mercoledì 29 maggio 2013

Istituto Cattaneo- Analisi del voto

Elezioni amministrative 26-27 maggio 2013

Tutti i partiti perdono consensi rispetto alle precedenti elezioni politiche e  regionali.  Crolla il M5s e anche il Pdl, il Pd e la Lega. Tiene la Sinistra.

L'analisi del voto dell'istituto Cattaneo riprende il tema trattato ieri a proposito di Mestrino: chi ha vinto, ha vinto solo in base alle percentuali dei votanti di domenica scorsa. Tutti, o quasi, hanno perso in termini di consenso effettivo, nell'arco dei tre mesi che ci separano dalle politiche di febbraio. I partiti possono sostenere qualsiasi cosa, anche che le larghe intese pagano, Grillo può sostenere di avere stravinto, se compara i dati a quando il M5S non esisteva, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: siamo di fronte ad una crisi spaventosa di rappresentatività e di credibilità della politica. Bisogna ripartire da zero, fare piazza pulita degli apparati, delle lobbies, delle cosche nazionali e locali. E questo, a mio parere, lo può fare solo una sinistra rifondata dal basso, possono farlo solo gli amministratori locali che sono radicati nel territorio e che rispondono in prima persona agli elettori (quando questi non si fanno prendere in giro..), può farlo chi lavora quotidianamente non sugli slogan, ma sui problemi reali. PM

L’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati del voto amministrativo appena conclusosi per capire quanto i contendenti abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle analoghe precedenti elezioni amministrative nonché alle regionali e alle politiche dello scorso febbraio.
Nella nostra analisi, relativa ai 16 comuni capoluogo in cui si è votato, non facciamo riferimento alle percentuali su voti validi – come di consueto viene fatto – ma ai voti in assoluto presi dai partiti e dai candidati. Le variazioni temporali sono presentate sia in valore assoluto che in valore percentuale con riferimento ai valori di partenza: se un partito passa da 150.000 voti a 135.000, diremo che ha perso 15.000 voti pari al 10% dei suoi voti iniziali.
Dall’analisi dei dati emerge che sia i partiti di centro-sinistra sia quelli di centro destra perdono molti consensi. Tuttavia il centro-destra, Pdl e Lega Nord insieme, ha subito una contrazione maggiore (vedi tabella 1).

Sinistra
Nelle 16 città analizzate le forze che fanno riferimento ai partiti a sinistra del Partito democratico (Sel e Sinistra arcobaleno, Rif. Com.) hanno incrementato del 8,8% i consensi rispetto alle politiche del 2013, mentre un avanzamento molto più significativo c’è stato in comparazione con le regionali del 2010 (+25,2%).
Per quanto riguarda i partiti, il Partito Democratico ha subito una contrazione pari al 63% dell’elettorato che lo aveva scelto nel 2013 alle politiche (pari a un decremento di 243.000 voti); rispetto alle elezioni regionali sempre del 2010 (2013 per Lazio) la contrazione è stata leggermente inferiore, ma pur sempre significativa (una perdita che si attesta attorno al 47,6%) (–183.000 consensi).

Il Popolo della Libertà ha perso una quantità di consensi che richiama la dinamica subita dal Pd:  –65,8% rispetto alle politiche del febbraio scorso (-163.000 voti), mentre rispetto alle precedenti regionali il partito di Berlusconi ha visto ridursi i propri voti del 46,5%, pari a – 115.000 elettori.

La Lega Nord ha perso la metà dei propri consensi ricevuti alle politiche del 2013 e alle comunali scorse ha raccolto soltanto un terzo dei voti delle regionali 2010.

Il Movimento 5 stelle, vera novità delle scorse elezioni politiche, ha subito un tracollo sia rispetto alle consultazioni di febbraio (raccoglie meno di un terzo dei voti ricevuti alle politiche), e se comparato al risultato delle regionali scorse, il consenso del partito di Grillo si riduce del 43%.

Se scorporiamo il valore del Comune di Roma, il cui peso elettorale incide notevolmente sull’intero campione dei comuni capoluoghi di provincia considerati, la flessione del Pd si riduce nelle proporzioni (–45% rispetto alle politiche e –21% rispetto alle regionali); viceversa, si accentua notevolmente la contrazione elettorale del Pdl (perde oltre la metà del proprio elettorato conquistato alle politiche e circa i due terzi rispetto alle regionali)


Tabella 1. Il voto per aggregati di coalizione e partiti (2013 comunali vs. 2013 pol; regionali 2010, 16 comuni capoluogo).


Sinistra
PD
M5S
PDL
Ln
Destra
Comunali 2013
111.2
384.6
165.8
247.5
14,8
12.0
Com-pol (v.a.)
9.8
-243.3
-415.7
-162.9
-16.3
-39.4
Com-pol (%)
8.8
-63.3
-250.8
-65.8
-109.8
-329.7
Com-reg (v.a.)
28.1
-183.0
-71.5
-115.1
-46.9
-53.7
Com-reg (%)
25.2
-47.6
-43.1
-46.5
-346.8
-448.9


Note alla tabella.
le città prese in considerazione sono:
Nord: Brescia, Imperia, Lodi, Sondrio,Trento, Vicenza.
Zona rossa:Ancona,Massa, Pisa, Siena.
Centro-Sud:Avellino, Barletta, Iglesias, Isernia, Roma, Viterbo.

Valori assoluti espressi in migliaia di voti.
I dati relativi alle elezioni regionali si riferiscono alle regionali del 2010; per le città di Roma, Viterbo si riferiscono alle regionali del 2013; per la città di Isernia si riferiscono alle regionali del 2011 e alle comunali del 2012.


Analisi a cura di Gianluca Passarelli e Enrico Galli

2 commenti:

  1. Uno dei “segreti” del successo in politica è un pensiero condiviso capace di mobilitare persone che non si conoscono tra loro ma che hanno in comune un “pensiero forte” in grado di coinvolgerli in un percorso politico condiviso. Questo pensiero forte la sinistra italiana lo ha ucciso ormai più di vent’anni fa, pensando di poterlo sostituire facilmente, ma da allora, a ben guardare, le cose non hanno fatto che peggiorare, fino a oggi. Non starò qui a ricordare come si sia disgregato il patrimonio culturale e umano della sinistra negli ultimi vent’anni, anche perchè è sotto gli occhi di tutti, quello che vorrei invece sottolineare è come il vuoto pneumatico lasciato dall’ “ideologia” che ha ispirato la sinistra nel XX secolo, non sia stato colmato da nulla. Si è perso quindi di vista un “fine” di lungo periodo, al punto che il fine della sinistra italiana degli ultimi vent’anni non sembra tanto essere quello di modificare la società per costruirne una più giusta, equa, a misura d’uomo, quanto competere per il controllo dell’esistente, magari proponendo riforme tutte interna al sistema sociale ed economico vigente, nulla di più lontano da quello che dovrebbe essere un modello alternativo e di sinistra. Per questo
    mi sto convincendo sempre di più che la sinistra non va semplicemente unita: va ricreata, riscritta, ridefinita. Sinistra sono mille cose, mille lotte, mille sofferenze, mille speranze diffuse, disperse, spesso e volentieri sconfitte.
    vittorio cerase

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  2. sono d'accordo Vittorio. Adesso ti provoco: magari sinistra sono anche alcune istanze portate avanti da un parte di 5 stelle, che non hanno trovato ascolto da nessun'altra parte...

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