giovedì 24 maggio 2018

Il matrimonio del secolo



IL CONTRATTO, I TESTIMONI E IL PD NASCOSTO IN SACRESTIA.








Sono un pentastellofobo della prima ora  e un buonista in servizio permanente effettivo, con un ragguardevole palmarès di insulti in rete, di troll nei commenti di fb, di occhiuti followers,  di vaghe intimidazioni dai fans di entrambi i novelli sposi e dai loro amici. Ciononostante ho letto sino in fondo il "contratto", in buona compagnia: oltre ai forzati della carta stampata e dell'informazione in rete, sono stati con me sicuramente quel 6%  che su russò l'ha bocciato e tante altre persone di buon senso preoccupate per il futuro dell'Italia e qualcuno anche per i propri risparmi. Attenzione! non fidatevi di Emiliano che lo giudica interamente sottoscrivibile anche dal PD (a proposito c'è ancora il PD?) e leggetevelo anche voi qui.  
I bei tempi prima del matrimonio.
Una cosa positiva però va riconosciuta: mai un compitino di copia e incolla è stato così ben confezionato e tanto discusso.
Al punto che tutto è già stato scritto da esperti e da meno esperti, da grandi e medi giornalisti, da analisti e ovviamente dai tuttologi della rete. Voglio solo aggiungere, a futura memoria,  per gli ingenui possibilisti, per gli  incauti  aperturisti e per gli specialisti del salto sul carro dei vincitori: io ve lo avevo detto!
Ma perchè mi sono sottoposto a questa inutile fatica di Sisifo? Perchè sono preoccupato: del mio futuro breve o lungo che sia, per la sorte delle  idee in cui ho creduto, per la sorte del paese in cui ho vissuto sinora e di cui ascolto l'inno con una vaga commozione e senza la tentazione di mettermi le mani nel naso o di grattarmi non dico dove. 
In realtà, alla fin fine, la cosa è stata divertente, a cominciare dall'esordio da avvocaticchi, in cui si autenticano come se fossero dei perfetti sconosciuti, le firme dei due sposini che hanno invaso per sei mesi gli schermi, i social e  le pagine dei giornaloni. Al confronto il papi era un dilettante e vespa un onesto cronista.
Per il resto, cosa dire? mi è sembrato un compitino da terza media, con l'inserimento di qualche frase difficile e un po' contorta, probabilmente frutto di copia e incolla: avrebbe potuto essere, nello stile, il programma di una lista civica in un piccolo comune; i contenuti purtroppo, non riguardano gli orari dei bus la pulizia delle strade e le cacche dei cani,  ma sono molto più pesanti e gravidi di conseguenze sulla vita di tutti (...ammesso che qualcuno sia in grado di realizzarne anche una sola minima parte, come per la verità succede di solito).
Compagno di corso

Mai dichiarazione di intenti è stata così generica e questo potrebbe far pensare che la manina dell'illustre contrattologo, ora aspirante premier, ci sia stata veramente: meglio essere generici, avrà detto così poi rompono meno. Poche eccezioni a questa, per altro, sensata ipotetica raccomandazione. Le pietre miliari delle campagne elettorali degli ormai ex fidanzati, flat tax, reddito di cittadinanza, rimpatri di mezzo milioncino di migranti, espulsione dai nidi dei bimbi "stranieri", non potevano certo mancare, altrimenti i fedelissimi, ingenui per quanto siano e pronti ad ogni giravolta,  avrebbero subito mangiato la foglia.   
Che fare, quindi? senza scomodare la teoria  leninista dell'organizzazione e la strategia del partito rivoluzionario del proletariato, non rimane altro, per me, che occupare  con più vigore di prima la nicchia di azione sociale che mi sono ritagliata in questi anni: l'impegno civile, sociale, culturale, la coltivazione della memoria e del bello, la sollecitazione delle menti più giovani. Chi volesse saperne di più può seguire me e gli altri don chisciotte in questo blog.  

domenica 6 maggio 2018

Stile Lercio. Riprende il dialogo con Salvini

Dal  Patto del Nazzareno al Patto  dell' Uovo Sodo. 
Svelato il luogo segreto degli incontri.






A poche ore dalla conclusione della quarta tornata di incontri al Quirinale e del probabile nulla di fatto, i cavalli vincenti del neopoltronismo borbonico e padano, dopo aver preso atto che non "esistono le condizioni politiche e programmatiche" (trad. "non c'è trippa per gatti") si sono incontrati per riprendere il dialogo presso una sede sin qui segreta, di cui possiamo ora svelarvi l'esatta ubicazione: Piazza san Domenico Maggiore 19 .


