Nessuno vuole tornare indietro, ma..
..quando è troppo è troppo. Monta la rabbia e lo sconcerto tra i fin troppo acquiescenti abitanti di Mestrino per il ripetersi ormai quasi quotidiano degli incidenti di varia gravità lungo le strade della cittadina.
Sfoghi per strada, nel web, iniziative delle opposizioni, interviste, filmati, interrogazioni e mozioni. Realizzato il sogno di "chiudere il paese tra due rotonde", completati gli abbellimenti preelettorali delle piazze del centro e di Arlesega (che medievale era e medievale resta, nonostante la recente cementificazione) nulla si muove "colà dove si puote" e gli incidenti continuano.
Nell'ultimo consiglio comunale, la mozione di ViviMestrino sulla sicurezza, appoggiata dal M5S che già più volte era intervenuto in merito, è stata bocciata. Ma vale la pena di raccontare le modalità di questo piccolo, piccolissimo episodio, che riguarderebbe solo gli ostinati addetti ai lavori, se, in realtà, non coinvolgesse la vita, in senso letterale, di tutti i cittadini.
La mozione, che potete leggere cliccando qui, conteneva sostanzialmente un appello a farsi carico dei problemi della viabilità e della sicurezza stradale e ambientale, enumerando, a solo titolo esemplificativo, alcune ipotetiche soluzioni o strategie per ridurre i rischi.
Ebbene la mozione, con un evidente errore logico e procedurale, è stata trattata dalla maggioranza come una interrogazione, a cui dare risposte pseudotecniche, con tono sprezzante e con aria di sufficienza. (Qui la registrazione, dal minuto 1.12.45").
Così si è appreso che:
Così si è appreso che:
- In statale è già tutto a norma (ma no!)
- Non si possono installare nuovi punti luminosi in prossimità delle rotonde per non incrementare l'inquinamento luminoso. (Al min. 1.20.40" della registrazione);
- I marciapiedi lungo le rotonde rispettano le norme vigenti (al min. 1.22.30");
- Non c'è disponibilità di fondi per anticipare la messa a norma antisismica della scuola da Vinci, ma dalla "risposta" (non richiesta) dell'assessore Mengato si capisce chiaramente che non verrà fatta mai, almeno da costoro. (Min. 1.28.14");
- "Gli incidenti che sono capitati in prossimità delle strisce pedonali sono addebitabili esclusivamente a piccole distrazioni". Così il sindaco al min. 1.34.20".
- Le rotonde tentano di rallentare il traffico e di "veicolarlo" (verso dove?). Sindaco al min. 1.35.50.
- A Mestrino è più facile che arrivi un meteorite piuttosto che un terremoto. Sindaco al min. 1.39.47".
- Nulla in risposta a Pinton sull'uscita da via Buonarroti, nonostante la ferita ancora sanguinante!!
Ma oltre all'errore logico, il comportamento della maggioranza ha evidenziato un errore politico, cioè l'incapacità di sempre di ascoltare, coinvolgere, condividere e con ciò affermare la propria potestà decisionale. Non è stata svolta nessuna considerazione di tipo politico, non è stato assunto alcun impegno, neanche del tipo "a questi problemi ci pensiamo noi", oppure "ma ci abbiamo pensato già noi" o "stiamo facendo o sicuramente faremo, non c'è bisogno che ce lo diciate voi" (il congiuntivo è mio).
Peccato! perché il clima in paese e la tematica trattata ben si prestavano ad abbandonare sterili contrapposizioni e a lavorare insieme per il benessere e la sicurezza di tutti.
Ma tant'è! Sembra di lottare contro i mulini a vento o, più propriamente contro un muro di gomma, che difende la propria debolezza ritraendosi. Ma non ho lasciato il consiglio comunale per questi motivi, o per stanchezza o mancanza di passione civica, ma semplicemente per la consapevolezza che è arrivata l'ora di preparare il futuro. I miei compagni di cordata e il mio vicino-lontano collega dell'altra opposizione hanno non solo l'onere di lottare, pur se nel segreto della sala consiliare, tenendo alta la bandiera della razionalità, ma anche quello di guardare al 2018.
Ma tant'è! Sembra di lottare contro i mulini a vento o, più propriamente contro un muro di gomma, che difende la propria debolezza ritraendosi. Ma non ho lasciato il consiglio comunale per questi motivi, o per stanchezza o mancanza di passione civica, ma semplicemente per la consapevolezza che è arrivata l'ora di preparare il futuro. I miei compagni di cordata e il mio vicino-lontano collega dell'altra opposizione hanno non solo l'onere di lottare, pur se nel segreto della sala consiliare, tenendo alta la bandiera della razionalità, ma anche quello di guardare al 2018.
Sicuramente ci riusciranno tra un paio d'anni, o gli uni o gli altri, o un terzo incomodo che sappia interpretare al meglio il bisogno di rinnovamento e che aggreghi, anziché separare. Sicuramente, già da adesso, chi è impegnato in prima linea deve mantenere alta la guardia, vigilando sui sempre possibili inciuci, sui riciclaggi, sui travestimenti e sui travisamenti, sulle piccole furbizie di clan, sugli accordi sotto banco dei soliti noti. Perchè altrimenti, se ne riparla tra vent'anni!
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