Tutti i partiti perdono consensi
rispetto alle precedenti elezioni politiche e regionali. Crolla il M5s e anche il Pdl, il Pd e la Lega.
Tiene la Sinistra.
L'analisi del voto dell'istituto Cattaneo riprende il tema trattato ieri a proposito di Mestrino: chi ha vinto, ha vinto solo in base alle percentuali dei votanti di domenica scorsa. Tutti, o quasi, hanno perso in termini di consenso effettivo, nell'arco dei tre mesi che ci separano dalle politiche di febbraio. I partiti possono sostenere qualsiasi cosa, anche che le larghe intese pagano, Grillo può sostenere di avere stravinto, se compara i dati a quando il M5S non esisteva, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: siamo di fronte ad una crisi spaventosa di rappresentatività e di credibilità della politica. Bisogna ripartire da zero, fare piazza pulita degli apparati, delle lobbies, delle cosche nazionali e locali. E questo, a mio parere, lo può fare solo una sinistra rifondata dal basso, possono farlo solo gli amministratori locali che sono radicati nel territorio e che rispondono in prima persona agli elettori (quando questi non si fanno prendere in giro..), può farlo chi lavora quotidianamente non sugli slogan, ma sui problemi reali. PM
L’Istituto Carlo Cattaneo di
Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati del voto amministrativo
appena conclusosi per capire quanto i contendenti abbiano riscosso maggiori o minori
consensi rispetto alle analoghe precedenti elezioni amministrative nonché alle
regionali e alle politiche dello scorso febbraio.
Nella nostra analisi, relativa ai
16 comuni capoluogo in cui si è votato, non facciamo riferimento alle
percentuali su voti validi – come di consueto viene fatto – ma ai voti in
assoluto presi dai partiti e dai candidati. Le variazioni temporali sono
presentate sia in valore assoluto che in valore percentuale con riferimento ai
valori di partenza: se un partito passa da 150.000 voti a 135.000, diremo che
ha perso 15.000 voti pari al 10% dei suoi voti iniziali.
Dall’analisi dei dati emerge che
sia i partiti di centro-sinistra sia quelli di centro destra perdono molti
consensi. Tuttavia il centro-destra, Pdl e Lega Nord insieme, ha subito una
contrazione maggiore (vedi tabella 1).
Sinistra
Nelle 16 città analizzate le
forze che fanno riferimento ai partiti a sinistra del Partito democratico (Sel
e Sinistra arcobaleno, Rif. Com.) hanno incrementato del 8,8% i consensi
rispetto alle politiche del 2013, mentre un avanzamento molto più significativo
c’è stato in comparazione con le regionali del 2010 (+25,2%).
Per quanto riguarda i partiti, il
Partito Democratico ha subito una contrazione pari al 63% dell’elettorato che
lo aveva scelto nel 2013 alle politiche (pari a un decremento di 243.000 voti);
rispetto alle elezioni regionali sempre del 2010 (2013 per Lazio) la
contrazione è stata leggermente inferiore, ma pur sempre significativa (una
perdita che si attesta attorno al 47,6%) (–183.000 consensi).
Il Popolo della Libertà ha perso una quantità di consensi che
richiama la dinamica subita dal Pd: –65,8% rispetto alle politiche del febbraio
scorso (-163.000 voti), mentre rispetto alle precedenti regionali il partito di
Berlusconi ha visto ridursi i propri voti del 46,5%, pari a – 115.000 elettori.
La Lega Nord ha perso la metà dei propri consensi ricevuti alle
politiche del 2013 e alle comunali scorse ha raccolto soltanto un terzo dei
voti delle regionali 2010.
Il Movimento 5 stelle, vera novità delle scorse elezioni politiche,
ha subito un tracollo sia rispetto alle consultazioni di febbraio (raccoglie
meno di un terzo dei voti ricevuti alle politiche), e se comparato al risultato
delle regionali scorse, il consenso del partito di Grillo si riduce del 43%.
Se scorporiamo il valore del
Comune di Roma, il cui peso elettorale incide notevolmente sull’intero campione
dei comuni capoluoghi di provincia considerati, la flessione del Pd si riduce
nelle proporzioni (–45% rispetto alle politiche e –21% rispetto alle
regionali); viceversa, si accentua notevolmente la contrazione elettorale del
Pdl (perde oltre la metà del proprio elettorato conquistato alle politiche e
circa i due terzi rispetto alle regionali)
Tabella 1. Il voto per aggregati di coalizione e partiti (2013 comunali vs. 2013 pol; regionali 2010, 16 comuni capoluogo).
Sinistra
|
PD
|
M5S
|
PDL
|
Ln
|
Destra
|
|
Comunali 2013
|
111.2
|
384.6
|
165.8
|
247.5
|
14,8
|
12.0
|
Com-pol (v.a.)
|
9.8
|
-243.3
|
-415.7
|
-162.9
|
-16.3
|
-39.4
|
Com-pol (%)
|
8.8
|
-63.3
|
-250.8
|
-65.8
|
-109.8
|
-329.7
|
Com-reg (v.a.)
|
28.1
|
-183.0
|
-71.5
|
-115.1
|
-46.9
|
-53.7
|
Com-reg (%)
|
25.2
|
-47.6
|
-43.1
|
-46.5
|
-346.8
|
-448.9
|
Nord: Brescia, Imperia, Lodi, Sondrio,Trento, Vicenza.
Zona rossa:Ancona,Massa, Pisa, Siena.
Centro-Sud:Avellino, Barletta, Iglesias, Isernia, Roma,
Viterbo.
Valori assoluti
espressi in migliaia di voti.
I
dati relativi alle elezioni regionali si riferiscono alle regionali del 2010;
per le città di Roma, Viterbo si riferiscono alle regionali del 2013; per la
città di Isernia si riferiscono alle regionali del 2011 e alle comunali del
2012.
Analisi a cura di Gianluca Passarelli e Enrico Galli
Uno dei “segreti” del successo in politica è un pensiero condiviso capace di mobilitare persone che non si conoscono tra loro ma che hanno in comune un “pensiero forte” in grado di coinvolgerli in un percorso politico condiviso. Questo pensiero forte la sinistra italiana lo ha ucciso ormai più di vent’anni fa, pensando di poterlo sostituire facilmente, ma da allora, a ben guardare, le cose non hanno fatto che peggiorare, fino a oggi. Non starò qui a ricordare come si sia disgregato il patrimonio culturale e umano della sinistra negli ultimi vent’anni, anche perchè è sotto gli occhi di tutti, quello che vorrei invece sottolineare è come il vuoto pneumatico lasciato dall’ “ideologia” che ha ispirato la sinistra nel XX secolo, non sia stato colmato da nulla. Si è perso quindi di vista un “fine” di lungo periodo, al punto che il fine della sinistra italiana degli ultimi vent’anni non sembra tanto essere quello di modificare la società per costruirne una più giusta, equa, a misura d’uomo, quanto competere per il controllo dell’esistente, magari proponendo riforme tutte interna al sistema sociale ed economico vigente, nulla di più lontano da quello che dovrebbe essere un modello alternativo e di sinistra. Per questo
RispondiEliminami sto convincendo sempre di più che la sinistra non va semplicemente unita: va ricreata, riscritta, ridefinita. Sinistra sono mille cose, mille lotte, mille sofferenze, mille speranze diffuse, disperse, spesso e volentieri sconfitte.
vittorio cerase
sono d'accordo Vittorio. Adesso ti provoco: magari sinistra sono anche alcune istanze portate avanti da un parte di 5 stelle, che non hanno trovato ascolto da nessun'altra parte...
RispondiElimina