Per superare quelle che all'elettorato  appaiono erroneamente come insormontabili contrapposizioni e contraddizioni è stata compiuta una scelta di campo molto netta, in grado di soddisfare entrambe le tifoserie: il pragmatismo del nord e la lotta a gli sprechi della curva pentastellata. I vertici hanno infatti deciso di concentrarsi unicamente sulla condivisione delle spese per la prossima mossa comune: la passeggiata su Roma per ottenere finalmente l'incarico di formare un governo. 

Subito convocato un team di  esperti economici, guidati da Lorenzo Fioramonti per il m5s e  da Claudio Borghi Aquilini per la lega. Gli esperti, dopo una approfondita analisi, scartata l'opzione minoritaria della requisizione delle Frecce Rosse e Bianche, hanno riconosciuto la totale impossibilità di acquisire biglietti Trenitalia a tariffa super economy per gruppi superiori a dieci e soprattutto in mancanza di una data certa e condivisa dell'evento. 

I leghisti, infatti, preferirebbero il 28 Ottobre   per l'alto valore simbolico ed evocativo: qualcosa insomma che superi il vetusto rito dell'ampolla. 
I pentastellati, contrari nel metodo, ma non nel merito di cui non afferrano a pieno le significative analogie,  obiettano che tale scadenza giungerebbe ad elezioni già celebrate e comunque loro preferirebbero  con altrettante valide motivazioni ideologiche e socio-culturali il 19 settembre.

La commissione paritetica ha quindi unanimemente ripiegato sull'uso dei pullman, scontrandosi anche qui con la pesante problematica dell'incremento dei costi autostradali e dei prezzi delle corriere. 

Ricercandone la cause, tutti, in spirito di piena e approfondita collaborazione scientifica, hanno concordato sul fatto che i primi sono fortemente lievitati a causa dell'introduzione dell'euro, mentre i secondi sono cresciuti del 50% a causa del calo verticale delle gite scolastiche conseguenza primaria della "buona scuola" renziana. Gli esperti pentastellati  hanno  sottolineato anche che una parte della responsabilità  la portano pure i parroci del nord che non organizzano più viaggi a Pietrelcina e Pompei, subito zittiti dagli esperti della lega che hanno portato ampia documentazione sulla flessione dei viaggi a sant'Antonio. 

Tutti d'accordo, comunque, sull'uso dei pullman, nonostante la fastidiosa assonanza con le manifestazioni CGIL a piazza san Giovanni, e sulla necessità di ripartire le spese, perché la Casaleggio associati, non essendo un'opera di beneficenza, nell'incertezza di accaparrarsi le prebende del nutrito manipolo di onorevoli, non sgancia un euro e lo stesso è costretta a fare la tesoreria leghista, che per i noti motivi non possiede nulla di non sequestrato.

Gli esperti di sicurezza presenti in commissione  hanno inoltre evidenziato la necessità di pagare il pullman  ai 50 uomini  della scorta del presidente Fico oltre che ai 1000 membri delle scorte ai neoparlamentari, necessarie per fronteggiare le eventuali sollevazioni popolari che potrebbero seguire al terzo stipendio percepito senza fare nulla. 

Insomma una spesa enorme in partenza, che inciderebbe molto pesantemente su entrambi i gruppi se, malauguratamente si presentassero a Roma separatamente, senza tentare di strappare condizioni più favorevoli ai padroncini dei mezzi, per altro equamente suddivisi nei due rispettivi elettorati. Concordato a margine dell'incontro riservatissimo anche l'affitto di un traino comune per le felpe di Salvini e i thigt funerari di Di Maio.

Per far digerire il patto  ai militanti, gli esperti di marketing e comunicazione di entrambi gli schieramenti hanno infine concordato di riprendere le bordate comuni contro l'euro, i pidioti mafiosi, le cooperative rosse, i clandestini, i taxi del mare,  gli euroburocrati, Giorgio Napolitano, mamma Renzi, i vaccini obbligatori, la stampa di regime e gli intellettuali, ridotti al semplice rango  di insegnanti.

Concorde il parere sul nome da assegnare al nuovo accordo, che  ha anche profonde implicazioni politiche e non solo economiche. Dopo aver scartato i troppo caratterizzati "patto della luganega",  "patto della sfogliatella" e "patto del maritozzo", sentito il parere dei rispettivi gruppi parlamentari, tutti hanno convenuto sull'uovo sodo
apprezzato anche per il modesto costo alla buvette parlamentare. I neoeletti hanno lamentato infatti i notevoli ritardi nella corresponsione degli stipendi e non avendo loro redditi da garantiti, il massimo che si possono permettere è quello.  
Gli uffici propaganda di entrambi gli schieramenti si sono dichiarati entusiasti della scelta proletaria, vedendo in essa un ulteriore mossa per sottrarre al PD anche i voti degli anziani frequentatori dei circoli ARCI.  

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