Nuova emigrazione italiana in Germania
Riportiamo in questa serie di articoli una sintesi dell'intervento di Rodolfo Ricci (FIEI – Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione) svolto al Seminario organizzato a Roma dalla Fondazione di Vittorio su “Migrazioni, crisi, lavoro" lo scorso 12 Aprile. Nella relazione si fa il punto sull’effettiva consistenza del nuovo flusso emigratorio dall’Italia che, stando ai dati forniti da istituti statistici europei, risulterebbe essere superiore fino ad oltre 4 volte ai dati Istat/Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Altrettanto sorprendente è che allo stesso tempo, il flusso emigratorio degli italiani verso l’estero risulterebbe ormai essere circa il doppio degli arrivi di immigrati economici e profughi insieme.
Segue da La nuova emigrazione italiana, 3
Infatti confrontando i dati ISTAT con quelli di alcuni istituti statistici stranieri è apparso evidente che questi dati registrano solo una parte del fenomeno e risultano decisamente sottostimati.
Gli esempi più lampanti sono quelli che risultano dagli ingressi per lavoro registrati dalla Germania e dalla Gran Bretagna, attualmente i maggiori paesi meta di questi flussi.
I dati forniti dallo Statistisches Bundesamt di Wiesbaden ci dicono che gli ingressi registrati ad esempio in Germania risultano in tutto il quinquennio, sempre tra le 3 e le 4 volte superiori al dato Istat; nel 2014, circa 5 volte in più:
2010 24.502 100
2011 30.152 5.650 +23%
2012 42.167 12.015 +40%
2013 57.523 15.356 +36%
2014 70.338 2.815 +22%
(Fonte: Statistisches Bundesamt Wiesbaden – https://www.destatis.de/)
Dati riferiti agli arrivi dall’Italia in Germania dal 2010 al 2014 in confronto con gli altri gruppi nazionali:
2011 30.152 (Italiani, quinto gruppo nazionale dopo polacchi, rumeni, bulgari, ungheresi: Dopo gli italiani vengono i greci con 23.779 e gli spagnoli con 20.672)
2012 42.167 (Italiani, quinto gruppo nazionale dopo polacchi, rumeni, bulgari, ungheresi: Dopo gli italiani vengono i greci con 34.109 e gli spagnoli con 29.910)
2013 57.523 (Italiani, quinto gruppo nazionale dopo polacchi, rumeni, bulgari, ungheresi: Dopo gli italiani vengono gli spagnoli con 36.511 e i greci con 33.379)
2014 70.338 (Italiani, quarto gruppo nazionale dopo polacchi, rumeni, bulgari: Dopo gli italiani vengono gli ungheresi con 56.439, croati con 43.843, spagnoli con 34.376 e i greci con 30.602)
Come si può vedere, dei paesi dell’Europa occidentale presi in esame, solo dall'Italia continua a manifestarsi una crescita consistente del flusso emigratorio anche nel 2014 (+22%), mentre parallelamente si registra una netta diminuzione da Spagna (-26%) e Grecia (-29%) oltre che dall'Ungheria, unico tra i paesi dell’est europeo che registri una riduzione dei flussi verso la Germania (mentre da Polonia, Romania e Bulgaria, continua invece la crescita). Ciò è significativo rispetto alle politiche interne applicate nei singoli paesi (nuovo “nazionalismo” ungherese) e al contempo è per noi preoccupante poiché segnala che la gravità della crisi italiana, da questo punto di vista (rapporto risorse umane/capacità produttive), non è molto diversa da quella spagnola o greca, anzi potrebbe ritenersi addirittura peggiore.
Vale anche la pena confrontare il dato del 2014 con quelli degli anni ’60, sempre verso la Germania, (che allora erano definiti dall'accordo bilaterale sottoscritto proprio 60 anni fa, il 20 dicembre del 1955), e anche verso un altro paese, la Gran Bretagna (il primo, dell’eurozona, il secondo no) avvertendo che gli anni ’60 sono anni di ”emigrazione di massa” dall'Italia. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, dal marzo del 2014 al marzo del 2015, secondo l’ONS inglese, vi si sono stabiliti 57.600 italiani, con un aumento del 37% rispetto all'anno precedente, quando erano stati 42.000.
Flussi di espatri Italia / Germania e Italia / Gran Bretagna dal 1960 al 1970
Anno Germania federale Gran Bretagna
1960 100.544 10.118
1961 114.012 11.003
1962 117.427 8.907
1963 81.261 4.681
1964 75.210 4.979
1965 90.853 7.098
1966 78.343 7.346
1967 47.178 4.392
1968 51.152 3.777
1969 47.563 2.971
1970 42.849 2.476
Dati Istat
Come si vede, il numero di arrivi di italiani in Germania nel 2014 supera i flussi registratisi nel quadriennio 1967-1970 e si avvicina a quelli dal 1963 al 1966. La media registratasi nel decennio ’60/’70 è di 84.600. Ci siamo molto vicini.
Mentre per la Gran Bretagna siamo abbondantemente sopra, oltre 8 volte la media degli anni ’60, tanto è vero che Londra, risulterebbe essere la 6° o 7°città “italiana” in Europa.
L’Istat, come già detto, registrando il dato delle cancellazioni dalle anagrafi comunali nel 2014, fornisce una cifra di 101.297 espatri per tutto il mondo. Di questi, si sarebbero trasferiti in Germania 14.270, mentre 13.425 si sarebbero trasferiti in Gran Bretagna. La proporzione tra i dati tedeschi e quelli italiani è di 4,92, cioè quasi 5 volte in più. Quella tra i dati inglesi e italiani è di 4,3, cioè oltre 4 volte in più. (segue qui)
come eravamo, in musica..
Dal dopoguerra ad oggi: storie di emigrati italiani
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