venerdì 3 giugno 2016

Controcorrente, il buono di Renzi




Il gioco d'azzardo






Renzi non è il male assoluto, ma rischia di diventarlo o di lasciare il posto a chi è peggio di lui, se non viene fermato l'azzardo della revisione costituzionale e dell'Italicum. 


Non ho alcuna simpatia per Renzi, nè personale, nè politica, a causa delle modalità attraverso le quali ha distrutto un partito radicato nel territorio e nella storia, senza sostituirlo con alcunchè di paragonabile, quanto piuttosto con un diffuso e permanente comitato elettorale. Nessuna simpatia per le modalità perennemente accelerate del parlare, che quando si riversano anche nell'azione non portano nulla di buono. Nessuna simpatia per le modalità comunicative, le millanterie, gli impegni non mantenuti,  per i sostegni che indubbiamente riceve dall'establishment economico finanziario, per le modalità di approccio alle relazioni sindacali e alle tematiche del lavoro, per la dialettica pronta, ma spesso superficiale. Nessuna simpatia per le modalità da boy scout, che poco si addicono all'uomo di stato, nessuna simpatia per le frequentazioni e gli appoggi che riceve dalla destra ex berlusconiana, che in lui evidentemente scorge istintivamente una adeguata continuità "nella diversità". Nessuna simpatia per la sua irrefrenabile tendenza all'azzardo. Con una simile impostazione va ad affrontare la sfida della revisione costituzionale e dell'Italicum, rendendosi ben conto che chi vincerà la partita lo farà con un 25% scarso dei consensi, per di più dei votanti. 
Renzi scommette sul vuoto intorno a sè, in parte creato da egli stesso a sinistra, per il resto dovuto all'implosione di una destra mai diventata adulta politicamente e alle inconsistenze dei sedicenti duri e puri (sinistra e pentastellati, per intenderci). 
Sì, scommette..e se la scommessa dovesse fallire, se non bastasse la convinzione di chi voterà SI al referendum e poi si accoderà a questo PD, intendendolo come il male minore? da chi sarebbero gestiti i problemi immensi del paese, da chi sarebbe affrontato e con quali strumenti la tematica della convivenza, dell'accoglienza, che di recente egli stesso ha aggredito con parole forti, che riporto di seguito, simulacro, purtroppo ormai quasi esaurito, della sua precedente collocazione di cattolico di sinistra?

Le parole di Renzi sull'immigrazione meritano di per sè un sostegno e un plauso (nonostante la chiusa che rimanda inesorabilmente allo scoutismo), ma l'autore va sostenuto con un bagno di sano realismo e con uno stop severo al delirio di onnipotenza. 

       
"...Ma trovo giusto dedicare il pensierino della sera alla vicenda immigrazione.
Chi mi segue sa che quello che penso: si tratta di un fenomeno che durerà anni e che necessita di un'azione in Africa. Da farsi come Unione Europea, come abbiamo proposto. Finché non li aiuteremo per bene a casa loro, continueremo a cercare di tamponare, ma un tampone non è mai la soluzione. Finalmente qualcosa si muove e l'Unione Europea pare intenzionata a scommettere davvero sul Migration Compact proposto dall'Italia. Ma nel frattempo siamo orgogliosi di quelle italiane e quegli italiani che ogni giorno - rischiando la propria - salvano centinaia di vite umane. Come fa il dottor Pietro Bartolo a Lampedusa, la cui storia ho ricordato al tavolo del G7 come esempio. Come fanno donne e uomini della Marina Militare, della Guardia Costiera, delle forze dell'ordine. Quello che un po' stride, e talvolta mi sembra meschino, è l'atteggiamento di chi grida e urla, in questi casi. Di chi usa sui media, e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione. Stiamo parlando di numeri che sono più o meno - a seconda delle settimane - gli stessi degli ultimi due anni. Un decimo di quelli che ha preso la Germania lo scorso anno. Sono numeri che nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma sono numeri in media con il passato e non superiori a altri paesi. Il punto è che non sono solo numeri. Ma sono bambini che muoiono nelle stive. Mamme che accettano di rischiare la vita e farla rischiare ai propri figli, tale e tanta è la loro disperazione. Non sono solo numeri. Dunque, io dico: aiutiamoli a casa loro davvero, con la cooperazione internazionale e un diverso modello di aiuti allo sviluppo. Nel frattempo salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c'è nessuna invasione: i numeri sono sempre gli stessi, più o meno. C'è una grande crisi umanitaria nel Mediterraneo e non solo nel Mediterraneo: noi proponiamo di affrontarla con determinazione e visione a medio termine, non inseguendo le paure o i voti. Il nostro modello di gestione dell'emergenza - a differenza di altri Paesi - non ha situazioni di disagio come i campi di Idomeni o di Calais. L'Italia c'è, con i suoi valori e con la sua forza. Aspettando che anche il resto di Europa si renda conto fino in fondo dell'importanza politica e umana di questa sfida.

Un sorriso,
Matteo Renzi

Nessun commento:

Posta un commento

Informazioni

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Parte delle immagini, loghi, contributi audio o video e testi usati in questo blog viene dalla Rete e i diritti d'autore appartengono ai rispettivi proprietari. Il blog non è responsabile dei commenti inseriti dagli utenti e lettori occasionali.