domenica 7 maggio 2017

Prendi lo meno tristo per buono


Ballottaggi reali e immaginari. 






L’arrivée au pouvoir de Marine Le Pen ne provoquera pas de révolutions ni d’opposition au sein de l’Etat. Non ça ne passera pas. Si elle en est là aujourd’hui, c’est bien parce que beaucoup au sein des élites dirigeantes partagent déjà ses idées. 


(L'arrivo di M. Le Pen non provocherà rivoluzioni nè opposizioni all'interno  dello Stato. No, non succederà. Se lei è a questo punto oggi, è perchè in seno alla classe dirigente molti già condividono le sue idee.)


"Ni Macron, ni Le Pen", gridano in corteo e sostengono sui media i duri e puri della vicina Francia. Certo qualche ragione ce l'hanno nel sostenere che le idee della Le Pen hanno già fatto breccia nel cuore della classe dirigente e nella mente della gente. Hanno ragione pure nel sostenere che proprio sotto un governo socialista si sono aggravate le condizioni del lavoro (anche loro hanno avuto il loro Jobs act, più correttamente, almeno linguisticamente, definito Loi du Travail) e si sono aggravate le tensioni islamofobe e l'isolamento delle banlieu nordafricane. 

Esattamente il risultato di una sinistra che in Francia come in Italia ha smesso di fare la sinistra e rincorre la destra.

Ma c'è un limite a tutto. La Le Pen non è solo destra, non è solo populista, è proprio fascista: un minimo di conoscenza della storia dovrebbe convincere tutti che quando si imbocca quella strada l'unica risposta non potrà essere che l'uso della rivolta violenta. 

Oggi, in realtà non conosceremo solo il nome del capo dell'Eliseo, ma   sapremo soprattutto quale sarà il destino dell'Europa. Se, cioè, inizierà a disgregarsi tutto o se, pur in un quadro attualmente sbilanciato sulla destra e sul versante puramente economicista, sarà possibile una correzione di rotta.
Sapremo se sarà possibile portare avanti anche qui da noi idee di convergenze sovranazionali e di giustizia sociale anche con lotte durissime o se a tutti toglierà voce una destra rampante e antieuropeista o una ditta privata. 
Una ditta che contrabbanda operazioni di marketing per democrazia on line, confondendo ad arte partecipazione (sacrosanta) con rappresentatività, e soprattutto scambiando la parte (quella che vota o crede di scegliere con un SI o con un NO sulla piattaforma impropriamente intitolata a Rousseau) con il tutto.
Ma comunque beato che ci crede, o evangelicamente "beati i poveri di spirito perché di essi sarà il regno dei cieli" 

Tornando alla Francia, tutto sarà determinato dagli indecisi, da chi voterà turandosi il naso, come gli ex elettori di Mélenchon e Hamon e da chi anteporrà il destino della Republique alla partigianeria come avvenne nel 2002 tra Chirac (82,2%) e Le Pen padre (17,8%).

Della preziosa coincidenza con la situazione francese dovrebbero fare tesoro i nostri  duri e puri, sia a livello nazionale che locale; quelli che guardano al peggio con trepida aspettativa o con un imbelle senso di superiorità all'insorgere del nuovo fascismo in Europa, come se Ungheria e Polonia non bastassero.
E' la sinistra masochista, che oscilla tra la purezza e la fragilità, che procede ambigua tra l'irrilevanza e le tentazioni di palingenesi grillina. 

Non ci sto: se fossi francese prenderei "lo meno tristo per buono" seguendo il consiglio di Machiavelli, preferendo un paese ancorato alle politiche di Bruxelles, che inizierei a combattere dal giorno successivo alle elezioni, ad un paese razzista e fascista pronto, solo per questo, alle peggiori avventure economiche (uscita dall'euro, protezionismo) e sociali. 
Va bene, per oggi sono affari loro (adesso ti metti ad insegnare anche ai francesi..).
Facciamo, invece, un giochino, immaginando ipotetici scenari come se da noi ci fossero i ballottaggi a tutti i livelli.  

Caso 1.

Nessun dubbio per gli stessi motivi dei francesi. Ma dal giorno successivo, opposizione dura e pura (ma assieme a chi?)


Caso 2.

Dura eh? 







Caso 3. 

Meglio l'originale o la copia?






Caso 4.


Vedi caso 1





Caso 5.


Meglio casual..che incazzato?

1 commento:

Informazioni

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Parte delle immagini, loghi, contributi audio o video e testi usati in questo blog viene dalla Rete e i diritti d'autore appartengono ai rispettivi proprietari. Il blog non è responsabile dei commenti inseriti dagli utenti e lettori occasionali.