Applausi ipocriti
lacrime di coccodrillo e marce su Roma rinviate a data da destinarsi
Napolitano ha compiuto diversi passi falsi che solo l’età e
la sua personalità sostanzialmente moderata possono parzialmente giustificare,
ma davanti alle camere riunite è sembrato un leone, l’unico mosso da emozioni reali, l’unico in buona fede, convinto di fare
il bene del paese.
Gli ipocriti che applaudivano, mentre venivano bacchettati, nonché
quelli in religioso silenzio, avevano ciascuno le proprie ragioni per essere
contenti, mentre il bene del Paese, tutti, per un verso o per l’altro, nei due
mesi scorsi l’avevano posto sotto i tacchi.
Tutti, tranne forse un manipolo di giovani idealisti, ancora
non compromessi, arrivati in parlamento in
gran parte con M5S e con le primarie di PD e SEL.
Gli altri, tutti contenti; intanto lo scioglimento delle
camere si allontana, a destra ci si può rimettere in gioco sotto l’ombra del
caimano, che vede allontanarsi le manette o quanto meno gli arresti domiciliari
e la non eleggibilità e avvicinarsi i tempi di prescrizione; al centro e in Padania si riaprono i termini di estinzione; a sinistra si riaprono le lotte per il potere
personalistico e se gli autoconvocati
dell’11 maggio non saranno veloci e intelligenti, c’è il rischio che i soliti
noti riescano ancora una volta ad appropriarsi del marchio di fabbrica.
E, infine, il deus ex-camper, del M5S, che alterna momenti
di isteria a momenti di ragionevolezza, dopo il test Friuli, sarà contento anche
lui di rimandare il più possibile la prossima tornata elettorale.
Il bene del paese, l’abbassamento del debito pubblico, la disoccupazione, il taglio dei fondi al welfare, il PIL
in caduta libera, le imprese che chiudono, la posizione dell’Italia nell’Europa
e il contributo alla spinta per la fine dell’austerità, le riforme istituzionali (che non sono solo
il taglio al finanziamento dell’attività politica e il bavaglio alla
magistratura inquirente), l’oppressione e l’evasione fiscale….tutto questo può
aspettare ancora un paio d’anni, a meno che qualcuno, dopo qualche mese, non fiuti aria di vittoria facile con elezioni
anticipate: allora si staccherà la spina e si darà la colpa agli altri degli
errori del governo (che non era il nostro e che ci è stato imposto da
Napolitano!). Un copione già visto.
Confidiamo nell’11 maggio! Se devo stare all'opposizione per altri 40
anni, almeno voglio farlo in buona compagnia!
P.M.