Gli uomini del ponte
Si sa, molti siciliani sono affetti dall'ormai secolare complesso d'inferiorità meridionalista, che li costringe a immaginarsi isolati dal continente, fratelli minori dimenticati e vessati. Aspirano da un secolo e più al riscatto, all'unione con la madre patria, che non li capisce. Farebbero meglio a rivalutare il saggio detto di un altro "isolano": lo stretto è in tempesta, il continente è isolato.
Altri siciliani, più disincantati e filosofi, comprendono a fondo, e conseguentemente si comportano, la realtà dell' insularità come essenza del vivere, cosa che li rende effettivamente diversi e unici.
Chi è ormai lontano, e quindi non rischia più di inabbissarsi, con l'intera isola, ricorda con nostalgia le mitiche traversate dello stretto, quando dalla plumbea Calabria si giungeva alla soleggiata e ridente Sicilia, "magari" mangiando le arancine del traghetto, e non vorrebbe che queste emozioni si perdessero per sempre.
Nel frattempo, come ho fatto io si dedica ad osservazioni e argomentazioni razionali.
Eccone una tra le tante possibili.
Se provate a viaggiare in treno da Trapani a Messina, Trenitalia vi propone un'unica soluzione:
13:42 Trapani | 15:05 Castelvetrano | 01:23 | Regionale 8636 | Chiudi |
15:38 Castelvetrano | 17:07 Piraineto | 01:29 | Regionale 8610 | |
17:15 Piraineto | 18:20 Imperatore Federico | 01:05 | Autobus PA546 | |
18:36 Imperatore Federico | 18:57 Palermo Centrale | 00:21 | Regionale 8754 | |
20:06 Palermo Centrale | 23:03 Messina Centrale | 02:57 | Regionale Veloce 3846 |
Cioè 9 ore e 21 minuti per un percorso di 320 km, velocità media 30 km/h, di poco superiore alle navi "Caronte" che attraversano lo stretto in mezz'ora scarsa.
Se ripiegate sui pullman, e provate ad orientarvi tra le quasi infinite compagnie di trasporto, (proprio come in Spagna, ogni provincia e talvolta ogni comune ha la sua ditta), la ricerca si fa più lunga, ma più soddisfacente nei risultati. Ecco il migliore risultato:
- Trapani ore 6.25, Palermo ore 8.05 (piazza Politeama), compagnia AST
- Dal Politeama andate in autobus alla stazione ferroviaria (mezz’ora di attesa e mezz’ora di percorso; oppure a piedi se non avete valigie, circa 25') e da qui con le autolinee SAIS, partendo alle 9.00 arriverete finalmente a Messina alle 11.45
In totale 5.30 minuti di viaggio per i soliti 320 Km, ma con velocità media raddoppiata rispetto al treno: 60 km/h.
Forse non è necessario aggiungere altro all'ormai diffusa considerazione che Renzi fa di tutto per assomigliare a Berlusconi, spesso riuescendoci, e come l'originale ha perso lucidità ed è ormai alla canna del gas. Altrimenti non si spiegherebbero le contraddizioni con più lucide affermazioni precedenti, di cui riporto una breve scelta.
Forse non è necessario aggiungere altro all'ormai diffusa considerazione che Renzi fa di tutto per assomigliare a Berlusconi, spesso riuescendoci, e come l'originale ha perso lucidità ed è ormai alla canna del gas. Altrimenti non si spiegherebbero le contraddizioni con più lucide affermazioni precedenti, di cui riporto una breve scelta.
Carta di Firenze della Leopolda 2010.
“L’Italia preferisce la banda larga al Ponte sullo Stretto”.
Matteo Renzi.
“Il ponte sullo Stretto è una brutta pagina da chiudere”.
Dario Franceschini.
“Un’opera faraonica mentre pochi giorni fa le case sono cadute sotto la frana a Messina. Una presa in giro inqualificabile solo proporla”.
Andrea Orlando.
"Lo considererei un capitolo chiuso”.
Anna Finocchiaro.
"Ha ragione il vicepresidente di Confindustria quando dice che il Ponte è il caviale, mentre il pane sono le strade, ferrovie e i porti per la mobilità interna in Sicilia”
Yoram Gutgeld (consigliere economico a Palazzo Chigi)
"Bisogna superare la gestione dissennata dei fondi comunitari, oscillante tra opere faraoniche, miliardarie e inutili come l’Alta velocità o il Ponte sullo Stretto”.
E dulcis in fundo, da Migliore il meglio:
Gennaro Migliore sfila a Messina con i NO Ponte.
“Siamo qui per opporci ad un capriccio del governo che vuole realizzare un'opera inutile. Si tratta di un'infrastruttura pericolosa per i cittadini e per le casse dello Stato, della quale non abbiamo bisogno”.