, Via Gerolamo Morone 6, oggi, 22 giugno 2033.
Io, Galileo Galilei, ho sottoscritto la suddetta abiura, di mio pugno e con firma elettronica.
Il testo originale:
Io Galileo, fìg.lo del q. Vinc.o Galileo di Fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Emin.mi e Rev.mi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l'eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la S.a Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma perché da questo S. Off.o, per aver io, dopo d'essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere ne insegnare in qualsivoglia modo, ne in voce ne in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo e imobile e che la terra non sia centro e che si muova; Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze V.re e d'ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non fìnta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più ne asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d'eresia lo denonziarò a questo S. Offizio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.
Giuro anco e prometto d'adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S. Off.o imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate.
Così Dio m'aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani.
Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633.
Io, Galileo Galilei ho abiurato come di sopra, mano propria.
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